25 APRILE 2001

I Concerto in San Marco

in collaborazione con il
Conservatorio di Musica "Arrigo Boito" di Parma




Un conceerto di musica sacra è certamente cosa nuova nella seppur breve vita della nostra parrocchia e della chiesa in particolare.
Lo si è voluto proporre, anche in omaggio al quartiere ed alla città tutta, in occasione dell' "edizione 2001" della festa del nostro Santo Patrono, l'Evangelista Marco, con l'auspicio che possa diventare presto una bella tradizione.
Il felice incontro con i docenti e gli studenti del Conservatorio di Musica "Arrigo Boito" di Parma, e in particolare con la direttrice prof.ssa Claudia Termini e con la direttrice del coro prof.ssa Rosalia Dell'Acqua, ci permette di iniziare il nuovo millennio appena cominciato nel migliore dei modi: con alcune delle pagine più importanti della grande musica sacra italiana.
Il concerto, che per le musiche in programa si caratterizza come un omaggio a Giuseppe Verdi nel centenario della morte, si apre con due brani della "Petite Messe Solennelle", l'ultimo vero atto creativo di Giocchino Rossini.

Il primo brano proposto, Crucifixus, è una delle pagine più sorprendenti di questa preziosa partitura per il rapporto tra la linea melodica intensamente modulata e l'accompagnamernto sincopato del pianoforte.

Sempre tratto dalla "Messe" rossiniana, nel secondo brano, Qui Tollis, come negli altri 14 pezzi che compongono la "Petite Messe", si ritrovano reminiscenze di opere liriche rossiniane, in particolare dell' "Otello" e del "Guglielmo Tell".


Tania bussi e Katarina Nikolic in "Qui Tollis"


Federica Gatta in "Ave Maria volgarizzata da Dante"

La parte centrale del concerto è interamente dedicata a Giuseppe Verdi, di cui vengono proposti tre brani, tutti di ispirazione mariana. Il primo, l'Ave Maria volgarizzata da Dante, venne composto nel 1880 contemporaneamente al "Pater Noster volgarizzato da Dante" ed è espressione di una delicata religiosità e testimonia da parte dell'ormai anziano musicista uno sperimentalismo che non conosce soste.

L'Ave Maria, tratta dell'Otello verdiano (opera scritta nel 1887 su libretto di Arrigo Boito e ultimo grande melodramma del Cigno di Busseto) è una delle romanze più popolari e più ispirate scritte da Verdi per la protagonista femminile. Desdemona, ormai vittima dell'ingiusta gelosia del marito Otello, mormora il testo sacro della preghiera, ma poi il sentimento religioso è sopraffatto d quello umano ed ella si rivolge alla vergine con parole sue.


Giuseppina Chirizzi in "Ave maria da Otello"

L'ultimo brano verdiano in progrmma è le Laudi alla Vergine (che con l'Ave Maria, lo Stabat Mater e il Te Deum fanno parte dei "Quattro Pezzi Sacri" composti nel 1898). Le Laudi ricalcano con la pura bellezza del disegno melodico il XXXIII canto del Paradiso dantesco, quello appunto dedicato all'esaltazione della Vergine Maria.

Di Giocchino Rossini il concerto propone ancora l'Agnus Dei, ultima parte della "Petite Messe". Qui il compositore tocca il vertice col pensiero rivolto alla morte, consapevole del suo ultimo colloquio con la musica.


Katarina Nikolic e il Coro polifonico in "Agnus Dei"

Il concerto si conclude con il Requiem di Giacomo Puccini in memoria di Giuseppe Verdi, di cui è stata offerta una rara occasione d'ascolto. Venne eseguito per la prima volta il 27 gennaio 1905 alla casa di riposo per musicisti "Giuseppe Verdi" di Milano (ove il compositore riposa), nel quarto anniversario della morte del Maestro delle Roncole.


Sono intervenuti:
Le soprano Tania Bussi, Federica Gatta e Giuseppina Chirizzi.
Il contralto Katarina Nikolic.
Il pianista Marco Lena.
L'organista Valentina Termini.
Il violista Andrea Paduano.
Tutto il Coro del Conservatorio di Musica "Arrigo Boito" diretto da Rosalia Dell'Acqua.

Un vivo e sentito ringraziamento alla Prof.ssa Termini, alla Prof.ssa Dell'Acqua ed al Conservatorio tutto per la gentile e amichevole collaborazione.

Un grande ringraziamento a tutti i cantanti e musicisti intervenuti a questo concerto; che possa essere per loro l'inizio di una grande carriera!


Si ringrazia per la realizzazione dei testi il sig. Carlo Allodi.