-Capitolo 3-
Goten
era innamorato di Bra e aveva deciso di farle una corte spietata finché la
ragazza non si fosse decisa ad ammettere di essere a sua volta innamorata di
lui, che evidentemente si reputava davvero irresistibile.
Passarono quindi due o tre settimane in cui il giovane Saiyan andava ogni giorno a far visita alla sua bella portandole di volta in volta doni sempre nuovi, fiori, biglietti per il cinema, per il teatro, per le discoteche e quant’altro trovava di utile a strappare un appuntamento alla ragazza.
Un
giorno Goten stava atterrando alla Capsule Corporation come al solito e Bra lo
vide arrivare dalla finestra e stette a guardare la scena successiva. Il suo
pretendente era stato accolto da Trunks che gli chiese notizie sulla tattica
del giorno, e quando ottenne come risposta “2 biglietti per il teatro antico”
rimase alquanto stupito “ma tu odiavi il teatro, mi hai sempre detto che lo
trovavi palloso!” “Sì, ma Bra lo adora –ribatté l’amico- e farei di tutto per compiacerla!”.
Bra rientrò dalla finestra e si appoggiò con un sospiro alla parete “E’ proprio
un tesoro –commentò- questa volta gli dirò di sì, così sarà contento”.
La
sera dopo i 2 uscirono per lo spettacolo teatrale, Goten si stava annoiando a
morte e in quel momento avrebbe preferito prendersi in pieno una KameHameHa
piuttosto che far finta di essere attento e interessato, ma sopportò quella
tortura per amore di Bra, la quale dal canto suo si stava godendo uno
spettacolo per lei meraviglioso. Alla fine Goten riaccompagnò la ragazza a
casa. Non c’era anima viva in giro; i 2 si fermarono davanti al giardino della
Capsule Corp.. Bra si avvicinò un po’ di più al ragazzo e, con gli occhi
luccicanti e le guance leggermente arrossate, gli disse: “questo te lo sei
meritato” e lo baciò sulla guancia. “Grazie per la magnifica serata!” concluse,
e se ne andò dentro. Goten era al settimo cielo “ne valeva davvero la pena!”,
poi si avviò anche lui tutto contento verso casa. Ma un’ombra si era mossa
dietro il muro della casa di Bulma, ed era l’ombra di Vegeta.
Passarono
altri giorni in cui Goten e Bra a volte uscivano insieme; lei non si
sbilanciava più di tanto, anche perché lui il più delle volte di comportava da
cretino come suo solito, lasciandosi attirare un po’ troppo evidentemente dalle
ragazze che passavano.
Vegeta
osservava. Non essendo pratico di faccende amorose, non capiva il gioco dei
ragazzi e pensava solo che il figlio di Kakaroth stesse importunando sua figlia
che sventuratamente non sapeva come liberarsene. “Non permetterò che la figlia
del principe dei Saiyan finisca nelle sporche mani del figlio di un guerriero
di infimo livello!” si diceva.
Attese
ancora qualche giorno, finché non si presentò l’occasione giusta, quando Goten
stava allegramente fischiettando per le via della città di ritorno da un
appuntamento con Bra. “Ehi, tu!” lo sorprese Vegeta spuntando da dietro un
angolo. “Vegeta! Caro suocero, come ti va la vita?” gli chiese Goten con
un’aria da imbecille. “Se credi di poterti prender gioco di mia figlia ancora a
lungo ti sbagli, perché io, principe dei Saiyan, non te lo permetterò, prendi
questo!” e gli sparò un potente Ki Blast che lo colpì in pieno. “Ma che diav…!
– gridò Goten rialzandosi- Che ti prende, Vegeta?” “Pensa a combattere
debosciato, non lascerò mai mia figlia a un debole come te!” e si trasformò in
ssj. Anche Goten si trasformò ed espanse la sua aurea al massimo, preparandosi
a una combattimento che già sapeva che avrebbe perso.
“Se
è guerra che vuoi, guerra avrai: io mi batterò con tutte le mie forze per amore
di Bra!” “Ma non dire scemenze e difenditi, sei solo il figlio bastardo di un
guerriero di infimo livello!”. I 2 si lanciarono in una lotta infuriatissima,
il livello di combattimento complessivo era già molto alto, Goten teneva bene
testa a Vegeta, tanto che quest’ultimo dovette passare al livello di ssj2.
L’aura
sprigionata dai combattenti era tale che in breve tempo si radunò attorno a
loro una folla di spettatori, tra cui Trunks, Marron e l’oggetto della contesa,
Bra. La lotta era accesissima.
“Io
sono Son Goten e amo Bra e mi batterò per lei! KameHameHa!” ma quel colpo non
poté nulla contro il Final Flash scagliato da Vegeta, e il povero figlio di
Goku finì a terra. A questo punto intervenne Trunks a difesa dell’amico per
evitare che facesse una brutta fine, poiché sapeva bene che quando il padre si
arrabbiava di brutto era incontenibile. Purtroppo però Vegeta non si fermò
nemmeno davanti a suo figlio, anzi, gli urlò contro: “spostati da lì idiota, o
farò del male anche a te”, e infatti Trunks venne scaraventato al bordo della
strada, dove venne prontamente soccorso da Marron “Cielo, Trunks, stai bene?
Rispondimi, ti prego!”. “Sto bene, non preoccuparti -le rispose flebilmente-
grazie Marron, sei molto carina” e a questo complimento la ragazza arrossì
visibilmente.
Intanto
Vegeta stava ormai per lanciare il colpo di grazia al suo nemico, quando
improvvisamente sentì un’enorme aura divampare alle sue spalle. “Adesso basta
papà!” urlò quella figura. Era Bra circondata da un alone giallo molto
luminoso. L’energia era tale che le teneva i lunghi capelli sospesi in aria,
gli occhi brillavano di una nuova luce. “Goten non ha colpa, se proprio vuoi
batterti con qualcuno, battiti con me” disse seria e si mise in posizione
d’attacco davanti al padre. “Sciocca, come pensi di combattere contro di me che
ti ho insegnato tutto sulla lotta? Avanti, non fare idiozie e levati!” “Io non
vado da nessuna parte se Goten non viene con me!” “Bra smettila e togliti
immediatamente da lì!” “No papà, questa volta non ubbidirò: prendi questo!” e
sparò un Ki Blast che Vegeta evitò senza problemi. “Complimenti, bel colpo, ma
dovresti perfezionare la mira!” disse sarcastico. La ragazza si lanciò
all’attacco colpendo ripetutamente a velocità elevatissima il padre, ora con
calci, ora con pugni, ora con raggi di energia. Vegeta si difendeva, ma era
sempre più in difficoltà e sempre più arrabbiato per il comportamento della
figlia. “Ti ho detto di smetterla, stupida!” urlò ed espanse nuovamente la sua
aura, creando un potente vento che sollevò in aria l’indifesa Marron. Trunks,
che si era rialzato dal colpo ricevuto qualche minuto prima, si lanciò
prontamente per evitare che la biondina si facesse male ricadendo a terra
“attenta!” “Ouch! Ahi… g-grazie Trunks –disse lei riaprendo gli occhi- mi hai
salvata!”. Il Saiyan dai capelli viola era imbarazzato e diventò tutto rosso.
Intanto
però il combattimento tra padre e figlia non era per niente finito. “Bra, sei
soltanto una stupida, mi vergogno di te! Ti sei lasciata abbindolare da una
nullità come quello!” “Goten non è una nullità, non ti permetto di parlare così
di lui!” “Non sa combattere, è un debosciato, non è degno di vivere!”
“BASTA!
NON SOPPORTERO’ OLTRE!” urlò Bra infuriata al massimo grado. La sua aura bruciò
intensamente, un vento forte la circondava, i capelli si rizzarono sempre più e
cominciarono a cambiare colore, sulla fronte comparve lo stemma reale dei
Saiyan, tutto il corpo era attorniato da una scarica di energia a livelli
vertiginosi, finché ci fu uno scoppio di luce accecante. Quando Vegeta aprì gli
occhi si trovò davanti una guerriera fortissima dai capelli dorati e dagli
occhi verdi. “Io sono una super-Saiyan… e amo Goten” disse la ragazza secca.
Cominciò
un nuovo scontro, molto più violento del precedente. Vegeta, benché maschio,
benché ssj2, benché principe dei Saiyan, era in difficoltà. Bra lo attaccava
senza dargli tregua, i suoi colpi erano sempre più potenti e precisi. Vegeta
era a sua volta furioso, vedendo che sua figlia era diventata super-Saiyan per
proteggere uno stupido ragazzo, sangue per giunta del suo nemico. Si sentiva
tradito. E soprattutto era geloso della figlia, diventata troppo bella, troppo
intelligente e anche troppo forte per considerarla ancora “la sua bambina”.
Solo che non voleva ammetterlo, e per orgoglio si stava battendo contro di lei,
che amava all’infinito. Forse quell’infinito non era superiore a quello stesso
orgoglio che tante volte lo aveva portato a compiere sciocchezze, come quella
che stava per commettere in quel momento. “Bra, questa non te la perdono...
–sussurrò- BIG BANG ATTACK!!!”. La ragazza per quanto forte non poté nulla contro
quell’attacco. Finì scaraventata a terra a poca distanza da Goten, che si stava
finalmente riprendendo.
Quando
la nuvola di polvere si dissolse, Vegeta tornò normale e si girò, dando le
spalle al luogo del combattimento. Una luce fiera, ma al contempo triste gli
brillava negli occhi scurissimi. “Prenditi cura di lei, figlio di un guerriero
di infimo livello” disse a bassa voce rivolto a Goten. “Sì, principe” rispose
quest’ultimo mentre prendeva tra le braccia la giovane Saiyan tornata coi
capelli e gli occhi azzurri. E Vegeta se ne andò.
“Bra,
ehi Bra! Svegliati!” “Goten, sei tu?” chiese stordita la ragazza. “Sì, sono io”
“Stai bene, non sei ferito gravemente, vero?” “No mia adorata, e tutto grazie a
te, sei stata fantastica!”.
“Ti
amo Goten”.
“Anch’io,
o mia dea”.
FINE.