Le Onde di R. N. Elliott
©  di Tiziano Giusto
The Elliott Wave Principle

07.01.2001 16:10

Fin dall'articolo del 07 nov 2000 (in seguito al rialzo avvenuto con una struttura impulsiva dai minimi di ottobre) avevo costantemente evidenziato che:

Tutto questo per dire che, indipendentemente dal fatto che il rialzo attuale sia tutta l'onda [5] o solo parte di essa, da un punto di vista ciclico le probabilità favorevoli ad un investimento azionario sono migliori solo dopo le prime settimane del prossimo mese.

Dai massimi del 06.11.2000 il mercato è calato formando due minimi il 30 novembre e il 21 dicembre, confermando quindi quanto detto sopra.

Il superamento invece del massimo di novembre avvenuto questa settimana nega il conto ribassista e conferma invece quello rialzista.

A questo punto vale la pena soffermarsi sulla posizione ciclica del mercato azionario americano. Il grafico di destra aggiorna con gli ultimi dati alcune analisi fatte precedentemente ( commento sul ciclo annuale e su quello di 38 settimane del 07 novembre - articolo del 15 ottobre 2000 - articolo del 17 settembre 2000 - articolo del 09 luglio 2000).

Tecnicamente si può dire che ogni ciclo a partire da quello di 51 giorni fino a quello annuale ha fatto il suo minimo nel periodo compreso fra il 18 ottobre e il 21 dicembre. Il grafico riassume le date dei rispettivi minimi. In questo momento quindi il conto rialzista di Elliott si può dire confermato dalla fase teoricamente positiva in cui si trovano le frequenze evidenziate.

Indice DJIA - The Elliott Wave Principle

Una quotazione sotto la linea di supporto (LS0 - evidenziata nel grafico) mi metterebbe in una posizione neutra, mentre una quotazione anche intraday sotto 10.299,21 negherebbe assolutamente il conto rialzista portando il mercato in una posizione molto negativa.

Il discorso è molto semplice. Se il ciclo annuale, quello di 38 settimane, quello di 99 giorni e quello di 51 giorni, che sono tutti in una fase teoricamente rialzista, non riescono a far salire le quotazioni azionarie ma addirittura il mercato cala sotto alcuni dei loro minimi precedenti (10.299,21 e 10.292,39) vuol dire che altre frequenze più importanti sono negative e quindi l'ipotesi rialzista deve necessariamente essere abbandonata.

Dovesse verificarsi questo ribasso sotto i valori indicati, l'alternativa migliore sarebbe classificare il rialzo dai minimi di ottobre fino ai massimi di questa settimana come un'onda (2), ricollegandoci quindi all'analisi fatta nell'articolo del 01 nov 2000.

©  Tiziano Giusto

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