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In questa pagina i commenti, le riflessioni, le proposte, le idee sulla

POLITICA 2003


Gli errori infiniti dell'ecologismo

I ripetuti black out e le fosche prospettive di ulteriori provvedimenti che limitino l’accesso all’energia, dimostrano quanto sia stata miope la politica di acquiescenza alle iniziative degli ecologisti, riuniti in Italia nel partito dei Verdi.
Il 1987 si è consumato un vero e proprio suicidio collettivo, indotto da una campagna terroristica e pauperista, che non è stata poi corretta (come è spesso accaduto dopo iniziative referendarie).
La chiusura delle nostre centrali nucleari allora esistenti e la rinuncia ad ogni programma di nucleare civile ci ha reso schiavi dell’energia straniera, soprattutto francese e svizzera, che importiamo (mentre avremmo potuto produrla ed esportarla), che ci arriva se e quando non ne hanno bisogno le nazioni produttrici (quando avremmo potuto essere ampiamente autosufficienti), che ci costa (quando avremmo potuto guadagnarci) e che, colmo dei colmi, non ci mette al riparo da eventuali danni nell’improbabile ipotesi di guasti, visto che le nubi radioattive non si fermano davanti ai cartelli dei comuni con la ridicola scritta comune denuclearizzato.
I Verdi sono un partitino che non è neppure riuscito a raggiungere il quorum alle elezioni del 13 maggio 2001, eppure il chiasso che provocano ha indotto governanti imbelli a chinarsi davanti al loro catastrofismo hollywoodiano.
La sinistra, dal canto suo, minoritaria nel paese, ha necessità anche dei voti di costoro per sperare di poter riagguantare il governo.
Così si è rinunciato a opere necessarie:
- centrali nucleari;
- energia eolica (perché deturpa il paesaggio)
- alta velocità;
- elettrodotti;
- varianti autostradali
.
Il danno portato alla comunità nazionale da questi ayatollah dell’ambientalismo (da cui promanano frange estreme di ecoterroristi che fanno saltare impianti sciistici e liberano – provocando la morte in modo atroce – beagle e visoni abituati alla cattività) è incalcolabile e ben venga la carenza di energia se servirà ad una radicale inversione di rotta (che potrà iniziare con la riattivazione delle centrali chiuse come quella di Caorso) per consentire se non di recuperare il tempo perduto (ci vogliono dai 7 ai 10 anni per attivare a regime una centrale nucleare) almeno per abbandonare ogni concezione finto ecologista, ma, in realtà, autolesionista e pauperista.
C’è da sperare che gli Italiani si ricordino di questa estate al caldo e senza energia o con l’energia razionata e seppelliscano ecologisti, ambientalisti e verdi da valanghe di rifiuti per le loro iniziative.
27 giugno 2003


I mali dell’inizio terzo millennio

Lassismo, pietismo, terzomondismo.
Ma questi mali sono figli legittimi del comunismo che,nella sua foga di distruggere tutto ciò che gli si opponeva, prima di crollare su stesso, sconfitto dalla violenza, dalla povertà e dalle devastazioni che esso stesso ha prodotto, ha lasciato la sua scia di male anche per le generazioni futuro.
La propaganda comunista, infatti, ha inculcato in molti l’idea sbagliata che tutto ciò che va contro l’ordine costituito sia da contrastare.
Vediamo così fenomeni, pur tra loro diversi, quali il terrorismo, l’omosessualità, il disfattismo, uno pseudo pacifismo, intaccare la volontà costruttiva e creativa e la stessa tempra morale della Gente Occidentale.
Vediamo purtroppo molte persone che, temendo le ritorsioni, rinunciano mentalmente a combattere contro le perversioni e le invasioni, in un abbandono lassista di ogni etica del lavoro e di ogni morale civile.
Pietismo e terzomondismo sono quasi sinonimi.
Un malinteso senso di colpa, che non ci può né ci deve appartenere, ha creato la favoletta di una presunta responsabilità Occidentale nei confronti del terzo mondo.
Non si tiene in alcun conto il sacrificio che ha comportato, per i nostri avi, consentire a noi di avere quel che abbiamo ed essere quel che siamo.
La perdita della memoria di tutto ciò ci induce ad adottare una politica debole e difensiva, mentre avremmo bisogno di decisione e consapevolezza per esportare nel mondo il miglior modello di sviluppo esistito ed esistente.
Non dobbiamo essere il ricettacolo dei disperati del pianeta, perché quelli ci porterebbero solo a perdere quel che abbiamo faticosamente conquistato, senza alcun beneficio per gli altri popoli, ma dobbiamo insegnare ai popoli che hanno preso altre e fallimentari strade di sviluppo, come fare, con il lavoro ed il sacrificio, certo non con la bacchetta magica, per migliorarsi e tendenzialmente raggiungere il nostro livello, restando nelle loro terre.
Ricordiamo infine (ma in seguito approfondiremo) come l’Impero Romano fu minato, aprendo le porte alle invasioni barbariche, da un forte rilassamento dei costumi e dalla perdita di ogni volontà di combattere per affermare il proprio diritto alla sicurezza.
25 giugno 2003


A parti invertite

Proviamo ad immaginare due vicende a parti invertite.

Igor Marini denuncia che tre esponenti del Centro Destra hanno preso tangenti per l’acquisto incauto di Telekom Serbia.
Mortadella (un Berlusconi ingrassato), Cicogna (Fini) e Ranocchio (Bossi).
Inizia il bombardamento mediatico.
Repubblica a tutta pagina denuncia: “siamo governati dai tangentieri”, a ruota l’Unità reclama le dimissioni del Governo.
Girotondi a tutto spiano e lancio di monetine.
La triplice organizza uno sciopero generale ad oltranza.
I no global si ritrovano a Genova e ripetono i fasti devastatori del luglio 2001, al grido “avevamo ragione noi”.
La stampa di sinistra (90% dei quotidiani e settimanali) e i tg (tranne il TG4, per fortuna), ogni giorno, occupano le prime pagine e le prime notizie con ripetuti resoconti della vicenda, facendo ascoltare e riascoltare le dichiarazioni di Igor Marini, nel frattempo divenuto a furor di popolo (sinistro) eroe nazionale.
I pacifisti sostituiscono la parola onestà alla parola pace sulle loro lenzuola (peraltro scolorite) ancora appese ai balconi.

Tutto questo sarebbe accaduto se, invece di Prodi, Fassino e Dini, fossero stati coinvolti Berlusconi, Fini e Bossi.
Invece la notizia del presunto tangentone di Telekom Serbia passa inosservata, nelle pagine interne dei giornali e nelle ultime notizie (letture da dispacci di agenzia e senza servizi) nei TG.
Nessun girotondo, nessuno sciopero, nessun lenzuolo inneggiante all’onestà

Secondo esempio.
Un parlamentare della sinistra (diciamo Violante ?) esce da Montecitorio e affronta un gruppo di manifestanti dalla CdL che lo insultano e gli sputano addosso.
Credete che sarebbe passato tutto silenzio ?
La solita stampa e i soliti TG di sinistra avrebbero gridato all’aggressione fascista provocando mobilitazioni resistenzialiste, i soliti girotondi, scioperi e le lenzuola scolorite avrebbero inserito la parola antifascismo.
Invece, poiché ad essere insultato e aggredito è stato l’on. Gustavo Selva, nulla di tutto ciò, anzi qualche sinistro si è permesso di giudicare una provocazione il fatto di essere uscito a passeggiare sulla piazza proprio mentre c’era una manifestazione contro l’approvazione del c.d. Lodo maccanico.

Quali conclusioni trarre ?
Beh, la frase di Lenin trova sempre più applicazione a sinistra:
Noi dobbiamo essere pronti a impiegare inganno, frode, infrazione della legge, rifiuto e occultamento della verità
23 giugno 2003


Berlusconi sugli scudi

L'approvazione della legge sulla sospensione dei processi nei confronti delle più alte cariche dello Stato sistema, provvisoriamente, quella enorme anomalia che è data da una parte di magistratura militante che tenta di invadere il campo della politica, per decidere, in barba alla volontà popolare chi deve governare l'Italia.
Intendiamoci: sarebbe stato meglio se, con una magistratura che non perseguitasse gli innocenti in base ad un teorema, non si fosse dovuta approvare tale legge, purtroppo l'accanimento contro il Premier ha raggiunto livelli estremi e a mali estremi, estremi rimedi.
Che non dica, però, il CSM che l'azione della CdL delegittima la magistratura: una minoranza di magistrati militanti riesce benissimo nello scopo senza piagnistei da coccodrillo.
Nella sua seconda dichiarazione spontanea, il Premier ha ben inquadrato l'aspetto giuridico di una assoluta mancanza di prove.
Un teste le cui affermazioni non solo non trovano riscontri (necessari per validare una testimonianza) ma che si è anche esibito in una serie di ritocchi (e, sembra, anche qualcosa in più) sulle sue origini e rapporti di famiglia.
Una registrazione di cui si è in possesso solo di una copia con troppi omissis, essendosi il cd originale spezzato cadendo dal piano di una scrivania tra le ginocchia di un inquirente (provate a spezzare un cd che vi cade tra le ginocchia dalla vertiginosa altezza di una decina di centimetri !).
Un teorema fondato su una presunta corruzione di giudici e ben 15 sono stati i giudici che hanno sentenziato sulla vicenda SME, giudici che, però, l'accusa non vuole ascoltare.
Un dossier che l'accusa rifiuta di mostrare alla difesa, negando quel che in ogni diritto è concesso: la piena disponibilità degli elementi raccolti.
Sì, perchè un processo deve fare Giustizia, non condannare in base ad una solipsistica idea di colpevolezza nata in base ad un teorema che, senza prove, resta solo un teorema.
Si apre dunque nel migliore dei modi un semestre di presidenza Italiana dell'europa che, ed è questo l'augurio, segnerà l'innesto della quinta nella marcia del Governo, per rivoltare l'Italia come un calzino, attuando quelle riforme significative (federalismo, presidenzialismo, separazione delle carriere dei magistrati, grandi opere e giro di vite sull'immigrazione) anche a colpi di maggioranza, per le quali i cittadini hanno scelto SILVIO BERLUSCONI e la Casa delle Libertà.
19 giugno 2003


Bossi, il Governo e l'immigrazione

Le polemiche del dopo elezioni si vanno, come logico, stemperando alla luce della realtà dei numeri che darebbero, ancora oggi, una salda maggioranza alla Casa delle Libertà, purchè sia unita.
Il referendum, poi, ha sancito la svolta dimostrando come gli Italiani rifuggano dal massimalismo e questo lo ha ben capito Cofferati che studia da sindaco, sperando che i cittadini dimentichino i suoi trascorsi ed i danni che ha provocato a tutti noi.
Ci pensa così Bossi, autentico mastino delle riforme, a ricordare che la CdL è stata votata per procedere a riforme devastanti e tra federalismo e separazione delle carriere dei magistrati, ci ha infilato il problema dell'immigrazione,nel modo colorito e popolaresco che lo contraddistingue.
Le immagini dei tg mostrano decine di approdi e mentre scorrono nessuno ascolta il commento che dice che, dall'entrata in vigore della Bossi-Fini l'immigrazione clandestina è calata di quasi il 50% e il rimpatrio degli illegali (tutti regolarmente catturati) entro i 60 giorni previsti dalla stessa legge è aumentato del 14 %.
Sono cifre che indicano una inversione di tendenza: ma le immagini colpiscono più di aride cifre e, allora, ha ragione Bossi nel dire che dobbiamo fare di più: come ?
Un modello ci sarebbe: quello Australiano che, con la sua marina da guerra, attua un respingimento in acque internazionali di tutte le imbarcazioni che illegalmente fanno rotta verso le spiagge australiane.
A questa politica attiva, se ne può affiancare un'altra che porta a stringere accordi con i paesi rivieraschi da cui si dipartono le imbarcazioni dei clandestini perchè siano loro, magari in cambio di aiuti e tecnologie civili, ad operare in prevenzione.
In sostanza, dietro le parole tonitruanti di Bossi c'è un problema che è più di immagine che di sostanza.
La Bossi Fini ci ha consentito di invertire la tendenza di una accoglienza per cani e porci voluta dalla sinistra di governo, adesso tocca ad un ulteriore giro di vite per dare anche visivamente l'immagine che l'immigrazione clandestina viene contrastata con efficacia.
18 giugno 2003


Referendum kaput

24 ore dopo la chiusura dei seggi è possibile tracciare un bilancio dei o, meglio, del referendum, visto che quello rilevante era il quesito sull'art. 18.
Gli Italiani hanno dimostrato una saggezza di gran lunga superiore a chi ha voluto portarli a votare chiedendo, demagogicamente, una norma che avrebbe piegato la nostra economia.
Come già accadde nel 1985, all'interesse, miope e fondamentalmente masochista, paricolare del singolo, gli Italiani hanno spauto rispondere in massa tutelando l'interesse generale.
Nonostante l'estensione alla giornata del lunedì, solo un Italiano su quattro si è recato alle urne: la percentuale più bassa mai registrata.
Il rifiuto del massimalismo comunista, assume coì la forza di una istanza perchè si innesti la quarta nel processo di revisione delle leggi che ingessano il nostro mercato del lavoro, per consentire più flessibilità e più produttività, con guadagno di tutti.
La bocciatura assoluta di Bertinotti è anche la bocciatura di una sinistra che senza Bertinotti non riesce a vincere e con Bertinotti non riesce a convincere di aver compiuto il passo finale verso l'accettazione di un sistema di Democrazia e Libertà.
Alle incertezze ed ai dilemmi della sinistra (sì, no, mi astengo, ci ripenso, forse, chissà) si è contrapposta la solidità della Maggioranza di Centro Destra di tutta la CdL, compatta nel sostenere l'astensione, scelta premiata e premiante per l'Italia e gli Italiani.
Contemporaneamente, quasi come se fosse un appuntamento, in Francia migliaia di persone scendevano in piazza per protestare contro gli scioperi: il vento sta cambiando.
Adesso guardiamo al futuro con ancor maggiore ottimismo.
17 giugno 2003


Cuba libera !

In questa nota del fine settimana, prima di un paio di giorni al mare o ai monti, si poteva trattare dell'ennesima aggressione giudiziaria, notificata a mezzo stampa, contro il Presidente Berlusconi.
Nella consapevolezza, però, che ormai la persecuzione nei suoi confronti sia chiara a tutti e che ogni iniziativa dei p.m. milanesi viene tenuta nel conto che merita, l'argomento di maggior interesse diventa l'isteria anti Italiana e anti Spagnola scatenata a Cuba dal dittatore comunista Fidel Castro.
Castro, con una lunga sequela di insulti evidentemente provati allo specchio, imputa a Berlusconi di aver promosso in Italia la sospensione di rapporti commerciali con tanto di voto parlamentare e ad Aznar di aver sollecitato ed ottenuto dall'unione europea un irrigidimento dei rapporti con uno degli ultimi stati comunisti al mondo.
Naturalmente il tutto è condito con spontanee manifestazioni di piazza.
Le argomentazioni del tiranno, autentico prototipo dei Saddam Hussein degli Arafat e degli Osama Bin Laden, si qualificano da sole, a noi interessa il riflesso Italiano.
A sinistra i DS criticano i toni (ma danno ragione al tiranno contro Berlusconi), mentre i comunisti ulivisti e comunisti rifondaroli, stanno col dittatore senza se e senza ma.
Così, ancora una volta, abbiamo la prova che le manifestazioni pacifiste nelle quali si insultavano Bush e Berlusconi (e anche Blair e Aznar) non erano altro che la faccia migliore della medaglia comunista, la mascherata buonista rispetto a quella che, quando è al potere, ANCORA al potere, ammazza gli oppositori quando ne ha abbastanza di torturarli in prigione e non accetta le sanzioni della comunità internazionale.
Una comunità internazionale che deve, al più presto, affrontare il nodo cubano, per liberare, con ogni mezzo, nessuno escluso, un popolo triste e sfortunato da una dittatura senza futuro e senza speranza.
Possiamo noi aiutare i cubani a trovare la Libertà ?
Sì, possiamo appoggiando le azioni del mondo libero, sostenendo le sanzioni economiche e politiche e, nel frattempo, scegliendo altri paesi esotici dove spendere in meritate vacanze i nostri soldi che, se andassimo a Cuba, servirebbero esclusivamente a puntellare il sanguinario regime comunista.
13 giugno 2003


Trionfalismo fuori misura

7 a 5 per le provinciali, 6 a 4 per i comuni capoluogo, 1 a 0 (2 a 0 se si vuole considerare anche la Valle d'Aosta pur con le sue peculiarità) nelle regionali.
Ma, anche, mezzo milione di voti popolari in più che consentono alla Casa delle Libertà di mantenere un margine di 6-7 punti di vantaggio sulla sinistra unita e 45 comuni minori vinti (specularmente, 45 comuni minori persi dalla sinistra) che portano in due anni la CdL a 200 nuovi comuni amministrati con una sempre maggiore ramificazione nel territorio.
L'impatto mediatico più rilevante è comunque dato dal Friuli Venezia Giulia, da Roma e da provincie e comuni capoluogo.
In Friuli Venezia Giulia il fenomeno si chiama Riccardo Illy, già sindaco di una Trieste di Destra (che, infatti, quando la sinistra presentò un nuovo candidato tornò alla CdL e che, pur regnante Illy, eleggeva comunque un presidente della provincia della CdL nonostante la provincia conti appena un ventesimo della popolazione del capoluogo.
Il fenomeno Illy è reso più evidente dall'uso del voto disgiunto, che ha visto il candidato anomalo (appoggiato da una coalizione eterogenea che andava dai rifondaroli comunisti ai neofascisti di Democrazia Egalitaria) ottenere 4 punti in più della somma delle sue liste e, specularmente, i partiti della CdL 4 punti in più del loro candidato.
Detto tutto questo per evidenziare come il trionfalismo della sinistra sia solo ed esclusivamente di carattere propagandistico e psicologico, quindi fuori misura, è da rilevare come la contrazione di votanti abbia penalizzato la CdL, che ha perso la tornata amministrativa e non la sinistra.
Proviamo a dare una prima spiegazione.
Gli elettori della CdL non hanno avuto gli stessi stimoli di quelli di sinistra, cioè rabbia e voglia di rivincita (accumulata da una serie di sconfitte che, partite dalla perdita di Bologna nel 1999, proseguite con le regionali del 2000 e le politiche del 2001, sono per ora terminate con la sconfitta nella guerra (in Italia di parole) di Liberazione dell'Iraq) e, allora hanno preferito disertare le urne, come si è appalesato in certi risultati come quello di Siracusa.
Allora il problema è di dare corpo ad una ripresa di entusiasmo nelle file della CdL, visto che l'elettorato ormai è impermeabile e il solco che divide Centro Destra e sinistra, a tutti i livelli, è divenuto una distanza siderale, su ogni argomento, non essendo ragionevolmente possibile aprire un dialogo con chi, incapace di accettare e di imparare le regole della Democrazia, del Libero Mercato, della Proprietà Privata e della Libera Imprenditoria, cerca ogni mezzo per ribaltare il responso delle urne, incurante dei danni (ad esempio con scioperi politici) che vengono prodotti a tutti i cittadini.
Come fare per restituire vigore all'azione della CdL e entusiamo ai suoi elettori che non hanno tradito, votando a sinistra per la quale evidentemente provano, come noi, repulsione, ma disertando le urne ?
Poche, ma chiare regole:
1) rinunciare ai personalismi per giocare tutti assieme in base alle indicazioni del leader riconosciuto, Silvio Berlusconi;
2) scegliere non in base al bilancino tra le forze della Coalizione, ma in base alle persone che meglio possano rappresentarla in quel territorio, anche se ciò dovesse significare, per qualcuno, la rinuncia anche a TUTTI i candidati a posizioni di primo piano;
3) attuare una capillare opera di informazione per contorbilanciare la disnformazione operata dalla sinistra (ad esempio sulle leggi governative, sullo stato di avanzamento dei lavori nella realizzazione del programma di governo, sui commenti ai principali eventi politici);
4)ultimo, ma non per questo meno importante, radicalizzare e accentuare la politica di riforme, anche oltre il progetto iniziale del Contratto con gli Italiani
.
Su questo ultimo punto, in particolare:
a) riduzione accentuata ed accelerata delle tasse, anche se ciò dovesse far sforare i parametri europei che, per l'utile che ci hanno dato, possiamo anche ignorare;
b) riforma radicale della giustizia e della magistratura;
c) riforma e privatizzazione della rai;
d) riforma dell'informazione;
e) riforma del mercato del lavoro accentuando il carattere liberistico del progetto Biagi;
f) nuova legge, più restrittiva, sull'immigrazione;
g) maggiori poteri alle Forze dell'Ordine per reprimere la criminalità, togliendo a QUESTI p.m., almeno finchè non saranno riformata la giustizia e la magistratura, il compito di guidare e indirizzare le indagini;
h) accelerazione delle Grandi Opere, anche in questo caso senza curarsi dei parametri imposti da Bruxelles.

Insomma: tutto ciò che chiedono gli elettori del Centro Destra, senza mostrare alcun cedimento nè lassismo ai moti di piazza, scioperi, giro tondi, manifestazioni di ogni genere, che la sinistra organizza non per il bene della Patria, ma unicamente per impedire al Governo di cambiare l'Italia.
10 giugno 2003


La triade

Brusca: numerosi omicidi, tra i quali lo scioglimento nell’acido di un bambino;
Drago: reo confesso di almeno 40 omicidi;
Cancemi: responsabile di numerosi omicidi, tra i quali quello dell’eurodeputato democristiano Salvo Lima.
Cosa unisce questa triade ? La concessione degli arresti domiciliari, in forza di una legge sui pentiti che, in questo caso la magistratura non ha interpretato, ma pedissequamente applicato.
I tre assassini, pentitisi solo DOPO l’arresto, hanno così evitato la giusta punizine della galera.
Ma ancor più screditata (se mai è possibile, visti i precedenti) finisce una magistratura militante che è pronta ad interpretare la legge a danno del Presidente Berlusconi, ma non per evitare la libertà a così feroci assassini.
E' così che si rende giustizia?
6 giugno 2003


Attentato alla ragione

Un manipolo di senatori della sinistra ha denunciato per un risibile attentato alla costituzione il Presidente Berlusconi, nella sua qualità di Capo del Governo e Capo della Maggioranza.
Il ridicolo che copre tale iniziativa è subito apparso talmente palese alla stessa sinistra che si è sentita in obbligo di disconoscere e criticare l'iniziativa con il capo del gruppo diessino al Senato, Gavino Angius.
La presa di distanza di Angius non riesce però a nascondere il carattere eversivo e ribaltonesco di una simile iniziativa, segno evidente dell'incapacità, a due anni di distanza dalla sconfitta elettorale, di accettare le regole del gioco democratico, con ogni evidenza estranee al d.n.a. di una buona parte della sinistra Italiana.
L'eccesso giacobino, però, mette a nudo l'inconsistenza delle accuse e conferma ulteriormente il carattere persecutorio della campagna che da dieci anni è promossa contro il Premier.
Sempre più si dimostra inattuale ogni possibilità di dialogo con questa opposizione.
5 giugno 2003


Caso Previti: persecuzione e sproporzione

La p.m. milanese Boccassini ha richiesto una condanna per l’on. Cesare Previti di ben 11 anni.
La domanda resta sempre: cos’ha fatto ? Ha ucciso ? Ha stuprato ? Ha rubato ?
Nulla di tutto ciò.
Senza alcuna prova oggettiva ma solo sulla base di un teorema vengono richiesti 11 anni di galera per una presunta corruzione.
L’intervento al processo del Presidente Berlusconi ha ampiamente dimostrato come:
- non ci siano prove;
- esista solo una testimonianza, peraltro smentita dagli accertamenti di fatto, di un teste alla prova dei fatti inaffidabile;
- un famigerato compact disk con le presunte registrazioni dei contatti tra corrotti e corruttori si è misteriosamente frantumato tra le ginocchia di un inquirente (e provate a frantumare un c.d. tra le vostre ginocchia !) PRIMA che potesse essere esaminato dai periti della difesa;
- non è stata concessa alla difesa la visione di tutti i fascicoli raccolti, così come non è stata concessa alla difesa l’escussione di tutti i testimoni di cui si richiedeva la deposizione;
- dalla presunta corruzione chi ci ha guadagnato fu lo Stato Italiano che, impedita la svendita SME per soli 400 miliardi, ne gudagnò oltre duemila ad una vendita con gara negli anni successivi.

Ma ancor più evidente è l’intento persecutorio di matrice politica se si fanno dei paragoni con casi recenti (e, volendo, anche meno recenti) sull’amministrazione della giustizia in Italia:
- Ad Enzo Brusca, che aveva sciolto nell’acido il figlio undicenne di un mafioso pentito oltre a numerosi altri omicidi, è stato concesso il rientro a casa, con l’attestato di essere fondamentalmente buono;
- al presunto mago do Nascimiento, amico e complice di Wanna Marchi nelle teletruffe, sono stati comminati appena 4 anni (in contumacia)
.

E’ un atteggiamento che solo chi è accecato dal furore politico e dall’odio contro il Presidente Berlusconi può accettare e difendere, così come solo chi si propone di distruggere la nostra società può accettare che venga perseguito giudizialmente chi difende, armi in pugno, la proprietà privata, beatificando i criminali tanto da consentire alla famiglia, che essendo la famiglia dell’offensore dovrebbe essere quella che chiede scusa, di uno di questi di non rispondere alla profferta di incontro da parte della famiglia dell’offeso.

Se questa si può chiamare giustizia ... se è così che la magistratura pensa di riguadagnare tra i cittadini quella credibilità che si è giocata negli ultimi dieci anni ... !
31 maggio 2003


Minimo risultato con il massimo sforzo

Dopo due anni di moti giudiziari, sindacali, di piazza, la sinistra ha ottenuto il minimo risultato con il massimo sforzo.
Commenti alle elezioni amministrative del 24 e 25 maggio, potranno essere svolti solo dopo il ballottaggio dell’8 e 9 giugno, quando si conosceranno gli esiti dei comuni e delle province non assegnate e dopo aver anche verificato la ripartizione, all’interno delle coalizioni, dei voti popolari.
La sinistra di opposizione sbandiera il risultato delle provinciali di Roma, millantando una inversione di tendenza che è solo nella sua immaginazione ed è relegata alle sue speranze.
Il voto popolare, infatti, è stabile rispetto alle elezioni politiche del 13 maggio 2003, anche a Roma. Il voto popolare manifesta una radicalizzazione e impermeabile divisione tra le coalizioni: chi è di Destra vota a Destra, chi è di sinistra, vota a sinistra, indipendentemente dai fattori locali.
Questo è indice di stabilità, ma anche di una divisione netta e profonda della società Italiana, al limite della secessione non geografica, ma politica.
In questo quadro lariconferma del Governo Berlusconi in caso di elezioni politiche che, tra l’altro, sconterebbero l’indubbio traino del Presidente, è praticamente certa, con l’unica incognita delle reazioni umorali di chi, da queste elezioni, sembra uscirne male all’interno della coalizione: Alleanza Nazionale.
E presumibilmente sarà proprio su A.N. che si concentrerà la propaganda della sinistra, per cercare quel ribaltone che non le è stato concesso dalle urne.
Ma A.N. sbaglierebbe ad abbandonare la CdL o ad essere l’elemento di disturbo della coalizione, perché, a sua volta, sarebbe abbandonata dai suoi elettori la cui principale esigenze è impedire il ritorno dei comunisti al potere per cambiare radicalmente l’Italia in senso Occidentale.
Alleanza Nazionale, piuttosto, dovrebbe riflettere sulla opportunità di dare vita ad un processo di unificazione di tutta la CdL in un grande partito del Centro Destra che si presenti unito (e vincente) ad ogni ricorrenza elettorale.
Di rilievo è il fatto che le grandi manifestazioni di piazza (di marca sindacale e pseudo pacifista) non hanno alterato i rapporti e neppure l’aggressione giudiziaria e mass mediatica ha scalfito la maggioranza favorevole al Centro Destra.
Nonostante ciò, tutto quel che al primo turno ha ottenuto la sinistra è la provincia di Roma, mentre sarà da vedere al secondo turno l’esito dei ballottaggi che vedono le amministrazioni già del centro Destra (ad esempio Vicenza e Treviso) in netto vantaggio, mentre in difficoltà sono le amministrazioni uscenti della sinistra a Siracusa, Sondrio e Brescia.
Per il momento registriamo la mancata spallata, sperata dalla sinistra, in Italia come nelle amministrative Spagnole, dove Aznar scontava le medesime problematiche di crisi internazionali e, ciononostante, ha tenuto brillantemente.
27 maggio 2003


Il volto Violante dell'invidia

Chi mi conosce sa che è un'osservazione che svolgo da tempo.
La sinistra, quella del la proprietà è un furto, trasformatasi poi nell' esproprio proletario continua ad avere un conto aperto con l'iniziativa privata e con la libera imprenditoria.
Ecco allora che diventa la paladina dei diritti che spesso si trasformano in privilegi per funzionari (pubblici) e per i lavativi che al lavoro, preferiscono sfruttare le pieghe di una legge, scaricando quindi i loro doveri sui colleghi.
Non paga, la sinistra ha in soverchio spregio le regole del mercato, ritennedo disprezzabile ciò che piace al grande pubblico (cioè al Popolo da cui a parole dice di essere legittimata) per incensare quel che, ai più, appaiono emerite sole.
Come si traduce tutto ciò ?
Si traduce in una politica assistenzialista e statalista, di leggi e leggine, di finanziamenti: un complesso intreccio che conduce alla creazione, con i soldi pubblici (cioè di tutti) di una o più caste di privilegiati, praticamente inamovibili, lautamente remunerati, il cui unico obbligo è portare acqua al mulino della sinistra in una reciproca ricerca di legittimazione, sostegno e scalata sociale.
Insomma, una Nomenklatura tutta in salsa italico-sinistra.
Abbiamo quindi una magistratura che, mentre concede la libertà ad Enzo Brusca uno che ha sciolto un bambino nell'acido, definito fondamentalmente un buono!!!), chiede non solo 13 anni di reclusione per una presunta corruzione, ma persino aumenti che, per chi è agli inizi di carriera, ammontano a 22000 euro) (sì, VENTIDUEMILA euro, cioè oltre 40 milioni di vecchie, care lire!).
Abbiamo giornalisti che, apparendo su televisioni pubbliche, cioè finaniate con soldi di tutti, le utilizzano per propaganda di parte (offendendo ben oltre la metà di chi fornisce loro i lauti stipendi) ben sapendo che le leggi in vigore non consentono una libera loro sostituzione con colleghi di diversa opinione.
Abbiamo cineasti i cui film non sono visti neppure da tutti i loro parenti eppure pretendono (e ottengono, ora fortunatamente meno) finanziamenti pubblici.
E abbiamo, infine, politici che si scoprono giacobini e minacciano, sull'onda di un'invidia tanto irrefrenabile, quanto manifesta, chi, rischiando, lavorando e creando posti di lavoro senza mai pesare sulle finanze pubbliche, è riuscito, con pieno merito, a costruire per se e per la sua famiglia un impero economico e, cosa più grave, invece di porsi sotto l'ala protettiva della sinistra, contro questa combatte, con coraggio e con grande determinazione, impedendole di occupare l'Italia con una massificazione che sarebbe mortale per la nostra Libertà.
Indagare su come il Presidente Berlusconi ha creato il suo impero è l'ultima frontiera di una sinistra invidiosa e livorosa che, potendo, ripeterebbe la famosa minaccia di inffilarsi lo scarpone chiodato e cacciarlo dal Governo, che Togliatti fece a De Gasperi durante la campagna elettorale del 1948.
La sinistra, come il lupo, perde il pelo ma non il vizio.
24 maggio 2003


"Pacifista" alla moda

Ci sono tanti tipi di pacifisti.
Qui si parla di quello medio.
Il pacifista medio è ancorato come una cozza al Primo mondo ma adora solo il Terzo e il Quarto.
Neanche gli argani lo staccheranno dal suo mondo e dai suoi amori.

1 Osama Bin Laden se lo è inventato la Cia.
Tutto è stato inventato dalla Cia.
La Cia è la sterminata dispensa dove il pacifista va e piglia.

2 Il mondo sarebbe migliore senza gli Stati Uniti, i poveri mangerebbero bene e anzi non ci sarebbero i poveri.

3 Non sa che il telefonino con cui manda i messaggini d'amore non esisterebbe senza l'industria degli armamenti.
E che neanche il Ciocorì esisterebbe.

4 Senza il capitalismo, Saddam sarebbe buono, il pachistano cattivo pure e i due girerebbero sottobraccio tra il popolo, offrendo lukum.
Il pacifista pensa infatti che senza le perfide mire imperialiste dell'Occidente gli israeliani e i palestinesi si metterebbero d'accordo con un bacetto.

5 Rovesciato il principio base della vita, che raccomanda: mai menare, discutere, ma se ti ci tirano allora meglio darle che prenderle.
Egli crede che esistano il male e il bene, che tutto il bene sia di qua e tutto il male di là.
Ma il bene essendo tanto, e il male così poco, basterebbe che non ci fossero alcuni cattivi e saremmo quasi a posto.

6 Il pacifista non sa e non vuole sapere che lui stesso è soprattutto americano, non se ne rende conto.
Non si rende conto che Joan Baez non è separabile da John Wayne e nessuno può fare assolutamente nulla per informarlo.

7 Se qualcosa di brutto non è americano, egli non condanna e non approva.
Più semplicemente, sorvola.
Saddam è l'ultimo esempio.

8 Il pacifista odia il petrolio e odia il prezzo della benzina.
Troppo alto.
Ma non si sofferma sul problema.

9 Chirac è cattivo.
Anzi, buono.
Anzi, cattivo.
Anzi, buono.
Anzi, di destra.
Anzi, di sinistra.
Un amorale.
Anzi, un leader morale.
E Dio è Dio, ma padre Zanotelli più di Lui.

10 Tutto dipende dalla cattiva volontà di Silvio Berlusconi.
Il pacifista non sa che Berlusconi può cercare al massimo di non fare l'onda.
Quando sente quel nome, il pacifista perde la pace.
Su suggerimento di Libertàduratura
20 maggio 2003


Armi, Libertà, Giustizia e Sicurezza

Le vicende di Roma e Milano, dove due commercianti hanno reagito alle rapine perpetrate ai loro danni da criminali armati, ripropone il problema del possesso delle armi da parte dei singoli cittadini.
La sinistra, garantista con i banditi e forcaiola con i cittadini onesti, pretenderebbe di limitare ancor più la possibilità per i cittadini onesti di dotarsi di quegli strumenti necessari a collaborare attivamente con le Forze dell'Ordine per contrastare sempre più la criminalità, sin troppo spesso assistita da tutele e da favorevoli interpretazioni di legge, cosicchè, quando anche si catturassero i rapinatori, avrebbero buon gioco a tornare a delinquere in tempi brevissimi.
Questo non vuol dire concedere una licenza di uccidere ma neppure criminalizzare - imponendo contro di loro un assurdo processo - chi, al contrario, difende se stesso e la società dai criminali.
Il porto d'armi ed il possesso di un'arma è, d'altra parte, una delle libertà che deve essere garantita al cttadino onesto, con il minimo di intoppi burocratici (una seria visita medica annuale, un attestato di conoscenza dell'arma, di frequenza regolare in un poligono ed una posizione penale da incensurato) e senza imposizioni fiscali.
E' purtroppo realtà che i criminali hanno la possibilità di armarsi sul mercato clandestino: perchè non consentire ai cittadini onesti di adottare le necessarie contromisure e di affrontare i banditi almeno ad armi pari e nel pieno rispetto della legge?
Non possiamo quindi che solidarizzare con il gioielliere di Roma e il tabaccaio di Milano, espressione di una volontà di reazione e di collaborazione con le Forze dell'Ordine che rende sempre più fiduciosi per una società più sicura.
19 maggio 2003


13 maggio 2001 - 2003: due anni dopo

Il 13 maggio 2001 gli Italiani si recarono alle urne per rinnovare il Parlamento.
Al termine di una infuocata campagna elettorale, piena di livore e di attacchi sotto la cintura da parte di una sinistra che non esitò a violare ogni par condicio permettendo alla tv pubblica comizi a senso unico della triade Biagi-Luttazzi-Santoro, gli Italiani scelsero.
Scelsero la CASA DELLE LIBERTA’, cioè la Coalizione tra Forza Italia, Alleanza Nazionale, Lega e Centristi, dandole non solo una ampia Maggioranza assoluta in entrambe le Camere, ma anche il mandato per cambiare il sistema fino ad allora conservato dalla sinistra al potere che privilegiava gli amici e trascurava gli interessi nazionali con una politica provinciale e suddita, da cui l’irrisione da parte delle altre nazioni europee e l’accettazione di decisioni prese sempre lungo l’asse Parigi-Berlino.
Poiché in campagna elettorale la sinistra attaccò Silvio Berlusconi anche e soprattutto sul piano personale e giudiziario, il voto degli Italiani, pienamente consapevoli ed a conoscenza delle accuse mosse all’attuale Premier, fu anche una piena assoluzione dalle accuse mossegli.
Una assoluzione che, par la partecipazione popolare da cui è contraddistinta, vale più di qualsiasi giudizio espresso da magistrati nominati per concorso ed il cui giudizio, spesso, da adito a riserve e perplessità
.
Berlusconi in un memorabile intervento televisivo, prese solenne impegno con un Contratto con gli Italiani che riproduciamo nella sezione Documenti e di cui, neanche a metà mandato, si possono già registrare l’adempimento nelle clausole 2 e 3, l’avanzato stato di realizzazione delle clausole 1 e 4 e l’inizio dell’assolvimento nella clausola 5: per la prima volta gli impegni assunti con gli elettori trovano pieno e puntuale riscontro.
A maggior corredo documentale, sempre nella sezione Documenti riportiamo una sintesi delle realizzazioni del Governo recuperata dal sito di Forza Italia.
E tutto ciò senza parlare dell’innegabile crescita nella considerazione internazionale di un’Italia che da comprimaria è ora protagonista della politica mondiale.
13 maggio 2003


UN UOMO SOLO AL COMANDO

La trasmissione Excalibur di venerdì 9 maggio, ha dimostrato come il Presidente Silvio Berlusconi emerga dalla palude della politica, con una statura che è inversamente proporzionale all’altezza fisica (così come per Fassino …).
Un autentico Leader che, lungi dal lasciarsi intimidire dalle persecuzioni giudiziarie, risponde e spiega, con estrema chiarezza, come questo, che è l’ULTIMO assalto politico-giudiziario, essendo già stati archiviati (con perdite per la sinistra) tutti gli altri tentativi, obbliga ad una condanna anche se si tratta di un’accusa quanto mai lontana dal poter essere provata.
Ha un bel blaterare un invecchiatissimo Romano Prodi: E’ STATO INVITATO A PARTECIPARE ALAL TRASMISSIONE PER DIRE LA SUA MA HA DECLINATO, altrettanto ha fatto De Benedetti (che, almeno, ha il buon gusto di tacere).
Del resto i fatti sono talmente chiari che si possono riassumere in poche battute:
- Prodi aveva firmato una lettera di intenti per la vendita a De Benedetti dell’industria alimentare di stato, la SME, al prezzo di 497 miliardi;
- ritenendo il prezzo non conveniente, l’allora presidente del Consiglio Craxi chiese a Berlusconi, imprenditore, di organizzare una cordata per alzare il prezzo e, effettivamente, furono presentate 4 offerte in maggiorazione, per 550, 600 (due) e 620 miliardi;
- il Governo, cui spettava in persona del ministro delle Partecipazioni Statali Clelio Darida l’ultima parola, ritirò la decisione di porre in vendita la SME non valutando congrue le offerte;
- De Benedetti ricorse al Presidente del Tribunale di Roma (per ottenere un sequestro giudiziario), al TAR, poi ad un giudizio ordinario per ottenere in via giudiziale la validità della lettera di intenti; - tutti i magistrati aditi (15) diedero torto a de Benedetti;
- la SME fu poi venduta, 7 anni dopo, con un guadagno per le casse dello stato di 2200 miliardi;
- l’accusa a Berlusconi è di tentata corruzione per le sentenze (di 15 giudici !) in forza di una testimonianza resa dalla signora Ariosto Stefania;
- non sono state rinvenute prove;
- la SME non fu venduta a Berlusconi;
- la SME fu venduta a 5 volte il prezzo concordato tra Prodi e De Benedetti;
- non sono imputati tutti i 15 giudici che avrebbero, uno dopo l’altro in ben 5 circostanze, di cui 4 con un Collegio Giudicante, emesso una sentenza viziata dal tentativo di corruzione.

PERCHE’ SI SPENDONO SOLDI PUBBLICI PER QUESTO PROCESSO CHE NON PUO’ CHE CONCLUDERSI CON UNA SENTENZA TOTALMENTE ASSOLUTORIA PENA LA FINE ANCHE DI QUEL RESIDUO DI FIDUCIA NELLA GIUSTIZIA CHE RIMANE IN ITALIA ?
11 maggio 2003


Non ci interessa dialogare con QUESTA sinistra

Le anime belle e pie del doroteismo sempre in agguato, invitano a stemperare i toni ed al dialogo costruttivo tra Maggioranza e Opposizione.
Dovrebbero intanto spiegare come è possibile dialogare con una Opposizione refrattaria per natura alla verità.
Un’Opposizione infida, malevola, inefficiente, divisa, inaffidabile, irresponsabile.
Un’Opposizione che considera degni di fede i testimoni, quando questi accusano il Premier e i suoi Alleati ed Amici, mentre li considera provocatori quando hanno l’ardire di puntare il dito nei confronti della nomenklatura sinistra.

Con QUESTA sinistra non si può dialogare.
Con QUESTA sinistra si deve far valere la logica dei numeri e procedere, a colpi di maggioranza, nella realizzazione del programma di Governo (peraltro già in avanzato stato di compimento) e nella rapida approvazione di leggi che riformino il pianete giustizia, impedendo le tracimazioni e le invasioni di campo della parte politicizzata della magistratura.
Non si dialoga, per il bene stesso dell’Opposizione, ma, soprattutto, per il bene dell’Italia.
9 maggio 2003
UNO, DUE TRE: K.O. !

UNO
Domenica 4 maggio su Il Giornale il professor Brunetta dimostra come la raccolta di firme della cgil per una legge di iniziativa popolare, sia stata un grande bluff.
1) non è mai stata depositata la richiesta presso la Cassazione;
2) non sono mai state depositate le firme presso le Camere;
3) non sono state raccolte firme con le cautele e le formalità richieste perché potessero essere valide ai fini di una eventuale conta
.
Il prof. Brunetta NON è stato né smentito, né querelato, anzi un dirigente cgil, smentendo conferma che NON era una proposta di legge di iniziativa popolare, come previsto dalla Costituzione, ma una semplice raccolta generica, come (aggiungo io) quelle che si fanno via internet, senza alcun valore né certificazione sulla reale consistenza delle firme stesse.

DUE
A Genova viene prosciolto il Carabiniere Mario Placanica.
Di più: viene riconosciuto il legittimo uso delle armi.
Se ne deduce che a Genova i compari di Giuliani sono COLPEVOLI di aver devastato la città e, quindi, sono loro a dover essere perseguiti penalmente e civilmente per i danni causati.

TRE
A Milano un Berlusconi in forma smagliante inchioda il processo su una domanda cui non hanno alcuna risposta: dov’è la corruzione ?
Berlusconi ha, puramente e semplicemente, fatto guadagnare allo stato DUEMILA MILIARDI IN PIU’ di quel che avrebbe ricavato se la SME fosse stata venduta a De Benedetti per il prezzo concordato da Prodi.
Fassino asserisce che Berlusconi ha ammesso di aver agito su invito di Craxi: e allora ? Forse che Colaninno fece una scalata alla Telecom in astio a D’Alema ? Dov’è il reato ?
Prodi asserisce che il prezzo era congruo: allora perché, solo 7 anni dopo, fu venduta a DUEMILA MILIARDI IN PIU’ ? E perché non si svolse alcuna asta, considerando le offerte in maggiorazione pervenute (quand’anche il prezzo fosse stato congruo, c’era da sputarci sopra ad un 10% in più ?).

Tre colpi che hanno messo K.O. una sinistra costretta ad arrampicarsi sugli specchi per giustificare un processo persecutorio contro il Premier, cui, al contrario, andrebbe eretto un monumento.

> Ultima nota. Alcuni organi di stampa (in primis il TG3 !!!) hanno dato ampio risalto alla contestazione di UN SOLO spettatore, tacendo sugli APPLAUSI di tutti gli altri, al termine delle dichiarazioni del Premier: obiettività dell’informazione ?
6 maggio 2003
ANDREOTTI E PREVITI

Andreotti e Previti Ad appena due giorni dalla condanna in primo grado dell’On. Avv. Previti da parte della magistratura milanese, il Sen. a vita Andreotti è stato assolto anche in appello a Palermo dall’accusa di associazione mafiosa.
Ricordiamo che lo stesso Sen. Andreotti fu assolto in primo grado e condannato in secondo (adesso pende il ricorso in Cassazione) a Perugia quale presunto mandante dell’omicidio Pecorelli.
I tre processi sono simili e sono sulla falsariga di quelli che hanno visto – ed in un caso vedono ancora – imputato il Presidente Berlusconi.
Sono processi fotocopia perché basati su assunti non provati, su teoremi costruiti a tavolino e, in funzione di tali teorie, si sono ricercati (non trovandoli) i riscontri.
E’ pertanto evidente che l’assoluzione o la condanna dipende dalla personale interpretazione dei giudici e non da una valutazione oggettiva delle prove concrete che non ci sono.
E’ un’offesa al diritto questo tirare le norme a seconda delle proprie convinzioni personali ed è un’offesa alla civiltà giuridica dell’Italia condannare cittadini senza prove e senza riscontri.
Ma c’è anche un’altra considerazione da fare: la sinistra propone un paragone tra il presunto stile di Andreotti e quello di Previti e di Berlusconi.
Già, peccato però che Andreotti non possa più ostacolare il disegno politico della sinistra, mentre Previti e Berlusconi sì.
Ancora una volta emerge il vero volto di una sinistra indifferente alla Giustizia ed alla Verità, proiettata solo al proprio interesse e non a quello dell’intera comunità.
Ci stringiamo dunque attorno al Premier perché mantenga senza deflettere il proponimento di dare all’Italia una nuova Magistratura ed una Vera Giustizia.
3 maggio 2003


DELITTO IMPERFETTO

I magistrati del Tribunale di Milano che hanno condannato Cesare Previti ad una pena talmente pesante da rendere manifesto il suo carattere persecutorio, non si sono forse resi conto che il gioco al massacro della magistratura militante (a sinistra) è ormai svelato e non inganna nessuno.
Inutile ricordare che il processo si è svolto SOLO per indizi.
Inutile ricordare che la principale teste è stata smentita ed ha fornito indicazioni errate su circostanze, oggetti e persone viste.
Inutile ricordare che la principale prova dell'accusa, la famosa registrazione del bar Mandara, prima è stata riconosciuta non come registrazione diretta, ma come semplice trascrizione, poi si è impedito anche una verifica, perchè il cd sulla quale era riportata si è ... misteriosamente frantumato.
Inutile tutto ciò perchè la condanna di Previti, evidentemente basata su criteri lombrosiani, è un tassello di quella spericolata azione di ostruzionismo (resistere,resistere,resistere, non a caso proclamato in sede di apertura dell'Anno Giudiziario) al cambiamento rappresentato in Italia da Silvio Berlusconi e dalla CdL.
Sconfitti alle urne, sconfitti in parlamento, sconfitti anche sulla politica estera, la sinistra ha solo una carta da giocare: la persecuzione ed il linciaggio dell'avversario, trasformato in nemico da abbattere a tutti i costi, un costo che è un vulnus terribile ed esiziale per la considerazione della Giustizia e di chi ha il dovere di amministrarla.
Ma questa presunta carta si trasformerà inevitabilmente in un falò che brucerà gli stessi ideatori di una simile strategia che non paga, perchè ormai gli Italiani, come hanno dimostrato il 13 maggio 2001, non credono nella veridicità degli assunti e dei teoremi giudiziari.
Dispiace assistere all'ennesimo atto di autodelegittimazione della magistratura per mano di UNA PARTE, quella militante (a sinistra) della Magistratura, con la conseguenza sfiducia che crea nei Cittadini QUESTO TIPO di processo, perchè è ovvio che si pensa: se a Previti, che è Previti, è capitato tanto, cosa mai potrebbe accadere a me che non sono nessuno ?
Urge quindi una profonda riforma che, dando un taglio netto con il passato, proponga un nuovo ordinamento giudiziario.
Pubblici ministeri elettivi e con una carriera separata da quella della magistratura giudicante.
Giudici nominati tra gli avvocati ed i giuristi di esperienza e di fama e non più emersi da un concorso che porta giovani ed inesperti ventiseienni a giudicare su problematiche di cui hanno conoscenze solo teoriche ed astratte.
La magistratura deve risolvere i casi insoluti che turbano la coscienza degli Italiani (ad esempio la vicenda Unabomber che è emblematica, visto che la direzione delle indagini è affidata ai p.m. – sciaguratamente sottratta ad un qualsiasi indirizzo da parte del Ministero deggli Interni o della Giustizia - e solo ora, dopo oltre dieci anni, si sono decisi ad agire con un coordinamento ed una unica testa direzionale !) e non per perseguire il processone da prima pagina.
Una riforma che faccia cessare, da subito, l'utilizzo delle strumento delle azioni giudiziari come mezzo di azione politica di parte e, quindi, cancelli il vulnus di una sentenza che, con un effetto boomerang sulla stessa sinistra, fa di Cesare Previti un perseguitato politico e della sentenza stessa un delitto imperfetto, perché giunta fuori tempo massimo quando gli Italiani hanno già dimostrato di non credere più ai teoremi ed alle fantasiose costruzioni utili solo ad una parte politica, ma non alla Giustizia.
30 aprile 2003.


25 APRILE

Come ogni anno il 25 aprile verrà posta in atto la solita celebrazione retorica e liturgica.
Siamo un paese strano: l’unico che festeggi una sconfitta militare, addirittura a ormai 60 anni dall’evento.
Se si vuole una Festa Nazionale, allora il 25 aprile, con i suoi ricordi di divisione e di guerra civile, non potrà mai esserlo.
Se si vuole invece rendere onore alla Verità, il 25 aprile dovrebbe semmai essere la giornata del Ringraziamento alle truppe Anglo Americane che sconfissero i Tedeschi e gli Italiani della R.S.I.
Senza Americani e senza Britannici non ci sarebbe nessun 25 aprile.
E’ bene ricordarlo, soprattutto perché la maggior parte di quelli, sempre meno, che lo festeggeranno in retoriche manifestazioni, sono anche quelli che, con la più totale ingratitudine, hanno sostenuto le ragione del dittatore iracheno, schierandosi su posizioni rigidamente anti Americane.

NO YANKEES?NO 25 APRILE!

25 aprile 2003
VALORI

Una persona mi ha inviato gli auguri di Pasqua con un sms che inizia con pace, giustizia, solidarietà.
Le domande sono: ci può essere pace senza libertà ? Ci può essere giustizia senza sicurezza ? Ci può essere solidarietà senza prosperità ? E si potrebbe continuare all’infinito.
Il porre l’accento su alcuni valori, avulsi da un contesto reale, è puro esercizio retorico, può andare bene per un messaggio di auguri (e in tal senso è graditissimo) ma non può rappresentare l’essenza di una battaglia politica, a meno che non li si voglia strumentalizzare per fini che nulla hanno a che vedere con il significato intrinseco di tali valori, come è stato fatto dalla sinistra Italiana e dai pacifinti prima, durante e dopo la guerra di liberazione dell’Iraq.
Abbiamo così assistito ad una arlecchinata (nel senso spregiativo del termine) in molti balconi con la ostentazione di un drappo multicolore, quasi che chi non lo ha steso o ha scelto la Bandiera Italiana o quella Americana fosse contro la pace.
I fatti hanno però dimostrato come chi si riempiva la bocca della parola pace, nella realtà sosteneva un regime che non solo non ha dato pace ai suoi cittadini ed al mondo, ma che ha sostenuto e finanziato i terroristi portatori di morte, quindi di guerra.
La liberazione dell’Iraq manu militari e le successive manifestazioni (anche anti Americane) di alcuni iracheni, dimostrano come non ci possa essere pace senza libertà portata in Iraq proprio dagli Americani.
E quale giustizia potrebbe mai esserci se mancasse la sicurezza ?
Sarebbe inevitabilmente la giustizia delle ritorsioni o la giustizia di stampo politico, cioè persecutorio, basata sui teoremi.
E, infine, la solidarietà che significa aiutare chi è in difficoltà.
Come potremmo aiutare il prossimo in difficoltà se fossimo noi stessi in difficoltà ?
Ecco che la solidarietà presuppone prosperità.
E la prosperità può derivare solo da un sistema politico ed economico che abbia nei suoi valori fondanti tutti quelli elencati, per consentire la massima espressione ai singoli, nell’ambito di un quadro (non di una prigione !) di regole che garantiscano l’ordinato svolgimento delle attività.
Questo sistema c’è ed è quel modello di sviluppo Occidentale che ha già dato tanto a tanti, più di ogni altro sistema conosciuto e realizzato concretamente e che potrà dare ancora di più a molti di più venendo recepito, con gradualità e flessibilità, da un numero sempre maggiore di Stati.
Ed ecco che, con la più ampia diffusione del modello di sviluppo Occidentale, si potranno realizzare, su scala sempre più vasta, quei valori, tutti quei valori, cui abbiamo fatto cenno.
21 aprile 2003


PASQUA DI LIBERTA'

La guerra è finita, l'Iraq liberato, i criminali del regime, uno alla volta, vengono assicurati alla giustizia.
E' Pasqua ed è una Pasqua di Libertà e di profonda soddisfazione per tutti coloro che hanno sostenuto la guerra di liberazione, nonostante gli insulti e le menzogne dei cosiddetti pacifisti che, con una espressione molto azzeccata, sono stati definiti pacifinti.
Adesso si apre una stagione nuova, più sicura, ma non ancora del tutto sicura.
Permangono stati come Cuba,Corea del Nord,Sudan,Yemen, Siria,Iran che possono dare rifugio a terroristi o costituire un pericolo per il progresso ed il benessere di tuto il mondo e dei loro stessi cittadini come dimostra la corsa all'atomica della Corea del Nord e gli omicidi dei dissidenti a Cuba.
Non ci sarà vera pace finchè anche quei santuari della violenza non saranno stati riportati al vivere civile.
Nel frattempo il quotidiano Libero diretto da Vittorio Feltri dopo l'iniziativa di vendere la Old Glory, la Bandiera degli Stati Uniti, pone adesso in vendita il Tricolore Italiano, in una accoppiata ideale: le Bandiere della Civiltà e della Libertà
In Italia, invece, la sinistra avrà una Pasqua di passione e noi gliene auguriamo altre 100 come questa: da sconfitti.

19 aprile 2003


RINGRAZIARE, PERCHE' ?

La sinistra dalla faccia di bronzo si aspettava di essere ringraziata per l’astensione con la quale ha accolto la decisione di inviare nostri militari in Iraq.
Ringraziare, perché ?
Bene ha fatto il Presidente Berlusconi a ricordare come il dialogo potrà avviarsi solo quando l’opposizione smetterà di insultare gratuitamente il Premier e la Maggioranza.
Del resto la Maggioranza è ampiamente autosuffieciente e se c’è qualcuno che deve ringraziare, questa è la sinistra che ha avuto una seconda occasione per votare in parlamento a favore degli interessi degli Italiani, perché sino ad ora ha fatto la guardia pretoriana di un dittatore.

17 aprile 2003


CUBA

Nel silenzio del cosiddetto movimento pacifista altri tre oppositori del regime castrista sono stati assassinati.
Con tutti i sensi protesi a difendere Saddam e la sua banda, i cosiddetti pacifisti ignorano le gravissime violazione dei diritti (e quindi del diritto alla pace) di milioni di cittadini che, divisi fra Cuba, Cina, Corea del Nord e satrapie varie del medio oriente, soffrono atroci torture per mano di regimi dispotici che hanno avuto l’astuzia di dichiararsi comunisti o, comunque, anti Americani.
Se, però, l’Alleanza Occidentale agisse, come ha agito in Iraq, per liberare quei popoli i cosiddetti pacifisti insorgerebbero, incuranti del fatto che verrebbe posto fine ad un massacro di innocenti, come è accaduto in Iraq ?
E scommettiamo anche che qualora quegli stessi regimi, per amore o per interesse, compissero un giro di valzer, schierandosi con l’Occidente e procedendo ad una graduale democraticizzazione della loro organizzazione statuale, allora, e solo allora, i cosiddetti pacifisti si accorgerebbero delle nefandezze compiute ?

17 aprile 2003


DOPO LA VITTORIA

Andare oltre.
La fine della parte più spettacolare della guerra di liberazione dell’Irak, apre interessanti prospettive.
Intanto l’ ONU.
Avendo mostrato la sua più totale incapacità a gestire le crisi internazionali deve lasciare il passo ad una struttura più adeguata alla società moderna.
Non ha più senso il potere di veto di una nazione minore, ancorchè importante, come la Francia, mentre non ha alcun senso lasciare fuori dal Consiglio di Sicurezza nazioni importanti e rappresentative come Giappone, Italia, Australia e, a rotazione anche Spagna a Germania.
Non ha senso mantenere una burocrazia improduttiva e costosa, influenzata dalle esigenze di piccole nazioni, spesso rette da sistemi anti democratici.
Ripensare, quindi, l’ONU.

Ma anche l’europa è uscita a pezzi, pur con una prospettiva di rilievo ed importante come il nuovo asse tra Spagna, Gran Bretagna, Portogallo, Italia e Danimarca, cui potrebbero presto aggiungersi Austria, Olanda e Irlanda (risultando cos’ la maggioranza dei 15 attuali) nonché gran parte se non tutte le nazioni in procinto di entrare nella comunità, estromettendo quindi la diarchia (tanto presuntuosa ed arrogante, quanto fallimentare) di Francia e Germania.

Infine l' Italia.
Contrariamente alle speranze di alcuni, la guerra di liberazione dell’Irak non solo non ha incrinato la sostanziale unità della Maggioranza governativa pur nelle diversità di opinione, ma ha fatto deflagrare le dilaniante contraddizioni nella sinistra di opposizione.
Riformisti e massimalisti sono sempre più distanti e solo la consapevolezza che divisi consentirebbero al Centro Destra di governare per 100 anni evita una scissione che è scritta nella totale divaricazione delle scelte.
Ma pesa come un macigno sulla sinistra la domanda: se andassero al governo quale sarebbe il compromesso ?
L’unico compromesso sarebbe l’immobilismo, a tutto danno dell’Italia e degli Italiani.
Per fortuna che il problema non si pone.

15 aprile 2003

TESTIMONIANZA DI SCONFITTA

Alcuni irriducibili pacifisti insistono nel manifestare, occupando le vie delle città e continuando a creare disagi a tutti noi.
Sono quelli che non si rassegnano alla sconfitta.
Sono quelli che non sanno vivere in pace, millantando un pacifismo sconfitto dai fatti e dalla Storia.
La manifestazione romana del 12 aprile era imperniata sul fermiamo la guerra, adesso parlano di una testimonianza.
Già, la testimonianza della loro sconfitta.
11 Aprile 2003

BAGDAD LIBERATA

Il Popolo è in festa.
Contrariamente alle speranze delle Cassandre Italiane, naturalmente di sinistra e pacifiste la popolazione irachena ha accolto festosamente e con scene di giubilo l'arrivo degli Alleati.
Abbiamo vinto la nostra guerra, adesso dobbiamo vinvere la pace, senza lasciarci invischiare dai soliti perditempo che, dopo aver perso la guerra, vorrebbero sfruttare la pace che NOI abbiamo portato.
Un pensiero commosso a chi in questa guerra ha perso la vita.
Un pensiero di gratitudine a chi questa guerra ha condotto fino alla vittora e, in particolare, al Presidente Bush, senza il cui coraggio di assumere decisioni difficili e senza la cui determinazione non saremmo riusciti ad ottenere così tanto in così poco tempo.

9 aprile 2003


ORA E SEMPRE RESISTENZA ... ALLA VERITA'

I giornalisti morti a Bagdad: canea della sinistra.
Nessuno però si è indignato per i giornalisti uccisi in Iraq dagli iracheni.
E, poi, chiunque abbia un minimo di conoscenza di balistica militare applicata ai carri armati, sa benissimo che se il colpo fosse stato indirizzato verso l'albergo, questo sarebbe stato sventrato, mentre il colpo, presumibilmente, era diretto contro le postazioni militari nemiche vigliaccamente messe dietro l''hotel e un errore di calcolo ha provocato il colpo angolare che, purtroppo, ha provocato le vittime.
Ma la sinistra è cieca e sorda ad ogni logica, pur di fare prevalere la sua disinformazione anti Americana.
Una posizione che dimostra, in tutta la sua evidenza, quanto abbia ragione il nostro Presidente Berlusconi, quando dice che la sinistra Italiana è malata, perchè si inginocchia, sempre e comunque, davanti alle dittature: prima Stalin, poi Mao, quindi Castro e, a seguire, tutti i possibili tiranni e tirannelli, fino a Saddam, passando per Bin Laden, purchè siano rigorosamente tezomondisti, pauperisti e, soprattutto anti Americani e anti Occidentali.
Quanta è lunga la strada verso la Democrazia vera di questi figli e nipotini di Stalin e Togliatti !
9 aprile 2003


E IL GOVERNO MARCIA SPEDITO

Non c'è solo la liberazione dell'Iraq.
In Italia (ma anche su questo la sinistra si chiude occhi e orecchie, per usare solo una bocca peraltro non collegata al cervello, tanto da far dubitare che sia in possesso di questo fondamentale organo) il Governo ha approvato o ha mandato in Parlamento fondamentali riforme:
- la riforma fiscale per cui dal 2006 ci saranno solo due aliquote;
- la riforma dell'istruzione;
- la devolution per un progetto di autonomia nell'ambito della soliderietà e dell'Unità Nazionale;
- la riforma del mercato del lavoro;
- la nuova legge sull'emittenza radiotelevisiva.
Non solo: è di ieri la notizia che l'Enter Poste, dopo 50 anni di deficit cronico, ha chiuso in utile il bilancio: altri soldi che vengono risparmiati e che favoriranno una ulteriore riduzione del gettito fiscale e, quindi, altri soldi che entreranno nelle tasche e nella disponibilità di noi Cittadini.
Mai fatto tanto in così poco tempo: la CdL rispetta il programma con gli elettori e, nonostante la crisi congiunturale internazionale, la nostra economia è tra le più solide, sicuramente migliore di quella delle nazioni che furono, presuntuosamente, padrone dell'europa e che ora, dopo la stretta collaborazione tra Londra, Roma, Madrid, Lisbona e Copenhagen oltre alle nuove nazioni dell'est, dovranno adattarsi ad un ruolo paritario.
9 aprile 2003

30 DOMANDE AI PACIFISTI

Quelle che seguono sono 30 domande che ho liberamente tratto dopo averle rinvenute in un pubblico forum di discussione.

1) Perché il movimento pacifista scende in campo sempre e soltanto quando sono in questione interventi militari o sistemi di armamento degli Stati Uniti e dei loro alleati?
2) Perché il movimento pacifista non ha mai organizzato manifestazioni contro le guerre, le invasioni, le stragi, le torture e le esecuzioni di massa che Saddam Hussein ha compiuto - spesso con la complicità o l'omertà di Ovest, Est e mondo arabo - nei suoi 25 anni di potere?
3) Nel manifesto che pubblicizza la manifestazione del 15 febbraio c'è l'immagine di un bambino con una pompa di benzina alla tempia. E' giusto preoccuparsi dei bambini che potrebbero morire per una guerra scatenata dagli Usa e di quelli che sono vittime delle sanzioni economiche contro quel paese. Ma dove eravate quando Saddam gasava i bambini curdi e dove siete quando, ogni giorno, i carnefici del regime torturano i bambini degli oppositori per piegare i loro genitori?
4) Perché non avete manifestato quando noi della stampa abbiamo dato notizia dello scandaloso uso delle risorse del programma umanitario Onu "food for oil" da parte dell'Irak? Fondi stornati per spese di lusso (palazzi presidenziali e stadi olimpici), beni di prima necessità venduti di contrabbando all'estero per rifornire di valuta il regime, fondi disponibili non impegnati e non spesi? Non sono questi altrettanti delitti contro i bambini irakeni?
5) Quando l'Onu decise l'intervento armato per liberare il Kuwait, voi vi opponeste. Quando mantenne le sanzioni economiche per costringere l'Irak al disarmo, di nuovo vi opponeste. Vi siete opposti alle no-fly zones imposte da Usa e Regno Unito all'Irak. Oggi affermate che non si devono prendere misure contro le violazioni di 17 risoluzioni Onu (18 con la violazione già avvenuta della risoluzione 1441) da parte dell'Irak perché anche altri paesi violano risoluzioni Onu. Avete notato che le vostre posizioni coincidono sempre con quelle del regime irakeno? Questo vi crea qualche imbarazzo?
6) Nella sua intervista al deputato britannico Tony Benn Saddam Hussein ha espresso il suo apprezzamento per l'azione del movimento pacifista internazionale ("ammiriamo lo sviluppo del movimento per la pace nel mondo negli ultimi anni", ha detto). La cosa vi crea qualche imbarazzo?
7) L'organizzazione pacifista Usa Answer, che è uno dei principali organizzatori della manifestazione internazionale del 15 febbraio, nel suo congresso del Cairo nel dicembre scorso ha approvato una risoluzione in cui è scritto che "l'ammissione dell'esistenza di restrizioni dello sviluppo democratico in Irak" non può essere addotta come motivo per un'aggressione militare. Siete anche voi convinti che la corretta definizione dell'odierna realtà irakena sia "esistenza di restrizioni dello sviluppo democratico"?
8) Posto che una guerra che causerebbe lutti e sofferenze di portata imprevedibile nella regione appare immorale, giudicate invece morale abbandonare i bambini, le donne e gli uomini dell'Irak per un tempo indefinito nelle mani di Saddam Hussein?
9) Siete più preoccupati per le sofferenze a venire delle persone che vivono in Irak e Medio Oriente, o siete più preoccupati per l'eventualità che sui paesi europei ricadano le conseguenze di tale guerra, cioè atti terroristici e minacce militari dal mondo arabo?
10) Non sarebbe meglio ammettere che nel pacifismo europeo ha un ruolo importante il desiderio di quieto vivere, l'insensibilità e l'indifferenza verso l'oppressione patita da altri popoli, perché impegnarsi davvero a fianco di costoro vorrebbe dire esporre i nostri paesi, e dunque le nostre vite, a sanguinose ritorsioni?
11) Come si può considerare credibile il movimento pacifista quando in passato si è opposto a tutti gli interventi militari internazionali, compresi quelli legittimi e inevitabili condotti dalla Nato in Bosnia per salvare i musulmani massacrati da Milosevic e da Usa ed alleati in Afghanistan per distruggere le basi dei terroristi di Al Qaeda che stavano preparando attentati con armi di distruzione di massa?
12) Quando i suoi esponenti di punta, come Gino Strada, hanno accomunato sotto l'etichetta di "terrorista" sia gli attentati del settembre 2001 che la reazione degli Stati Uniti contro i talebani ed Al Qaeda?
13) Perché il 15 febbraio il movimento pacifista non manifesta anche contro la Corea del Nord, che ha denunciato il trattato di non proliferazione nucleare, ha cacciato gli ispettori dell'Onu, ha annunciato che produrrà testate nucleari e ha minacciato di guerra gli Stati Uniti?
14) Perché non ha mai manifestato mentre in Corea del Nord morivano per fame, a causa di una carestia conseguenza della dissennata politica del regime comunista nelle campagne, 2 milioni e 700 mila persone negli ultimi cinque anni?
15) Perché il 15 febbraio il movimento pacifista non manifesta contro la nomina a capo della Commissione Onu per i diritti umani della Libia, paese che viola tutti i diritti umani, civili e politici e che non ha mai permesso sul suo territorio un'ispezione della Commissione Onu per i diritti umani o di enti non governativi come Amnesty International o Human Rights Watch?
16) Perché il 15 febbraio il movimento pacifista non manifesta contro il presidente dello Zimbabwe Robert Mugabe, che con la sua politica dell'occupazione e dell'esproprio violento delle terre ha causato una carestia che affligge 6 milioni di persone, perseguita in tutti i modi gli oppositori ed ha organizzato un processo burletta contro il capo dell'opposizione?
17) Perché il movimento pacifista non manifesta, né il 15 febbraio né mai, per i cristiani perseguitati e uccisi in Sudan, Nigeria, Pakistan, Molucche, ecc.?
18) Perché il movimento pacifista espone puntualmente nelle sue manifestazioni la bandiera cubana e il vessillo col volto di Che Guevara, cioè un simbolo di lotta armata rivoluzionaria?
19) Il movimento pacifista pensa che le uniche guerre da condannare o da evitare sono le "guerre imperialiste", mentre la violenza rivoluzionaria anti-imperialista è accettabile?
20) Negli anni Cinquanta il movimento pacifista in Occidente lottava contro la bomba atomica, ma quando anche l'Unione Sovietica ebbe la sua atomica il movimento si dissolse come neve al sole. Negli anni Ottanta il movimento pacifista non scese per le strade quando l'Urss puntò i suoi missili atomici SS20 contro l'Europa, ma quando la Nato rispose dispiegando i missili Pershing e Cruise. Come mai le posizioni pacifiste coincidevano sempre con gli interessi di politica estera dell'Unione Sovietica?
21) Se in passato il movimento pacifista ha sempre fatto gli interessi dell'Unione Sovietica contro quelli dell'Occidente, se nelle sue manifestazioni odierne lascia esporre l'icona di Che Guevara, se non protesta contro tutte le violazioni dei diritti umani e tutte le guerre, ma sanziona sempre soltanto gli Stati Uniti, non ci tocca concludere che al movimento pacifista non interessano tanto la pace e le sofferenze umane, quanto piuttosto di contribuire alla sconfitta dell'Impero?
22) Perché si chiamano in causa gli interessi petroliferi Usa quando si analizza il proposito americano di disarmare Saddam Hussein con la forza, e non si chiamano in causa gli interessi petroliferi di Francia e Russia in Irak quando questi paesi attuano una strategia diplomatica che favorisce il riarmo irakeno?
23) Chi, nel mondo cattolico, pensa di rendere un servizio alla pace proponendo all'opinione pubblica l'alternativa secca fra il presidente statunitense Bush, che è un leader politico, e Giovanni Paolo II, che è un'autorità religiosa, non sta invece riportando indietro di un millennio la storia dell'Europa, all'alternativa fra teocrazia e cesaropapismo, cioè fra potere politico nelle mani dell'autorità religiosa e potere religioso nelle mani dell'autorità politica?
24) Perché si vuole strumentalizzare l'autorità sacrale di cui il Papa è depositario in quanto vicario di Cristo per avvalorare un giudizio politico che dovrebbe fondarsi sulla semplice ragione naturale e la competenza laicale?
25) Perché proprio chi in passato si riempiva la bocca con "l'autonomia delle realtà terrene" enunciata dal Concilio Vaticano II oggi promuove la commistione fra la dimensione profetica del cristianesimo e le responsabilità storiche che il cristiano ha in quanto cittadino della città terrena?
26) Perché chi in passato accusava di integralismo chiunque affermasse che l'esperienza cristiana doveva avere un rilievo nella vita pubblica oggi scade nelle forme più viete di integralismo, quelle che investono di competenze politiche l'autorità religiosa?
27) E’ lecito, per un fine strumentale di natura politica, abbassare un pronunciamento papale a opinione da mettere ai voti?
28) E’ lecito strumentalizzare il Papa, vicario di Cristo, allo scopo di presentare un capo di Stato come una sorta di Anticristo?
29) Ferma restando la legittimità di giudicare temeraria ed avventurista la politica estera degli Usa, in che misura rientra nell'identikit dell'Anticristo un presidente che taglia i fondi alle organizzazioni internazionali che sponsorizzano l'aborto libero e stanzia fondi aggiuntivi per 10 miliardi di dollari per la lotta contro l'Aids nel mondo per i prossimi cinque anni?
30) Perché la stampa e le organizzazioni cattoliche impegnate nella demonizzazione di G.W. Bush non danno mai alcun risalto alle politiche del presidente americano che promuovono valori propri del cristianesimo (vita, famiglia, assistenza ai malati)?

> Domande che rimarranno senza risposte plausibili, perché tutta la cagnara di questi giorni ha un solo obiettivo: Gli Stati Uniti d’America e l’Occidente di cui sono portabandiera e affonda le radici nel dna anti Americano dei comunisti di ieri, di oggi, di sempre.


LE VIOLAZIONI DI SADDAM

Saddam non ha rispettato numerose risoluzioni.
La più recente è la 1441 del novembre 2002, che imponeva il completo disarmo e la totale collaborazione con gli ispettori Onu. Ma anche: 1050, 1060, 1115, 1134, 1154, 1194, 1205 e 1284 (votate tra il 1996 e il 1999) tutte sull’accesso immediato, senza condizioni e limitazioni agli ispettori Onu espulsi dall’iraq; la 949 (ottobre 1994) relative a nuove minacce militari contro il Kuwait; la 707 e la 715 (agosto e ottobre 1991) sul mancato rispetto del trattato sulla non proliferazione nucleare.
Ma dove la vedete la sua buona volontà ?

19 marzo 2003


L'ORA DELLA VERITA'

L’ultimatum (con ben 48 ore di tempo !) disposto dal Presidente Bush nel suo ruolo di Capo Supremo delle Forze Armate e dell’Alleanza Occidentale, ha regolato il tempo sull’ora della verità che segnerà l’inizio della liberazione dell’Iraq.

Spiace rilevare come, ad un appuntamento così importante, sia clamorosamente mancato l’ONU, segno inequivocabile che tale istituzione deve essere profondamente rivista nella struttura e negli aspetti decisionali.

La divisione emersa tra le nazioni che avrebbero dovuto garantire la lotta contro il terrorismo, i suoi santuari, la sicurezza e la libertà, induce a ritenere che debba essere rivisto anche l’approccio sino ad ora tenuto nella costruzione di un’europa che non esiste.

Abbiamo infatti visto come Francia e Germania, con arroganza e superficialità pari solo al loro nanismo politico, abbiano cercato di egemonizzare le scelte con scarso o nullo rispetto nei confronti delle altre nazioni, grandi e piccole che, per tutta risposta, si sono ritrovate nel cosiddetto documento degli 8 + 10, stretti attorno al nuovo asse portante costituito da Londra-Roma-Madrid-Lisbona, cioè quelle nazioni, con un grande passato coloniale, che hanno confermato l’alleanza privilegiata, in chiave di solidarietà Occidentale, con gli Stati Uniti, il Giappone e l’Australia.

A questo si aggiunga l'inaffidabilità politica e lo scarso senso dello Stato che l'opposizione di sinistra ha evidenziato in questo frangente, denunciando una presunta illegittimità dell'azione militare perchè priva di mandato ONU, dimenticandosi bellamente dei bombardamenti sul Kosovo, cui hanno partecipato anche aerei Italiani, D'Alema consule, privi di ogni mandato ONU, anzi, a ben guardare, l'odierna azione, in forza della risoluzione 1441 ha un fondamento giuridico di gran lunga più solido.

Per non parlare poi del fondamento etico e morale trattandosi della continuazione di una guerra scatenata l'11 settembre 2001 dal terrorismo islamico e che, proprio il Presidente Bush annunciò lunga e definitiva.

Chi, oggi, predica "pace" sostiene oggettivamente, magari in buona fede, le forze del male.

Chi, oggi, si schiera con l'Alleanza della Libertà contribuirà alla Sicuerezza e al Benessere del mondo intero che, liberato dal terrorismo e da chi lo protegge, potrà dedicare tutte le sue risorse alla diffusione ed al miglioramento, adattandolo ai sistemi autoctoni, del miglior modello di sviluppo: quello Occidentale.
18 marzo 2003


STELLE E STRISCE CON LIBERO

Il quotidiano “Libero” diretto da Vittorio Feltri, giovedì darà in allegato con il giornale la bandiera Americana. Ecco la nota che ha annunciato l’iniziativa.

Giovedì Libero darà ai suoi lettori, in allegato, la bandiera americana, quella stessa bandiera a stelle e strisce che altri, siamo sicuri, vorrebbero bruciare in piazza. Dante, il più grande poeta della letteratura italiana e tra i maggiori della letteratura universale, fa correre dietro una bandiera gli ignavi, coloro che in vita non hanno voluto assumere una posizione.
Per una bandiera, simbolo di un’idea, invece, milioni di persone sono morte a tutte le latitudini.
Troppe volte nella storia recente del nostro paese l’antiamericanismo viscerale è diventato lo spartiacque tra bene e male. Si era contro gli USA a prescindere. Anche se si doveva abbracciare la causa di feroci dittatori: Stalin, Pol Pot, Fidel Castro, Breznev. Eppure la storia, puntualmente, ha dato ragione alle battaglie dell’America. In Asia e soprattutto in europa, per la cui libertà gli Stati Uniti hanno combattuto due conflitti.
Non si può mai essere a favore di una guerra, un trauma nella vita dei popoli e delle persone. Ma peggio della guerra, a volte, può rivelarsi la tirannide che, se non fermata in tempo, diventa una minaccia per tutti.
Il pacifismo, così, finisce per essere il peggior nemico della vera pace.
Sono tante le ragioni storiche e morali che legano l’Italia agli Stati Uniti, a cominciare dalla gratitudine che dobbiamo per aver potuto costruire la nostra prospera democrazia.
Essere con la bandiera a stelle e strisce, in queste ore, non significa aderire acriticamente alle ragioni della guerra, ma schierarsi per le ragioni della libertà, della sicurezza e contro le ipocrisie del pacifismo.
Gli Stati Uniti restano la più grande e consolidata democrazia del mondo libero, Saddam Hussein un feroce dittatore.
A questo punto ecco cosa fa la differenza.

Chi danneggia gli Italiani

Continuano le manifestazioni nominalmente pacifiste ma, nella realtà, a sostegno del regime dispotico di Saddam Hussein.
Ieri a Milano il segretario della CGIL Epifani ha proclamato lo sciopero santo, una sorta di sharia sindacale, alle prime bombe.
Dopo averci fatto perdere un punto di PIL con inutili scioperi politici nel 2002, la cgil e il suo codazzo di alleati insiste anche nel 2003 per danneggiare l'economia, i lavoratori e l'immagine Italiana.
Ciononostante l'economia Italiana è la migliore in europa e seconda nel ondo al solo Canada.
Immaginate quanto meglio potremmo vivere senza i continui attacchi portati, unicamente per finalità personali, dagli individui come Epifani, Cofferati e tutto il sancta sanctorum della sinistra massimalista, antiitaliana ed antioccidentale che, purtroppo, ci troviamo in casa.
16 marzo 2003


DEDICATO AI MARCIATORI A SENSO UNICO

Il Guardian del 14 febbraio ha pubblicato una interessante testimonianza di un medico iraqeno, il Dr. B Khalaf.
Dopo un mese è ancora di totale attualità.

Scrivo per protestare contro coloro che si oppongono alla guerra contro Saddam Hussein o come loro la chiamano, la "guerra contro l'Iraq. Sono un medico iracheno, ho prestato servizio nell'esercito iracheno per sei anni durante la guerra Irak-Iran e per quattro mesi durante la Guerra del Golfo. Tutta la mia famiglia vive tuttora in Irak. Sono un arabo sunnita, non sono curdo e neppure sciita. Sono un ordinario iracheno non coinvolto con l'opposizione al di fuori dell'Irak. Sono veramente deluso dal terrificante modo di vedere la situazione da parte della maggior parte della gente in Inghilterra, dai media e dai politici. A tutte queste persone che sono contro la possibile guerra voglio dire questo: Se pensate che cosi' facendo voi state servendo gli interessi del popolo iracheno oppure credete di salvarli, allora vi sbagliate. In realta' state salvando Saddam. Voi state privando la gente dell'Irak di quella che probabilmente e' l'ultima reale possibilita' di liberarsi di lui e di uscire da questo buio periodo della loro storia. La mia famiglia e quasi tutte le famiglie irachene proveranno un dolore e un rabbia immensi quando la televisione di Saddam, con grande soddisfazione, mostrera' le manifestazioni di sabato a Londra. MA DOVE ERAVATE VOI MANIFESTANTI QUANDO MIGLIAIA DELLA NOSTRA GENTE DELL'IRAK VENIVA ASSASSINATA DALLE MILIZIE DI SADDAM ALLA FINE DELLA GUERRA DEL GOLFO PER SOPPRIMERE LE SOMMOSSE ? Solo ora, quando la guerra sta per raggiungere finalmente Saddam ognuno di voi diviene cosi' preoccupato della vita umana in Irak. Dove eravate quando Saddam stava uccidendo miliaia di iracheni a partire dai primi anni settanta? E dove siete voi ancora oggi, dato che ogni settimana lui ammazza la mia gente con i suoi tribunali della rivoluzione, tribunali segreti gestiti dai servizi segreti. La maggior parte delle sentenze sono esecuzioni che portano la firma di Saddam stesso. Io sono in grado di rispondere ad una ad una tutte le vostre ragioni per opporvi a questa guerra. Ma ORA chiedetevi voi stessi PERCHE', di circa CINQUECENTOMILA iracheni che vivono in Inghilterra, non ne troverete neppure MILLE a partecipare alla manifestazioni di domani. La vostra campagna anti-guerra e' divenuta isteria di massa e non siete piu' in grado di vedere le cose come stanno. Dr. B. Khalaf, neurologo, Londra Venerdi' 14 febbraio 2003

16 marzo 2003

I conti Italiani

Una serie di buone notizie sono arrivate agli Italiani, grazie all'azione di questo Governo.
I conti pubblici, intanto, segnano una stima di progresso migliore in europa e nel mondo seconda solo al Canada.
Naturalmente la sinistra, sempre sollecita ad usare il megafono per le critiche estere, ha messo il silenziatore alle stime OCSE, così come ha scatenato una campagna di dubbi sull'attendibilità dei dati che danno in calo l'inflazione ( perchè, però, all'epoca dell'ulivo l'istat era la bocca della verità quando diffondeva dati positivi ?).
Buone notizie arrivano anche dalla politica estera dove gli Stati Uniti, sia per i provvedimenti assunti che per l'affidabilità politica dell'Italia, hanno revocato l'obbligo del visto per gli Italiani che vi si vogliono recare. Buone notizie che si aggiungono al ruolo autonomo e decisamente dalla parte delle Forze della Libertà che svolge il nostro Governo che ha dato sostanzialmente vita, con Madrid, Londra, Lisbona, Copenhagen e altre nazioni - vecchie e nuove dell'europa - ad un fronte compatto e maggioritario, cui si contrappongono Francia e Germania che cercano unicamente, al di là delle belle parole di circostanza, di salvaguardare il loro traballante ruolo egemonico sino ad ora svolto in europa.
Buone notizia anche dal fronte interno con la nomina di un Consiglio di Amministrazione RAI che dovrebbe far cessare le polemiche (visto il coinvolgimento nella indicazione del Presidente dell'opposizione) lasciando peraltro inalterati gli spazi di libertà conquistati dopo la nomina di Baldassarre e dei consiglieri uscenti (in particolare per trasmissioni come Exaclibur e Oblò che segnano, finalmente, l'ingresso di una informazione seria, non urlata, non partigiana e culturalemnte valida, da vero servizio pubblico).
Infine l'avvio della riforma del sistema giuiziario apre finalmente uno spiraglio per avere Giustizia vera e non basata suindizi e teoremi.

9 marzo 2003

Il messaggio quirinalizio

Banalità scontate, è come se ad un tifoso di calcio dicessero: è meglio che la tua squadra vinca lo scudetto, piuttosto che perderlo !
Ha difeso quello che ritiene il suo ruolo, dimenticandosi che l’unica istituzione imparziale, al di sopra delle parti, non può essere una istituzione elettiva e, paradossalmente ed inconsapevolmente, lui azionista, ha tessuto le lodi della monarchia ereditaria !
Ha chiesto di applicare il Maggioritario con garanzie per Governo e Opposizione ... ma dov’era lui che nel Maggioritario è stato Presidente del Consiglio e Ministro del tesoro, esercitando il potere di nomina a favore dell’ulivo senza alcun riguardo per i diritto dell’allora Opposizione ?
Uso condiviso del mezzo pubblico radio televisivo. Perfettamente d’accordo. Già ... ma perché viene in mente SOLO adesso che al Governo c'è la Casa delle Libertà, mentre fino al 13 maggio 2001 ha consentito l'occupazione totale della RAI da parte delle legioni uliviste ?
Allora, PRIMA pareggiamo i conti, poi, 1 a 1, palla al centro andiamo con una riforma che garantisca tempi uguali alle due Coalizioni (meglio, ai due partiti ...).
Insomma, è difficile fare affermazioni contrarie al sin troppo miele profuso da Ciampi, ma è stata molto più concreta e solida la conferenza stampa del Presidente del Consiglio e suo auspicabile ... successore per elezione diretta !
1 gennaio 2003

Riformare senza inciuci

Il rifiuto della sinistra al dialogo offerto dai principali esponenti della Casa delle Libertà, consente di fare chiarezza.
Le riforme istituzionali sono troppo importanti per pasticciarle con compromessi tra Maggioranza e Opposizione (soprattutto quando questa vorrebbe imporre dei rigidi paletti che altrove si chiamerebbero ricatti inaccettabili) e per le improvvisazioni e le estemporanee esternazioni di persone che, con QUESTO sistema, hanno avuto di tutto e di più !
La risposta negativa dell'ulivo al dialogo offerto dalla CdL testimonia altresì il profondo stato confusionale e le divisioni interne a tale schieramento, unito solo quando dice "no" e quando c'è da aggredire Berlusconi e gli Uomini di Governo.
La rinuncia ad essere Opposizione propositiva, nell'alveo delle Democrazie Occidentali, è sicuramente un handicap per l'Italia, perchè rende QUESTA Opposizione impresentabile e inaffidabile come alternativa, costringendo la CdL al "fai da te" che, come è evidente, almeno un dato positivo ha: le riforme non saranno nè pasticciate, nè frutto di inciucio, ma corrisponderanno alla volontà espressa dagli Italiani il 13 maggio del 2001.
E' quindi con un misto di tristezza (per la scelta massimalista della sinistra) e di fiducia (per la fermezza di QUESTA Maggioranza) che aspettiamo le Grandi Riforme in cantiere per il 2003.

9 gennaio 2003

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Tagliare il nodo gordiano dell'Iraq

Le reiterate prove dell'inquinamento terrorista in molte congreghe islamiche (ultima a Londra) e la scoperta di materiale sospetto (e non dichiarato nel ponderoso ed inutile documento iracheno) attestano la estrema pericolosità di ogni politica lassista nei confronti dei fondamentalisti islamici.
Il presunto Osama che chiama a raccolta i musulmani in tutto il mondo contro l'Occidente, rappresentato da Cristiani ed Ebrei, la dice lunga sui sentimenti che albergano in menti chiuse ad ogni afflato riformatore.
Gli Adel Smith che, complici giornalisti con il chiodo fisso degli ascolti, si presentano in televisione ad insultare chi professa religioni differenti dovrebbero far riflettere chi, bovinamente, ripete la parola pace senza sapere che, sin dall'antichità, questa si fonda esclusivamente sulla sicurezza dei popoli e non sula rassegnazione e l'acquiscenza ai prepotenti.
In questo quadro è auspicabile una veloce soluzione della partita irachena, senza essere costretti a inseguire lo stillicidio di concessioni che il satrapo di Baghdad è costretto a fare ogni qual volta viene pescato con le mani nella marmellata, facendo poi finta di credere che sia l'ultima e che il dittatore si sia ravveduto.
L'Iraq di Saddam è un nodo gordiano, che dovrà essre tagliato esattamente come la leggenda narra che Alessandro Magno tagliò il vero nodo gordiano: con la spada !

21 gennaio 2003


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Di sconfitta in sconfitta

Una triplice batosta si è abbattuta sulle teste della sinistra Italiana.
In Israele ha vinto il falco Sharon, l'odiato Generale dal pugno di ferro.
L'ISTAT ha comunicato un dato relativo ad un primo calo dell'inflazione.
Gli ispettori ONU hanno certificato le resistenze levantine di Saddam ad ottemperare alla risoluzione 1441, quindi la sua violazione.
Se, poi, aggiungiamo le questioni della Giustizia, l'autonoma politica estera (che potrebbe anche far riagguantare all'Italia quel seggio di membro permanente dell'ONU che dopo 5 anni di governi della sinistra sembrava svanito), la solidità della Maggioranza di Governo, ecco che si può vedere come a sconfitta si aggiunga sconfitta.
Non deve neppure dimenticarsi come le speranze riposte nella vittoria dei socialisti nelle elezioni anticipate di Austria e Olanda siano state disattese e come siano bene accolte le innovazioni proposte dal Governo, a cominciare dai Poliziotti di Quartiere.
Ultimo, ma non per questo meno importante, il primo accredito dovuto alla riduzione della imposizione fiscale con le buste paga di gennaio.
Il Governo funziona ... è l'Opposizione che, purtroppo, annaspa nel massimalismo !
30 gennaio 2003


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