Paura di perderti

 

 

Quel venerdì pomeriggio le strade del centro di Satan City erano gremite di gente, mentre in mezzo alla folla, con le braccia traboccanti di pacchi e pacchettini, Pan e sua madre s’incamminavano verso l’auto parcheggiata poco distante dal centro commerciale che avevano appena visitato.

 

L’espressione sul viso della ragazzina era sfolgorante.

Videl la guardò e disse, con sottile sarcasmo

 

“Pan… mi sembra che tu stia diventando spendacciona quanto Bra… se non di più…”

 

Lei la guardò sorridendo

“Cosa mamma? Ma no, solo che adoro fare shopping al cambio stagione… senza contare che domani Bulma-san ci ha invitati tutti a casa sua per passare il weekend assieme… insomma, per una ragazza della mia età è importante avere un’ampia scelta nel proprio guardaroba!!!”

 

Videl fece un’espressione afflitta mentre una gocciolina le scivolava fugace sulla fronte… com’era possibile che per ogni cosa che dicesse, Pan riusciva a rigirarla sempre a suo favore? Quella ragazzina aveva senz’altro un futuro da consulente!!!

 

Mentre le due si dirigevano verso il parcheggio dove avevano lasciato la vettura (please… chiudete un occhio a proposito delle capsule, ok?) Pan percepì l’aura di Trunks poco distante…

Senza far si che sua madre notasse il suo trasalimento, si voltò per cercare di scorgere Trunks in mezzo alla folla… ma appena lo vide il suo sorriso entusiasta e quasi infantile venne congelato e sciolto lentamente… Trunks, il suo migliore amico, il ragazzo con cui aveva intrapreso il viaggio nello spazio anni prima, il fratello della sua migliore amica… il suo grande amore segreto… perché adesso camminava per il centro della città facendosi tenere sotto braccio da Marron? Cosa centrava la figlia di Crilin? Pan aveva saputo da Bra che in quell’ultimo periodo la biondina frequentava un collega di lavoro di Trunks… allora… perché…

 

“Pan! Ehi Pan!! Ti senti male?” disse Videl scotendola da un braccio. Era piuttosto allarmata. Di solito sua figlia non cambiava umore così rapidamente…

 

Pan sollevò gli occhi, ancora increduli per quello che avevano visto, e guardò sua madre, dopo, ancora un po’ scombussolata, rispose:

“Non è nulla mamma… credevo di conoscere qualcuno che in realtà non avevo mai visto…”  ribatté cercando di mostrarsi più convincente possibile.

 

Quello che non riusciva a capire era il significato di ciò che aveva visto… Trunks e Marron… e soprattutto quel senso di smarrimento che l’aveva inghiottita permettendole di far sparire la folla ed i rumori dell’affollamento, costringendo la sua attenzione solo su i due ragazzi che passeggiavano abbracciati…

Come sembrava solo un incubo… come avrebbe voluto non aver mai visto nulla del genere…

 

 

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Il giorno seguente, in tarda mattinata, la Capsule Corporation accoglieva le famiglie di Goku, Crilin e Gohan, come tra l’altro era stato stabilito precedentemente.

La giornata era calda e piacevole… tuttavia neppure quello riusciva a rimarginare la lacerazione di un cuore ferito…

 

Pan era ferma in giardino, lontana dai vocii degli adulti… sola.

Il viso si scontrava con il vento e i capelli corvini danzavano sospesi in aria, mentre Pan era accucciata dentro un giubbotto bianco, chiuso da una zip sino l’altezza del seno, permettendo d’intravedere la maglietta rosa che indossava sotto questo, un jeans ed un paio di scarpe da ginnastica bianche. Il suo viso era ancora perplesso… in fondo era da quando era arrivata che Trunks non aveva fatto altro che restare in compagnia di Marron… in quanto a Bra, bè, lei, esattamente come suo padre, non amava particolarmente questo genere di riunioni, ed aveva preferito restare in camera. Goten che ci fosse o meno era del tutto indifferente… passava intere ore al telefono con Valese, la sua nuova ragazza, ed ogni qual volta qualcuno provava ad iniziare una discussione con lui, questo cominciava sempre a raccontare della sua nuova relazione, di quanto dovesse considerarsi fortunato per aver incontrato una ragazza come lei e bla bla bla…

 

Era così brutto provare una ferita nel cuore e non sapere come occluderla…

 

Continuava a scontrarsi con il vento, per far si che almeno quello potesse riuscire anche solo per un istante a toglierle Trunks dalla testa, quando sentì un voce alle sue spalle.

 

“Pan. Piccola… che ti succede?”

 

La semi-sayan si voltò  e guardò negli occhi la persona che le aveva rivolto quella domanda

 

“Nonno Goku… scusami… non volevo farti preoccupare…”

 

Il sayan la guardò apprensivo mentre lei si avviava per tornare in casa silenziosa, ma prima che riuscisse ad allontanarsi, Goku la prese da un polso, per fermarla.

 

“Pan… qualsiasi sia il motivo che ha cancellato il sorriso dal tuo volto… affrontalo! Ricordi l’impegno che hai sempre messo in tutti i tuoi combattimenti? Ricordi la tua testardaggine di quando eri bambina? Richiamala ancora per una volta… qualsiasi sia l’ostacolo che ha eclissato la vera Pan… bè, qualsiasi questo sia tu hai il dovere di superarlo… come hai sempre fatto!”

 

Lo sguardo profondo e fiducioso di suo nonno risvegliarono nella ragazzina una fiamma che sembrava fosse stata spenta dal tempo… il suo sguardo tornò vivace mentre un sorriso le colorava il volto… ora sapeva quello che doveva fare!

 

Corse in casa e cercò Trunks… dopo un paio di tentativi nella veranda e nella sua camera da letto, lo trovò: era in cucina con Marron, lei stava bevendo un bicchiere di latte mentre lui guardava distrattamente il pavimento della stanza.

 

Pan sentì un bruciore divampargli nel petto mentre il cuore accelerava la sua corsa, dopo inghiotti rumorosamente, come volesse in quel modo scacciare via tutti i dubbi  e le esitazioni, ed entrò.

 

Quando fu dentro la stanza gli sguardi di entrambi i ragazzi si posarono su di lei

 

“Pan, cosa succede? Hai bisogno di qualcosa?” chiese premuroso Trunks, fissandola con i suoi grandi occhi azzurri come il mare autunnale.

 

“Si, ad essere sinceri ci sarebbe qualcosa di cui avrei bisogno… una spiegazione!” disse la ragazzina rendendo la voce più rauca e sollevando lo sguardo sino a poter sfidare quello di Trunks. “Proprio così, pretendo una spiegazione: voglio sapere perché la nostra amicizia si sta sciupando; perché in questo ultimo periodo ti sei allontanato da me… e soprattutto perché sei diventato così intimo con lei!!” disse in seguito, indicando, quasi accusando, Marron.

 

La ragazza con i capelli legati in due codini biondi abbassò il capo, arrossendo.

Trunks invece rivolse a Pan uno sguardo infastidito.

 

“Non… non capisco Pan. Stai dicendo solo un mucchio di cavolate!” rispose il ragazzo dai capelli lilla. Gli si leggeva sul volto che quelle domande erano state fin troppo indiscrete…

 

Pan fece una smorfia d’insicurezza… dannazione! Non doveva andare così! Lei doveva chiarire con Trunks… e tornare sua amica… invece adesso stavano solamente litigando…

 

“Queste non sono cavolate, Trunks! Da quando tu e Marron siete diventati così strani… tu mi hai completamente estraniata dalla tua vita! Non mi chiami più al telefono… non ti preoccupa più sapere dove vado e cosa faccio… voglio sapere perché hai cambiato il modo di vedere la nostra amicizia!!”

 

Trunks la guardò con uno sguardo molto simile a quello che spesso poteva essere letto sul volto di suo padre… non prometteva nulla di buono…

“Se davvero la metti così, bè, allora tanto vale dirti che il tuo è soltanto un comportamento da bambina viziata… e che il tuo caratteraccio così possessivo non farà altro che portarci a litigare… tu non puoi impormi di vedere soltanto te come unica persona su questa terra… non puoi creare stupidi castelli in aria solo per non averti telefonato o non averti chiesto cosa ti passa per la testa in questo periodo… o magari non puoi capire quello che ti sto dicendo… già, Pan… probabilmente lo capirai solo quando smetterai di vedere la vita con la tua testa da mocciosa…”

 

La vista di Pan divenne poco nitida, solo per capire che le lacrime le stavano scivolando lungo le guance… e la gola le faceva male… ‘mocciosa’… lui non l’aveva mai considerata una mocciosa.. anzi, con Goten l’aveva sempre difesa quando lui utilizzava questo termine verso di lei… mocciosa era Bra, perché impicciona e capricciosa… lei non lo era mai stata… che lo stesse diventando?

 

Prima che il viso le si riempisse di lacrime uscì velocemente dalla stanza… aveva tanta paura che ormai potesse considerare la loro amicizia rotta irreversibilmente…

 

Per quale motivo lui non capiva che quello che lei provava per lui andava ben oltre l’amicizia? Allora adesso lo stupido era lui… aveva sentito dire che spesso anche le amicizie più profonde si fratturavano per colpa dell’amore… se lei ne era davvero innamorata valeva a dire che non sarebbero mai più tornati amici?

 

Mentre orribili ipotesi assediavano la sua immaginazione, spingendola a piangere senza consolazione, alzò l’aura e spiccò il volo dal giardino della Capsule Corporation… lei aveva innanzitutto bisogno di capire quello che era davvero accaduto, riorganizzare le sue idee, chiarire i suoi sentimenti… e se Trunks fosse innamorato di Marron e lei per lui fosse sempre stata solo una mocciosa? Eppure… gli splenditi ricordi di quel viaggio nelle profondità dello spazio, i momenti passati con lui… che fosse solo una recita? Solo un modo per essere gentile verso una bambina? Magari non vedeva l’ora di mollarla per correre dalle tante ragazze che fremevano alla sola idea di vederlo… eppure adesso aveva quasi diciotto anni… non doveva essere più considerata una bambina… o forse lui continuava a vedere riflesso nei suoi occhi la sua immaturità…

Si era rifugiata nello stagno nei pressi della casa di nonna ChiChi per cercare di placare le lacrime e la sofferenza… eppure il dolore continuava a divampare nel suo cuore… Trunks… il suo Trunks… solo il pensiero di non riuscire a chiarire con lui e perdere tutto la faceva stare malissimo… se non avesse potuto averlo mai come ragazzo, allora sarebbe voluta essere la sua migliore amica per tutta la vita!

Però Marron… cosa centrava quella ragazza? Oltre ad essere una sua amica d’infanzia non poteva essere considerata nient’altro… Pan lo conosceva persino meglio di lei, sapeva che lui non era il tipo che si andava a mettere con una ragazza quale la figlia di Crilin… però, forse lei era più adatta a lui… era più carina, più alta, più dolce ed intelligente di lei… sembrava tutto a suo svantaggio… lei non voleva perderlo… lei lo amava… e se Marron glielo avesse portato via?

 

Tra le lacrime e la disperazione Pan chiuse gli occhi e poco dopo si addormentò, mentre le immagini sfocate del suo Trunks erano ancora vive nella sua mente…

 

 

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Quando si svegliò era già sera… il sole doveva essere tramontato da poco, questo lo capiva dall’assenza di stelle nel cielo…

Solo una brillava lassù in alto, maestosa e grande, come un punto di luce nell’oscurità…

Avesse potuto quella stella aiutarla a chiarire con Trunks… il suo Trunks…

Eppure adesso il dolore non c’era quasi più. Dormire aveva dovuto farle bene… anche se non ricordava più le immagini che avevano vegliato il suo sonno.

 

Si sollevò in aria e volò a velocità moderata verso la Capsule Corporation… i suoi dovevano essersi preoccupati della sua assenza… forse pure Trunks lo era.

 

Atterrò nel giardino della Capsule Corporation e vide un taxi andare via e Bulma e gli altri salutare. Dalle aure che era stata in grado di percepire dovevano trattarsi di Crilin e della sua famiglia… quindi Marron doveva essere andata via!

Mentre proseguiva verso il retro del giardino pensando ancora a come spiegare a Trunks che le dispiaceva per quello che era accaduto quel pomeriggio, lo vide.

 

Lui era seduto su uno dei gradini che portavano all’interno dell’edificio e teneva le dita delle mani incrociate tra loro sotto le labbra… il suo sguardo era pensieroso ed irrequieto…

Pan provò un brivido lungo la schiena… lui aveva senz’altro sentito la sua aura… non poteva andare via senza dirgli nulla, se lo avesse fatto avrebbe raso al suolo anche quella punta di speranza che era rimasta in piedi per risistemare ogni cosa… doveva parlargli, sebbene fosse una cosa difficile…

 

Decise di andargli vicino, nonostante il battito del suo cuore sembrava volesse convincerla a fuggire, lei si strinse dentro il suo giubbotto ed avanzò verso di lui.

Quando gli fu abbastanza vicina gli disse semplicemente “ciao”.

 

“Perché sei tornata?” chiese subito lui

 

“Perché volevo chiederti scusa… perché ho capito di aver sbagliato… perché quello che mi lega a te è troppo importante per venire abbattuto da una stupida lite per gelosia..” rispose tenendo la testa bassa.

 

Trunks non disse nulla. Continuava a stare seduto nella sua posizione guardando un punto indefinito davanti a se stesso…

Come avrebbe voluto gridargli che lo amava, in quella pausa di silenzio, così imbarazzante, così tranquillo… tutto per loro…

Poi Trunks si alzò e disse

 

“Marron mi ha chiesto di scoprire se Ted, il suo ragazzo, avesse un’altra. Lavora nel mio stesso ufficio, non mi è stato difficile capire che i suoi pensieri non erano più rivolti  a Marron ma alla ragazza addetta all’ufficio delle consulenze… Marron me ne ha parlato venerdì, ed oggi le ho dovuto dire la verità… è stato difficile anche per me farle una cosa del genere…”

 

Pan rimase silenziosa… adesso capiva perché Trunks fosse uscito con Marron, ieri… e perché lui le avesse parlato a quel modo, oggi.

 

“Te ne avrei senz’altro parlato… ma dopo la sfuriata di oggi credo che a te importi poco, adesso.” Disse con una voce che voleva simulare prettamente un rimprovero.

 

“Sono venuta qua per chiederti scusa… io non so cosa mi è preso… quando ti ho visto con Marron, così complici, così distaccati da tutto e tutti… ho avuto paura che lei avesse potuto portarti via da me… non solo come amico, ma anche come qualcosa di più… ed io non voglio perderti… ho troppa paura di vederti un giorno tra le braccia di qualcuna… ho paura…” singhiozzò mentre le lacrime le rigavano il viso e lei si portava le mani su questo.

 

Trunks le andò vicino e le mise le mani sulle spalle, dopo lei si strinse a lui…

 

“Pan…”

 

“Trunks, io ti voglio un bene dell’anima! Non voglio che tra noi si creino delle situazioni confuse che ci portino a litigare… io non vorrei mai litigare con te, mai…”

 

“Neppure io, Pan… però, credo che dopo oggi noi due non potremo più considerarci amici come in passato.” Disse con voce solenne.

Pan alzò gli occhi, ancora umidi, ed incontrò quelli azzurri di Trunks… era così rassicurante quel suo sguardo…

 

“Perché ho capito di amarti, piccola la mia mocciosa…” sussurrò mentre si abbassava sfiorando le sue labbra con quelle della ragazzina.

 

Solo un sogno… o un desiderio che si avverava. Quante volte aveva guardato le nuvole in alto mescolarsi l’una sull’altra e pregato il fato di poter amare il suo Trunks…

 

Quando lui si allontanò dalle sue labbra lei chiese, tenendo ancora gli occhi chiusi

“Un bacio… che cos’è un bacio…?”

 

Trunks le si avvicinò all’orecchio mentre continuava a stringerla tra le sue braccia forti e sicure

“Un bacio è un segreto soffiato in bocca invece che in un orecchio… un punto rosa sulla ‘i’ di ‘ti amo ’... qualcosa con un inestimabile valore che ho voluto condividere con te, Pan-chan…” poi la baciò ancora.

 

E mentre per la prima volta, tra baci e carezze, capirono di essere da sempre stati innamorati l’uno dell’altra, Trunks le pronunciò una promessa…

 

“Sarai per sempre la ragazza che amo… e la mia migliore amica… non ti ferirò mai più… te lo giuro…”  le bisbigliò  in un orecchio prima di baciarla ancora per una volta sotto il cielo stellato.

 

 

                                                                                                >^ù^< Fisar =^.’=