UNA SUPER-SAIYAN INNAMORATA
-CAPITOLO
1-
Segue a “L’allenamento di una
Saiyan”.
16
anni. L’età che ormai Bra aveva raggiunto, Goten invece non ne aveva ancora
fatti 27. In questa storia i loro destini si incroceranno tra calci e pugni per
non allontanarsi più. State a sentire come.
“Ehi,
Goten, ti va di venire alla festa che ci sarà tra una settimana alla scuola di
mia sorella?” – “Come come? Una festa scolastica, Trunks? Certo che ci vengo,
mi hai preso per scemo? Con tutte quelle belle liceali avvolte da vestitini
succinti... puoi contarci, ci sarò!” Goten girò i tacchi e si avviò tutto
gongolante a casa pensando che la stagione di caccia si sarebbe aperta la
settimana successiva. “Aspetta Goten, cosa pensi di fare! Aaah, inutile, quel
ragazzo è irrecuperabile” pensò Trunks sconsolato e già pentitosi di aver fatto
all'amico quella proposta -“Vabbe’ troppo tardi ormai”.
Al
suo ritorno a casa Trunks trovò Bra ad accoglierlo: “Ciao fratellone, cosa hai
fatto di bello?” gli chiese la ragazza. “Ho incontrato Goten e l’ho invitato
alla festa del tuo liceo, ma me ne sono già pentito” rispose Trunks. Un lampo attraversò la mente di Bra “Goten
hai detto? Mmm...” e anche lei girò i tacchi lasciando da solo il fratello
sulla porta. “Aspetta Bra!.... Ehi, ma è un vizio oggi quello di piantarmi in
asso!” povero Trunks, si sentiva solo e abbandonato!
“Goten,
Goten, Goten... ora mi ricordo di te. Questa sarà la mia vendetta per avermi
fatta soffrire da piccola! Sono pronta a scommettere che appena mi vedrai
striscerai ai miei piedi come un vermiciattolo!” Bra stava ghignando quasi
sadicamente stesa sul suo letto, pregustando già la sua rivincita. “Ora però
devo pensare a come prepararmi: dovrò essere bellissima a quella festa -si
disse mentre cominciava a rovistare nel suo fornitissimo armadio- questo no,
questo neanche, questo nemmeno, questo è troppo infantile, questo è troppo
lungo, questo è fuori moda, ma che schifo, cosa ci fa ‘sta roba ancora nel mio
armadio? No, qui non c’è niente di adatto... Papino!!! –urlò- vieni papino
caro, andiamo a fare un giretto!!!”. E così Vegeta si ritrovò come al solito a
fare shopping con la figlia “Quando la smetterò di farmi incastrare così? E’
umiliante per il principe dei Saiyan!” pensava.
Passò
una settimana e il giorno della festa scolastica era arrivato. Goten si
presentò puntualissimo all’appuntamento con Trunks davanti a scuola, si era
infighettato a dovere: scarpe eleganti nere, pantaloni lunghi neri sistemati
all’ultima moda, camicia nera con i primi tre bottoni aperti, capelli a posto,
sguardo da predatore. Trunks appena lo vide cominciò a sudare un po’ pensando
ai guai che uno come il suo amico avrebbe potuto causare in mezzo a tante
ragazze. “Stammi bene a sentire –gli disse- cerca di evitare di fare il cretino
come tuo solito, altrimenti ti sbatterò personalmente fuori a calci!” “Non ti
preoccupare –gli disse Goten con aria seriosa- sono un uomo di classe io, un
gentiluomo!” “Sì proprio” pensò Trunks sempre più sconsolato.
La
festa cominciò. Era davvero piena di belle ragazze! Goten provò a contenersi il
più possibile, ma i suoi buoni propositi fallirono in poco tempo: iniziò a
chiedere a tutte le ragazze di ballare con lui, a volte chiedeva a due
malcapitate contemporaneamente, ma i suoi modi precipitosi gli causavano sempre
un rifiuto. Questo però non lo scoraggiava di certo, anzi, la sua rapidità
nell’addocchiare nuove ragazze era superiore a quella di Trunks nel tentare di
fermarlo.
Bra,
che era dentro la scuola già da molto tempo, seguiva la scena di nascosto
dietro i vari pilastri, aveva appena intravisto Goten, ma continuava a
ridacchiare astutamente prevedendo la scena alla sua comparsa. Pensava che,
quando Goten avrebbe provato a fare il cascamorto con lei, allora avrebbe
potuto gridargli il suo rifiuto in modo che tutti capissero che razza di
ragazzo era, insomma voleva umiliarlo in pubblico. “Sì sì, andrà proprio così”
pensava orgogliosa del suo piano.
Il
gioco cominciò. Goten intravide nell’oscurità una figura elegante e misteriosa
e ovviamente decise di seguirla. Bra si fece desiderare e continuò a sfuggire,
ma la tensione la portò lontano da tutti invece che al centro dell’attenzione e
alla fine si ritrovò sul tetto al chiaro di luna. Dopo pochi istanti arrivò
anche il ragazzo. Erano soli lassù. Nessuno dei 2 poteva più scappare
dall’altro. Goten riuscì finalmente a vedere bene quella figura. Si trovò
davanti a una ragazza bellissima: da due scarpette nere e lucide col tacco due
nastri dello stesso colore avvolgevano un paio di gambe snelle e lunghe; un po’
più su un vestitino anch’esso nero nascondeva un corpo perfetto e accarezzava
lievemente le dolci curve della ragazza; il collo sottile dietro cui si
chiudeva il vestito, era ornato da una fascia d’oro, come d’oro erano i
bracciali disposti a varie altezze sulle lunghe braccia; nel viso brillavano
due occhi azzurro intenso, e anche le palpebre erano velate di azzurro, ma più
leggero; azzurri erano anche i capelli lunghi, ornati in cima da una fascia
nera, che cadevano lungo tutto il viso fin oltre le spalle e nascondevano un
po’ gli orecchini circolari dorati.
Goten
proprio non aveva parole, quando a un tratto guardando gli occhi della ragazza
un pensiero gli attraversò la mente “Ma tu sei...!” In quel momento però Bra
scappò via. Volando precipitosamente mentre stava arrossendo e pensava
“Dannazione! Era lui che doveva innamorarsi, non io!”.
Goten
era rimasto piuttosto shockato da quella visione “...tu sei Bra, hai gli occhi
dello stesso colore di tuo fratello!”. Ora era serio, non stava facendo il
cretino come suo solito. Era rimasto davvero impressionato dalla bellezza di
quella ragazza, Bra, la piccola Bra che lui si ricordava quasi ancora come la
bambina carina con il ciuffetto di capelli che le spuntava come una fontanella
dalla testa... negli ultimi tempi non aveva avuto molte occasioni di vederla,
quindi non si era potuto accorgere di come era diventata. Troppo bella per non
innamorarsene!