17 dicembre 2005
10.000 GIORNI DI ROCK'N ROLL - Tributo italiano a Joe Strummer
Il 22 Dicembre 2002, se ne andava Joe Strummer, la voce, l’anima, la coscienza politica dei Clash,
una band che ha segnato in modo indelebile la storia del rock n roll.
Joe Strummer aveva capito, come altri grandi del rock, la funzione sociale della musica, la sua
capacità di esprimere un linguaggio popolare, di diventare uno straordinario veicolo comunicativo fra i giovani.
Attraverso i suoi testi , grazie alla sua musica, al suo impegno civile ed alla sua sensibilità, Joe
ha fornito un contributo determinante alla formazione culturale e politica di migliaia di giovani in tutto il mondo.
Le sue richieste di verità e giustizia, le sue istanze per una società multiculturale e multirazziale hanno segnato
tutto il suo percorso umano ed artistico, dai Clash fino ai Mescaleros. Per questo Joe Strummer non potrà
mai essere dimenticato.
30 ANNI DI MUSICA POPOLARE, 10.000 GIORNI DI ROCK N ROLL
A tre anni di distanza, e dopo la positiva esperienza dello scorso anno, il Tributo Italiano a Joe Strummer 2005
verrà riproposto con le stesse caratteristiche di concerto benefit. Il nostro vuole essere principalmente un atto
0d’amore e di riconoscenza nei confronti di Joe, organizzato e gestito in modo autonomo, grazie alla
fondamentale partecipazione e collaborazione di tutte le band ed alla disponibilità di Estragon. Gruppi
storici del combat rock e dello street punk, tribute band, rockers emergenti si alterneranno sul palco
proponendo circa 50 brani che spazieranno su tutta la discografia dei Clash.
Il Cast (non in ordine di apparizione)
THE GANG
RADIOCLASH
RATOBLANCO
THE STAB
CLAMPDOWN
MALAVIDA
LINEA
KLASSE KRIMINALE
RADIO BRIXTON
MARMAJA E TUPAMAROS
BANKROBBERS
PRISONERS
STENO E LAIDA BOLOGNA CREW
KLAXON
CONTROLLO TOTALE
PAKIDHARMA
Alla serata parteciperà attivamente anche PABLO COOK , percussionista dei Mescaleros,
la band che ha accompagnato Joe Strummer negli ultimi anni del suo percorso artistico.
ORARI : dalle ore 16,00 apertura con DJ e video set Clash oriented, dalle 18,00 inizio concerto
INGRESSO : Euro 10,00 con consumazione e gadget della serata.
RICORDIAMO CHE :
Anche per questo anno i proventi della serata saranno destinati a
STRUMMERVILLE,
l’Associazione benefica costituita dalla famiglia e dagli amici più intimi di Joe Strummer.
Sito Web : www.strummerville.com
Non mancate a questo appuntamento nel ricordo del migliore di tutti. Viva Joe Strummer !!
Organizzazione in collaborazione tra : www.radioclash.it , www.punkadeka.it , www.estragon.it

Comunicazione stampa : United Communication , Radioclash
 
 
Genova: il suono della libertà,
"Pakidharma" in concerto a Marassi
Secolo XIX, 18 ottobre 2005
La musica, così come i libri, sa concedere istanti di libertà.
Per questo Leonardo Paradiso ha organizzato un concerto
nel carcere di Marassi: "Per donare un pò di libertà a chi questa condizione non la vive da tempo".
Un tema caro a Paradiso che ha fondato con altri soci il Miglio Verde, una cooperativa sociale
che si occupa del reinserimento nel mondo del lavoro di persone deboli: soggetti in detenzione,
semi-libertà, persone con problemi giudiziari. "Abbiamo sentito il dovere di contribuire per dare un
piccolo piacere ai detenuti - sottolinea Paradiso -. I ragazzi che suoneranno oggi faranno loro un
grande dono:
un’ora di svago. Saranno un ponte verso l’esterno, porteranno dentro le mura del carcere l’odore
della vita che sta al di là di quelle mura". Al Marassi entreranno quattro ragazzi di Savona, hanno
20 anni, studiano all’università e fanno concerti gratis. "È una nostra scelta, che si allinea con
quella di suonare nelle carceri", precisa Alberto. I Pakidharma - così si chiama
il loro gruppo - hanno suonato anche al Sant’Agostino, il carcere di Savona. "È stata un’esperienza forte
- confessa Alberto -. Nessuno di noi, prima di allora, era mai entrato
in un carcere. Mi ricordo l’angoscia che ho provato nel vedere i detenuti camminare avanti e indietro
per tutto il tempo in cui abbiamo montato gli strumenti". Continua Matteo: "Durante
il concerto, i loro occhi ci ringraziavano. Solo per il fatto che eravamo lì, con degli strumenti a
suonare per loro. La nostra musica non è orecchiabile, soprattutto per chi l’ascolta
per la prima volta. Ma loro battevano le mani, il loro entusiasmo era gioioso e sincero".
Le loro canzoni hanno come filo conduttore un evento storico: hanno parlato della guerra
civile in Congo, del G8 a Genova, dell’attentato terroristico in Spagna: "Cerchiamo di far
chiarezza su eventi importanti: le guerre dimenticate, le vittime del delirio di onnipotenza
dell’uomo contemporaneo - confessa Federico, il cantante - . Per questo non vogliamo dare un taglio
politico alle nostre canzoni". Educare, redimere, reinserire si legge sui muri del carcere. Ieri, a Marassi,
anche un torneo di calcio a conclusione di un corso di formazione di arbitri. E oggi, per i detenuti
di Marassi, non sarà una giornata scandita soltanto dal rumore di
porte che si aprono e chiudono. Ci saranno quattro ragazzi che suoneranno
per loro una musica diversa.
 
 
 
Savona: noi, i giovani rockettari
del carcere di Sant’Agostino
 
Secolo XIX, 25 agosto 2005
La cooperativa Miglio Verde ha organizzato il primo spettacolo musicale nella casa circondariale savonese.
"Grande successo, lo rifaremo in altri istituti". Concerto in carcere dei Pakidharma: "Che brividi
per quegli applausi provenienti dalle celle". Quando martedì pomeriggio hanno varcato il cancello
del carcere, con tutto il severissimo cerimoniale previsto per gli ospiti - lasciare telefonini e oggetti,
passare nel metal detector, attendere l’apertura elettrica delle porte, la scorta delle guardie, lo choc
di sentir chiudere alle spalle il portone che immette nella "sezione" dove ci sono i detenuti - hanno
provato più di un brivido. Temevano di non riuscire ad esprimere l’energia e la spensieratezza
che il loro giovane rock produce. Sapevano che ad ascoltarli nel cortile del Sant’Agostino non
ci sarebbero stati altri coetanei ma una cinquantinadi detenuti che stanno pagando chi per rapina,
chi per furto, chi persino per omicidio. Ma ansia e paura si sonopresto vaporizzate. È bastata la prima nota.
Poi è stata un’ora e mezza di festa. "Siamo venuti acontatto con una realtà che non ci saremmo
aspettati - raccontano i "Pakidharma", giovanissima band savonese formata da Federico Illarcio,
Marco Lima, Matteo Lima e Alberto Giacolla - persone apparentemente distanti ma in realtà
partecipi e interessate a imporre una discontinuità al ripetitivo menage giornaliero.
Alla prima nota la tensione si è stemperata in un clima d’entusiasmo che ha coinvolto tutti.
Sentire i loro applausi, anche dei detenuti in isolamento che ci ascoltavano dalle celle,
è stata un’emozione fortissima. Non la dimenticheremo". Era la prima volta di un concerto
al Sant’Agostino, carcere classificato tra i peggiori d’Italia per i noti problemi di spazio.
Non sarà l’unica considerato l’entusiasmo che l’evento ha suscitato anche nella direzione dell’istituto
oltre che fra detenuti, guardie ed educatori. Ad organizzarlo è stata la cooperativa Miglio Verde nata
un anno e mezzo fa per dare una nuova chance a detenuti che
possono avere permessi lavorativi e altri soggetti "svantaggiati" (ex drogati e ex alcolizzati).
Il patron-mecenate della coop è un imprenditore savonese facoltoso e notissimo:
Paolo Perotti. Le "braccia" organizzative quelle di due detenuti in semilibertà: Leonardo Dino Paradiso,
per tutti "Provolino", e Franco Alice. La coop opera soprattutto nel pubblico, prendendo
appalti per la gestione di verde, strade e altro, ma all’orizzonte ha molto altro e altri settori. L’iniziativa
più curiosa è aver aperto e lanciato il circolo Arci "Miglio Verde" (ex Negrita) che nel porto di Savona
è arredato con sbarre modello cella e gestito da detenuti con voglia di riscatto. È proprio grazie al locale
di via Chiodo che tra Dino Paradiso e i "Pakidharma"è nata la scintilla che ha portato al concerto di martedì.
"E visto che è andato benissimo, l’intenzione è bissare
l’esperienza e magari esportarla anche in altri istituti carcerari - spiega Paradiso - Bisogna smettere di
pensare al carcere e ai suoi ospiti come luoghi e soggetti solo da temere. C’è gente che sconta errori
del passato ma è pronta a ricominciare e va aiutata. È questo lo scopo del Miglio
Verde e di questo concerto". "Il circolo in Porto riaprirà a settembre dopo la pausa estiva - conclude
- i primi mesi d’attività sono andati bene: sono venuti tantissimi giovani
e non c’è mai stato un problema. Qualcuno la prima volta si è fatto accompagnare dai genitori che
volevano verificare il clima. Come padre e come uomo è stato un piacere vedere che
se ne sono sempre andati rassicurati e tranquilli".