UNA STORIA DEMENZIALE
Fine
di Dragon Ball GT.
Capsule
Corporation, un esperimento non è riuscito. C’è una grande esplosione in
laboratorio. L’oppio gira in città…
-*-*-*-*-*-*-*-*-
Goten
stava volando verso la Città dell’Ovest per andare a trovare il suo amico
Trunks. Arrivato ai limiti della periferia scese a terra per non dare troppo
nell’occhio. Peccato però che un essere volante sarebbe stato molto più normale
delle persone che si paravano man mano alla vista di Goten. Per prima cosa
incontrò un gruppo di vecchietti piegati verso la strada intenti a beccare un
ipotetico granturco e pigolando come galline. Poi fu la volta di una decina di
bambini che “passeggiavano” allegramente camminando… con le chiappe del popò,
che si muovevano una dopo l’altra come i piedi. Una goccia di sudore scese
dalla fronte del giovane Saiyan [^_^’ nd Bra]. Il percorso che conduceva alla
casa dei suoi amici fu costellato di incontri simili: distinti signori vestiti
con abiti raffiguranti pasticcini, massaie in groppa alle mucche, mucche in
groppa alle massaie e via dicendo. La gocciolina sulla fronte era diventata
gigantesca, quando finalmente Goten scorse l’imponente costruzione della
Capsule Corp. “Qui qualcuno mi saprà dare qualche spiegazione” pensò. Sì,
proprio. Le ultime parole famose.
Non
fece in tempo a varcare la soglia del giardino che gli piombò davanti una
visione… indefinibile. Una persona –o almeno tale doveva essere all’origine-
coi capelli viola e qualche ciocca fucsia intenso, occhi azzurri nascosti da
una “mascherina” a fiorellozzi giallo-fosforescenti e strass verdi luccicanti,
indossava una tutina blu e rossa lucida, di quelle che usano i palestrati che
fanno body building, così attillata che non lasciava molto spazio
all’immaginazione “in quelle parti lì”; le gambe erano “coperte” da un paio di
calze a rete stracciate in alcuni punti, tenute su da un reggicalze di pizzo
nero che avvolgeva il bacino della strana creatura, e terminanti in un paio di scarpe
di vernice nera con un tacco da far invidia alle modelle più ardite ed esperte;
il tutto era accompagnato da un lungo mantello viola scuro che –per fortuna!-
copriva la visione delle parti posteriori. La bizzarra creatura entrò in scena
con una ridicolissima mossa da Power Ranger. Il povero Goten era in preda a una
crisi esistenziale. Praticamente non capiva un cazzo di quanto stava
succedendo. Però gli venne un atroce dubbio: “M-ma t-t-tu sei...” provò a
balbettare. Cambiando posa e assumendone una ancora più ridicola, la creatura
esordì “Io sono TRANKS-SESSUALE!!!”. “Oh Kami –fu la reazione di Goten- oh
Kamissimo! Fa’ che non sia vero, ti scongiuro! Sono disposto a fare qualunque
cosa in cambio, anche a prostituirmi se necessario, me per pietà, fa’ che non
sia vero!”. Goten cercò in tutti i modi di far ragionare l’amico e di
riportarlo alla normalità, ma non ci fu nulla da fare. Sembrava che Trunks
fosse sempre stato così... trans. Insomma, non era uno scherzo.
“Ohh,
ma tu sei Goten! –cominciò il nuovo Trunks con una voce non poco ridicolmente
effeminata- Non mi ricordavo che tu fossi così figo! Scommetto che sei un
portento a usare i tuoi gioiellini –e nel parlare così squadrava l’amico con
occhi arrapati fermandosi spesso a metà persona- hai mai provato il sadomaso?
Vieni, te lo faccio conoscere io in camera mia!!!” e detto questo lo prese per
mano e lo trascinò dentro il giardino. “No Trunks fermati per pietà torna in te
cosa fai lasciami andare ti prego AIUTO QUALCUNO MI AIUTI!!!” povero Goten, era
disperato. Ad un certo punto scorse il profilo di Bra e le chiese subito di
aiutarlo [a dir la verità stava urlando... nd Bra]. Non l’avesse mai fatto. Bra
si avvicinò ai due come un fantasma, racchiusa anche lei in un mantello azzurro
pastello e cominciò a bisbigliare “Non temere, ci sono qua io, io aiuto chi
sbraita come un pazzo –e il suo tono di voce cresceva sempre più- io riporto
l’anormalità sopraffatta dalla regolarità, io sono la paladina
dell’ingiustizia, SONO WONDER-BRA!!!!!!!” e –PEM!- aprì il mantello che la
copriva: indossava i suoi soliti stivali rosso lacca con tacchi vertiginosi, ma
la gonna era molto più corta [e ce ne vuole...! nd Bra] e svolazzante, tipo
quelle di Sailor Moon, che lasciava intravedere [poco intra e molto vedere nd Bra] le mutandine di pizzo bianche, ma il
bello veniva più sopra: un magnifico reggiseno rosso scuro satinato metteva in
risalto 2 forme rotonde che più rotonde non si può e grosse tra l’altro come la
ragazza non aveva mai avuto. Mentre Bra rideva in un modo sguaiato [come spesso
si vede in Sana, per intenderci nd
Bra], Goten non sapeva se ridere o piangere, e mentre decideva per un’opzione o
l’altra diventò più rosso del reggiseno di Bra nel vedere la ragazza vestita in
quel modo. “Sorellina, giusto tu –disse quel che rimaneva di Trunks- aiutami a
portare Goten in camera mia, voglio fargli scoprire i piaceri del proibito”.
“Subito, mio caro Tranks-sessuale!” rispose pronta Wonder-Bra. Goten urlò di
nuovo disperato un “Noooooooo!!!!!!!!” e liberatosi dalla stretta dell’amico si
gettò verso la strada, ma non fece in tempo a fare 10 metri che si ritrovò con
il naso in mezzo alle tette di Bra che gli era volata davanti. Di fronte –anzi,
dentro- a quel muro il povero Goten perse per un momento i sensi e si risvegliò
per i sobbalzi che Trunks sotto di lui gli faceva fare saltellando come un
cavallo in mezzo alla strada.
10
minuti dopo, mentre Tranks-sessuale e Wonder-Bra si alternavano a fare
“cloppeti-cloppeti” e a nitrire come puledri imbizzarriti cavalcando o facendosi
cavalcare dal povero malcapitato, comparve Vegeta serio che urlò brusco:
“Allora? Cos’è tutto questo casino?”. “Evviva! –pensò Goten- almeno Vegeta è
rimasto normale! Lui mi potrà aiutare!” e cominciò a chiamarlo “Veget...!” e si
interruppe subito appena vide che il principe dei Saiyan si era fiondato su un
cespuglio di rose bianche e accarezzandole diceva tutto amoroso &
affettuoso: “Non fate tutto questo baccano, o queste tenere e delicate
roselline verranno turbate nell’animo, non sapete che bisogna avere rispetto
per le piante?”. Gocciolona sulla fronte di Goten. “Ma che cazz...??? –si
interrogava allibito il giovane- Devo andare da Bulma. Forse lei si è salvata
da questo pandemonio” ed espandendo all’improvviso la propria aura si liberò
dalla sua prigione di pazzi e si rifugiò velocissimamente dentro la Capsule
Corp., dirigendosi subito al laboratorio.
Arrivato
a destinazione trovò Bulma con addosso una maschera anti-gas e, spaventatosi,
urlò: “Ahhh, anche tu sei impazzita!!!” e cominciò a scappare. “Fermati Goten!
Torna indietro!- gli ingiunse la donna- io sono rimasta normale! Vieni!”.
Benché molto scettico, il Saiyan si calmò e si diresse verso Bulma. “Be’, mi
sai dire che cavolo è successo?” chiese subito. “E’ colpa mia –rispose la
scienziata- un paio di giorni fa ero qui a fare un importante esperimento, ma
per un attimo mi sono distratta e così c’è stata una grossa esplosione e il
composto che stavo creando si è disperso per la città... per fortuna io avevo
indosso la maschera anti-gas che, come vedi, non mi sono più tolta”. “Ma che
razza di esperimento era?” chiese Goten al massimo della curiosità. “Cercavo un
composto per aumentare la fantasia delle persone... ci avevo messo dentro
oppio, LSD e qualcos’altro di simile...” rispose lei abbassando il capo. Il
gocciolone sulla testa di Goten era talmente grosso che lo stava annegando.
“Goten, cosa possiamo fare? Son 2 giorni che cerco una soluzione e non la
trovo!” chiese preoccupata Bulma. Il Saiyan rimase un attimo a pensare, poi gli
si accese la lampadina dell’idea geniale: “Ma scusa, è così semplice! Come
abbiamo fatto a non pensarci prima? Useremo le sfere del drago!!!”.
2
ore dopo Goten era tornato da una ricerca iperveloce delle 7 sfere e il drago
Shenlong compariva sulla città. “Per favore drago, riporta tutto alla
normalità!” fu la richiesta di Bulma. Esaudito il desiderio, Shenlong
scomparve.
“Ecco
fatto. Hai avuto un’ottima idea, Goten” disse la donna. “Non ci pensiamo più.
Ma dimmi una cosa –disse Goten- non mi pareva che Bra fosse così... così
“piena” sul petto, non è che insieme all’oppio avevi messo anche l’ormone della
crescita nell’esperimento?”. “Ah, tu dici per... –rispose lei- no, credo che
abbia semplicemente usato una mia invenzione” e da un tavolo prese una capsula
da dove uscì fuori un reggiseno con tette di lattice incorporate. “Bello, no?”
“eheh... ^_^’ ” rispose il ragazzo arrossendo.
Mezz’ora
dopo Trunks, Bra e Vegeta, tornati normali, erano in salotto ad ascoltare
quanto era successo secondo il racconto dettagliato di Bulma e Goten. Al
termine del racconto Vegeta, senza dire una parola, se ne andò alla gravity
room per non farsi vedere rosso per
l’incazzatura e la vergogna. Trunks era più viola dei suoi capelli per
l’imbarazzo. Bra, un po’ scioccata, se ne stava andando in camera. Quando passò
davanti a Goten, il ragazzo la prese un
po’ in giro dicendole: “Non stavi tanto male con quelle tettone, sai? Dovresti
portare quel reggiseno più spesso!”. In tutta risposta ricevette uno schiaffo
saiyan che gli lasciò il segno fumante delle 5 dita per il resto della
giornata.
FINE.