Omar Wisyam




L'après-midi de la fin (du spectacle)
La fin
du spectacle ou bien le spectacle de la fin


Il pomeriggio della fine (dello spettacolo)
La fine dello spettacolo ovvero lo spettacolo della fine




1.
Lo spettacolo compendia tutte le forme alienate di rapporto sociale.

2.
Tutte le forme correnti di rapporto sociale sono, a un grado diverso, alienate.

3.
È possibile determinare il livello di alienazione delle forme di rapporto sociale in base al tempo storico e alla durata delle relazioni spettacolari.

4.
Lo spettacolo si risolve in pratica negli scambi della città universale del consumo, quotidianamente controllata dalle più disparate indagini di mercato.

5.
Quando tutto è soggetto a indagine demoscopica e ogni soggetto commerciale le riconosce un'importanza reale per la sua esistenza, gli indicatori quantitativi risultano, di conseguenza, i più veritieri a misurare lo stato dell'alienazione nei rapporti sociali.

6.
Gli indicatori statistici del benessere economico dei cittadini dell'Occidente mostrano che l'assoggettamento di tutte le forme di rapporto sociale agli stili dominanti nel regime dello spettacolo è completato.

7.
Tutte le forme di rivolta nell'Occidente, essendo alienate, tendono ad essere comprese a partire dalle esigenze dello spettacolo e ad apparire come parte stessa dello spettacolo dominante.

8.
Il carattere totalizzante dello spettacolo non consente eccezioni o deroghe alla visibilità dei rivoltosi, mentre, d'altra parte, spesso sono i rivoltosi stessi a non desiderare altro che essere riconosciuti come i protagonisti dello spettacolo della fine dello spettacolo.

9.
Non esiste una teoria della rivolta che non sia una teoria (spettacolare) della fine dello spettacolo.

10.
Dopo ogni rivolta si è consolidata l'alienazione dei rapporti sociali.

11.
Le teorie (spettacolari) della fine dello spettacolo, nelle formulazioni più acute, hanno anticipato la progressione dello spettacolo; in una forma parcellizzata e disorganica ne costituiscono una sorta di teoria generale.

12.
Diversi termini convergono a definire una stessa realtà dimostrandone la vocazione totalizzante. Lo spettacolo non si impone su una situazione militare-economica diversa da quella precisata con la nozione di Impero, e, insieme, la democrazia appare come la forma politica privilegiata dal regime dello spettacolo.

13.
Il dominio dello spettacolo si estende sull'intero pianeta, ma con efficacia decrescente sulla sua periferia, quindi, in gradi diversi, è possibile che esistano opposizioni non ancora del tutto integrate nel regime spettacolare.

14.
Le opposizioni non ancora integrate nello spettacolo dominante sono alienate da credenze anteriori alla loro futura integrazione spettacolare, come le divisioni religiose, nazionalistiche, etniche, tribali.

15.
Lo scontro in diverse aree del pianeta tra le sopravvivenze anteriori allo spettacolo e la modernizzazione che esso comporta avrà un esito scontato, ma ciò non impedisce che, realmente, quest'ultima integri le prime secondo le sue leggi.

16.
Il terrorismo islamico di bin Laden incarna il tentativo di conciliare lo spettacolo dell'assalto al centro dell'Impero con la pubblicizzazione di credenze in via di destrutturazione.

17.
Il terrorismo, che mette in scena lo spettacolo della crisi mortale e suicida, avrà vita lunga, conservando l'audience più elevata dal frastornato e frustrato pubblico islamico e affascinando i telespettatori occidentali i cui media esaltano tutti i nemici pubblici n.1 dell'Occidente.

18.
Lo spettacolo proseguirà indisturbato: l'insicurezza della middle class è la sua stella polare.

19.
Terrorismo e violenza urbana sono esecrati nello stesso tempo in cui la loro diffusione è oggettivamente richiesta dalla necessità dello spettacolo.

20.
Il concetto di democrazia non è stato oltrepassato dalla critica, che ne ha proposto e anticipato, con le migliori intenzioni, la sua manifestazione diretta, quella stessa che, in forma invertita, i sondaggi praticano quotidianamente.

21.
I consigli operai e le assemblee, che hanno avuto un ruolo propulsivo al rafforzamento delle avanguardie organizzate nel secolo scorso, appartengono a una fase storica tramontata. Il fallimento delle assemblee in Argentina nel 2001-2002 è dunque il fallimento di una nostalgia ideologica alla pari delle ideologie nostalgiche. Il fallimento della pretesa di ignorare lo sviluppo storico dello spettacolo è irreversibile.

22.
Poiché lo spettacolo corrisponde all'evoluzione della democrazia in ambiente tecnologicamente sviluppato, ogni mediazione politica è destinata a essere ridimensionata e, in prospettiva, a scomparire, poiché il regime dello spettacolo è, per sua natura, contrario alle mediazioni politiche.

23.
L'autoreferenzialità di una spugnosa e gigantesca middle class è la conseguenza sociologica di una evoluzione che non tarderà a conoscere le sue conseguenze.

24.
La rivolta di strada evocata dai media come evento eccezionale, conosce nelle strade di periferia la sua origine. Il carattere generale ed endemico della violenza urbana, solo relativamente pericolosa seppure sempre autodistruttiva, mantiene sulla soglia d'allarme la paura della middle class, la cui ossessione della sicurezza è il tema dominante delle campagne elettorali in Occidente. D'altronde il successo che arride ai gangsters è il successo mediatico. Tutto per lo spettacolo e tutto nello spettacolo.

25.
Lo sviluppo della critica dunque non può ignorare che il rifiuto dello spettacolo nasconde, come in una crisalide, la prossima fase di individualizzazione e socializzazione  dello stesso.

26.
Il timore della noia ha garantito il successo dello spettacolo; le speranze dei rivoluzionari del 1968 anticipavano ciò che lo spettacolo avrebbe richiesto.

27.
Ciò che ha sorretto il consenso allo sviluppo del regime dello spettacolo non è stato altro che l'assorbimento delle contestazioni rivolte ad esso.