Omar Wisyam



Sugar free



I felt the rush of time.

A. S. Byatt




Il titolo afferra solo di lato la storia, poco zuccherosa, di Antonia S. Byatt. Ti convinci subito che la questione è tutt'altra; si tratta dei ricordi (quelli della narratrice che li mescola a quelli di sua madre e di suo padre). Lo zucchero c'entra poco (il ricordo di una visita alla fabbrica del nonno dove si fa il fondant, humbug) in sé, ma lo zucchero è l'argomento del primo scritto (The first piece of writing I remember clearly as mine). I ricordi ci ricordano che niente è oggettivo, e nella lotta tra i rammemoranti si impone di solito una versione della storia sulle altre, soccombenti. Ad imporsi è quella della madre della narratrice, che nell'esordio del racconto, dice alla figlia: Your father says I am a terrible liar. But I'm not a liar, am I? I'm not. Ma lo era (but she was)! La figlia lo sa, ma sa anche che narrare è mentire (floridly and beautifully). E mente anche lei, narratrice di a careful selection of things that can be told (accanto ad esse ci sono the long black shadowsof the things left unsaid), o perlomeno non ricorda, dimentica, fraintende, o non ha mai saputo certe cose. Dunque, ritornando alla lotta dei ricordi: il padre ormai in punto di morte, vuole lasciare alla figlia la sua versione, finalmente (All my life, I had held it against him that he never talked to us). Immagini che la storia proceda su questa esposizione annunciata. Macché! He talked above all about his chilhood and particularly, perhaps, though not illuminatingly, about his father. Ad illuminare sul nonno e sulla nonna, gli zii e le zie ci pensano i racconti della madre. Anche la morte del nonno è stata confezionata dalla madre (che dice di esservi stata presente quando non lo era). Il padre le dice: I should know. He was my father. I was certainly there. How can I wrong?

Allora (e solo allora?) lei si rende conto - It was then that I saw that much of my past might be her confection – che la madre ha costruito una storia solida che l'estrema volontà del padre non riesce a far crollare (One challenges the large errors, like that one. But there are all the other little trivial myths that turn into memories).

Le storie sono carattere, e i caratteri si ereditano. Now, in moments of fatigue, I feel my mother's face setting like a mask in or on my own. E risalendo una generazione, my mother had come increasingly to resemble her mother.

E dire che questo racconto, un trattato di memoria e genetica, si era aperto con una scena d'ospedale (When my father was dying, I came into his hospital room once, and he sat up against his pillows and looked at me out of his father's face) dove compare una rassomiglianza inusuale (ma anche unflattering, perché i ricordi del nonno non erano poi molto belli).

Alla fine, un po' di giustizia sarà resa al padre, giudice, al suo desiderio di esattezza (his wish to be exact). Lei dice: I respected his moral opinions, I hare most of them, I am his child. Ma che difficoltà a parlare d'amore!We didn't know how to talk about love. But truthfulness, yes. E questa inibizione fa sentire il suo peso: la freddezza appresa dalla madre – some chill I learned from my mother - la paura – I felt nothiing, I felt fear of feeling - diventa forza di gravità (>I could talk to my father about his father only by not loving him too much).

Infine di Goethe (Zahmen Xenien), l'epigrafe che apre il racconto, sono i versi che interrogano su quanto d'originale ci sia nel frutto delle generazioni (Was ist denn an dem ganzen Wicht / Original zu nennen?).