Another Girl

Per Azumi era l'ennesima scuola, l'ennesima città... era stanca di cambiare amicizie ogni volta. Ogni volta che sua madre si innamorava dell'ennesimo uomo e decideva di seguirlo in capo al mondo...era Hokkaido questa volta...un posto più freddo non poteva trovarlo eh??? Mannaggia a lei, già aprile e già faceva un freddo polare! Ma non poteva fidanzarsi con un hawaiano?? Che rabbia!!!

"Azumi! tesoro!!! É ora di svegliarsi!!!!"...

"Mamma! sono già vestita!!! Dormi va!!!"

In effetti era già pronta, vestita e truccata...se invece di alzarsi sempre all'ultimo momento per andare a lavoro, facesse le cose in maniera giusta, sarebbe meglio... 

Mentre era intenta a prepararsi la colazione, un uomo alto, dalla corporatura piuttosto snella, le si avvicinò....

"Tua madre è un po' distratta eh?!" le disse sorridendo dietro le piccole lenti rotonde dei suoi occhiali.

"E già!" rispose semplicemente lei.... questa volta quell'uomo le piaceva, forse sua madre aveva fatto la scelta giusta dopo tanti imbecilli. Era un uomo alto, con i capelli neri e gli occhi verde-castano. Era un'ingegnere...

"Azumi, se vuoi ti accompagno io in macchina a scuola!"

"Ah...va bene, ma devo finire di mangiare, non è che hai fretta Saburo?!" disse rivolta all'uomo che tra breve si sarebbe sposato con sua madre ("Questo signore non ha alcun legame con Saburo Sumitomo, è solo che mi serviva un nome maschile" n.d. Maddy)

"Non preoccuparti, e poi la tua scuola è sulla strada!"

"Bene, grazie!!!" disse sorridendo e tirando fuori le fette di pane dalla tostiera. Dopo aver fatto colazione, mise le scarpe, prese la cartella e uscì di casa accompagnata da Saburo.

Non si sentiva a suo agio con quella divisa, l'ultimo paese in cui sua madre l'aveva portata era stato l'Italia, e lì, nelle scuole, la divisa non si usa. E poi non era nemmeno questa gran bellezza....Una camicetta bianca e una gonna scura lunga fino alle ginocchia...uffa! ci mancava solo quella, già lei non era affatto alta, poi la gonna che la accorciava ancora di più....Almeno in Italia poteva vestirsi come cavolo voleva! E poi si era abituata al clima mite di Pisa dopo averci vissuto un anno...invece lì a Hokkaido....cavolo sembrava Natale!!!

Azumi stava seduta sul sedile anteriore dell'auto, con la bocca sprofondata nella spessa sciarpa di lana che la copriva fino al naso. Le mani infilate nelle tasche del pesante cappotto giocherellavano nervosamente con le chiavi di casa...chissà come sarebbero stati i suoi nuovi compagni...Si sarebbe ambientata?!

Mentre era assorta nei suoi pensieri l'auto si fermò davanti ad un grande edificio chiaro, dentro al cancello diversi gruppetti di ragazzi attendevano il suono della campanella...

"Eccolo, questo è l'istituto al quale sei stata iscritta...è un'ottima scuola!"

"Dici?" chiese lei incuriosita senza scoprirsi il volto dalla sciarpa.

"Si, poi è anche abbastanza famoso per la sua squadra di calcio, non ne hai mai sentito parlare?!"

"No...sai, in Italia il calcio Giapponese è abbastanza snobbato...."

"Fanno male, la Furano è davvero un'ottima squadra, non ha grandi campioni, ma il suo capitano, Hikaru Matsuyama è abbastanza famoso qui ad Hokkaido".

"Se lo dici tu....comunque io vado...ah, grazie!"

"Di niente!" disse l'uomo "Anzi, visto che è sulla strada posso accompagnarti tutte le mattine se vuoi!"

"Meglio così!! Ciao Saburo!"

La ragazza uscì dall'auto e fece un ultimo cenno di saluto prima che Saburo ripartisse. Poi si diresse verso l'ingresso dell'istituto... Devo passare dalla segreteria prima, come ha detto mamma...

La ragazza entrò nell'istituto e facendo affidamento a tutto il suo senso dell'orientamento riuscì a raggiungere la segreteria facendosi strada tra gli studenti che nel frattempo raggiungevano le loro classi. Arrivata si fece dire la sua classe e in breve la raggiunse. Bussò e aprì la porta, in un attimo si sentì tutti gli sguardi addosso....

L'insegnate si avvicinò a lei... era un uomo abbastanza giovane, con i capelli neri e gli occhi scuri... "Tu devi essere la nuova alunna di cui mi hanno parlato vero?!" le disse gentilmente

"Si, sono io...."

"Ti chiami...." disse prendendo il registro di classe "Kimura...Azumi Kimura, sbaglio?!"

"No, non sbaglia affatto"

"Bene...vediamo un po'...ecco, c'è un posto libero dietro Matsuyama" disse indicando un banco in fondo alla classe.

"Va bene..." Azumi si diresse verso il banco che le era stato indicato...poi si ricordò di ciò che le aveva detto Saburo poco prima... ma il suo capitano, Hikaru Matsuyama, è abbastanza famoso qui ad Hokkaido...La ragazza lo guardò...però..era proprio carino!

Lui le sorrise gentilmente... "puoi appoggiare lì il tuo cappotto" le disse indicando gli appendiabiti subito dietro di lei... "Grazie mille!" beh, oltre che essere carino era anche molto gentile! ("che centra Salvatore adesso?!" n.d. Milena che quando sente Gentile drizza le antenne "Ehm...lo sai che può essere usato anche come aggettivo,vero?!" n.d. Maddy)

"Bene" disse l'insegnante "Io sono il professor Terada ("Ehi!!!Quello è un nostro personaggio!!!" n.d.Clamp "Ehm... mi serviva un cognome..." n.d. Maddy sconsolata) l'insegnate di inglese, immagino che tu non abbia ancora i libri vero?!"

"Infatti, mi dispiace ma solo oggi mi è stata data la lista completa, comunque credo di averli già da domani o al massimo lunedì".

"Bene, per adesso cerca di prendere appunti...Allora ragazzi, eravamo arrivati alla parte geografica... The British Isles lie on the continental shelf.....

Azumi ascoltava abbastanza disinteressata la lezione, solo un anno e mezzo  prima era stata in Inghilterra e la conosceva come le sue tasche, era il luogo in cui aveva vissuto per più tempo...("Sta tipa fa invidia a Misaki!!!"n.d. Maddy)

La lezione terminò abbastanza presto e dopo un'ora di giapponese ed una di biologia finalmente suonò la campanella dell'intervallo. Nella classe cominciarono a formarsi i classici gruppetti di amici e Azumi guardava la scena dalla sua posizione privilegiata al fondo della classe...mentre era persa nei suoi pensieri si sentì chiamare. Alzò gli occhi, era una ragazza con i capelli ricci e castani, raccolti in una cosa alta, i grandi occhi neri le sorridevano dietro un paio di grossi occhiali dalle lenti rotonde.

"Ciao, ti chiami Kimura, vero?!"

"Si, tu?" disse Azumi gentilmente

"Io sono Machida, ma sei vuoi chiamami pure per nome, Machiko"

"Ah, già che qui in Giappone si usa chiamare le persone per cognome...."

Machiko la guardò in modo strano...."Qui in Giappone? Pensavo che tu..."

"Eh eh...mia mamma è giapponese ma io sono nata in Canada, mio padre era di lì"

"Ah, ecco perché hai gli occhi chiari...e anche i capelli rossi!"

"No, ma i capelli sono tinti...in realtà sono neri...gli occhi invece sono verdi sul serio!"

"Ah" disse ridendo un po' "così vieni dal Canada!"

"No, sarebbe troppo semplice, ho girato mezzo mondo!"

"In che senso?!" chiese la ragazza un po' incuriosita

"Nel senso che mia madre un'interprete, così ha l'opportunità di conoscere molte persone, poi essendo che è una donna molto affascinante piace molto agli uomini e purtroppo si innamora un po' troppo spesso. Così perde la testa e si trasferisce all'estero nel paese del suo nuovo fidanzato...lei è fatta così!"

"E tu la segui dappertutto?!"

"Beh, ho solo 14 anni, non mi sembra il caso di fare troppo l'indipendente!!!"

"Hai ragione....e dove sei stata in tutti questi anni?! Se non sono indiscreta!"

"Ma no, figurati! Allora, sono nata in Canada, ma effettivamente non l'ho mai visto, o almeno non me ne icordo, avevo solo 2 anni quando i miei si sono separati. Mia mamma la vaga-mondo  mi ha riportata in Giappone e ci sono stata fino all'età di 6 anni, poi fino a 8 anni sono stata in Francia, a Marsiglia e poi ci siamo trasferiti a Barcellona. Visto che mia madre non era soddisfatta all'età di 11 anni mi ha trascinata fino a Manchester e ci sono rimasta fino ai 13 anni e mezzo, poi è stata la volta dell'Italia con Pisa, e adesso sono tornata in Giappone...giuro che da qui non mi schiodo più!"

Azumi si guardò intorno...il suo discorso aveva attirato mezza classe intorno a lei, e ora tutti la ricoprivano di domande...

"Sai, mi ricordi un mio amico!" disse un ragazzo. Azumi alzò gli occhi, e lui allungò un braccio per presentarsi... "Io sono Hikaru Matsuyama!"

Azumi rispose, poi lui continuò..."Anni fa nella mia squadra ha giocato un ragazzo con hai molte cose in comune!"

"Ovvero anche lui era uno sfigato pazzesco che doveva seguire la madre malata d'amore?!"

"No, lui seguiva il padre pittore, ma comunque non cambia molto!"

Entrambi scoppiarono a ridere...poi Machiko disse "Senti Kimura, oggi ti va di venire a vedere gli allenamenti della squadra? Sai, Matsuyama è il capitano!"

"É una buona idea, ma non chiamatemi per cognome per piacere, è una cosa che odio!"

"Sissignore! Allora posso contare sulla tua presenza?!" chiese il capitano della squadra.

"Uhm...se me lo chiedete in due non posso rifiutare!"

La giornata scolastica continuò in maniera abbastanza monotona, e tra una materia e l'altra finalmente la scuola finì.

Machiko si diresse da Azumi... "Allora, andiamo?!"

"Arrivo..." disse lei mettendosi il cappotto.

"Non sei abituata vero al freddo che c'è qui!"

"Indovinato! Credo che anche a luglio mi metterò il cappotto!!!"

Le due ragazze si diressero verso il campo. "Tu vieni sempre qui?" chiese Azumi.

"Si, sono la manager del club...passo i miei pomeriggi a pulire palloni, lavare divise, lavare divise e pulire i palloni...."

"Bello! Complimenti! Ma sei da sola?! Chissà che lavoraccio!!!"

"No, di solito c'é anche Yoshiko, ma oggi era assente anche a scuola!"

"Ah, è in classe con noi?!"

"Si, ma oggi aveva da fare delle commissioni con sua mamma e non so se potrà venire per gli allenamenti..."

"Beh...se vuoi posso darti una mano io! Forse me la cavo meglio con le parallele o la trave, comunque credo di saper pulire dei palloni!"

"Beh, mi farebbe molto piacere...ma pratichi ginnastica artistica? Hai parlato di parallele, trave..."

"Si, all'inizio ho tentato con la danza, ma poi ho capito che non era la mia vocazione stare sulle punte, così è da quando ho 7 anni che pratico ginnastica artistica".

"Ah, mi piacerebbe tanto imparare!!!"

"Beh, magari qualche giorno posso insegnarti!"

"Attenta, è un'impresa impossibile, non so nemmeno fare una capriola!"

"Beh, si può imparare!"

"Uhm...se mi darai una mano con i palloni ti darò il grande onore di diventare la mia insegnante di ginnastica!"

"Ah...non vedo il vantaggio....comunque....sarà un piacere!"

Le due ragazze entrarono negli spogliatoi. Machiko si mise la sua tuta rossa e poi cominciò a trascinare il grosso cesto dei palloni verso il campo. "Machiko vuoi una mano?!" chiese Azumi vedendola in difficoltà...

"Grazie, quando c'è Yoshiko facciamo quasi fatica in due, figuriamoci da sola!"

"Fammi provare!" disse Azumi cominciando a spingere senza troppe difficoltà il grosso cesto in ferro.

"Ehi, incredibile Hulk!!! Ma come fai!!!"

"Sai Machiko, la ginnastica artistica è un ottimo sport per mettere su i muscoli!"

"Se lo dici tu! Credo che ci saresti molto comoda come manager...a proposito...qualcosa di calcio lo capisci vero?!"

"Uhm...qualcosina, in Italia uscivo con un ragazzo che giocava a calcio, mi faceva sorbire tutte le sue partite, gli allenamenti, i ritiri...alla fine ho imparato a giocare a calcio pure io!"

"Immagino! Comunque credo che anche a Yoshiko faccia piacere!"

"Beh, non affrettiamo le cose, sono appena arrivata! Manco conosco la squadra!"

"In effetti li conosci quasi tutti, sono molti nella nostra classe ad esclusione di due o tre...."

"Comunque...adesso che abbiamo portato i palloni che si fa?!"

"Adesso aspettiamo che arrivino, le divise pulite sono già nel loro spogliatoio, quando è finito poi dobbiamo lavare le divise e mettere a posto i palloni..."

"Che pomeriggi allegri che ti passi dalle 15.00 in poi!"

"A me piace, e poi ci divertiamo!"

"Sarà...guarda, stanno arrivando!" disse Azumi riferendosi ad un gruppo di ragazzi che si stava dirigendo verso il campo.

"Allora sei venuta alla fine!"

"Certo capitano! Non potevo certo rifiutare!!!"

Matsuyama sorrise poi rivolto all'altra ragazza: "Machida com'hai fatto a portare la cesta da sola? Se ci aspettavi facevamo noi!"

"Non preoccuparti capitano, Azumi l'ha portato!"

"Non ci posso credere! Davvero Kimura l'hai portato da sola?!"

"Si, ma no chiamarmi per cognome!"

""Mi dispiace! Forza ragazzi, andiamo a cambiarci!" disse rivolto al resto della squadra.

L'allenamento cominciò, e Azumi si dimostrò sempre gentile e disponibile con tutti, un po' le sembrava di tornare indietro nel tempo, quando andava a vedere gli allenamenti del suo Luca.... ah, ormai era passato...

"Kimura...ehm... Azumi posso parlarti un momento?!"

"Certo capitano!" disse lei alzandosi e dirigendosi verso il ragazzo.

Mentre parlavano una ragazza si avvicinò al campo. Indossava un paio di jeans e una camicia rosa, e sopra un cappotto blu. Aveva i capelli castani, sciolti sulle spalle, era sorridente, fino a quando non vide Matsuyama... di solito era felice di vedere il suo capitano, ma non in quell'occasione. Non era come al solito, impegnato a correre dietro al pallone o al massimo a parlare con Machiko, ma quella ragazza non era Machiko. Era bassa, fisicamente molto snella, con i capelli lunghi, lisci e rossi. Era evidentemente tinta, quel rosso così brillante non poteva essere naturale, e poi aveva la crescita nera.... ma chi era quella ragazza che parlava con Hikaru??? Era mancata solo un giorno da scuola e già una ragazzina qualunque ci provava con il suo capitano??

Yoshiko si avvicinò a grandi passi al campo, era decisa a chiarire quella faccenda nel minor tempo possibile, di certo non con la violenza o cosa, la con il suo solito buon senso, questa volta la timidezza non l'avrebbe fermata!

"Beh, mi farebbe molto piacere ma non so se è il caso!"

"Su Azumi non puoi certo rifiutare...ah, scusa un attimo, c'é Fujisawa!"

"Ah, capitano, scusa il ritardo ma sono stata impegnata con mia mamma!"

"Non preoccuparti...ah, ti presento Azumi Kimura, Azumi, lei è Fujisawa la nostra manager"

Cosa? sono già così in confidenza da chiamarla per nome?! No, ma cos'è questa storia!!!

"Ah, tu sei Yoshiko vero? Machiko mi ha già parlato di te!"

"É un piacere Kimura, no lo sai che qui si usa chiamarle per cognome le persone?!"

"Ah...lo so è solo che..."

"Ah, Yoshiko! Hai già conosciuto Azumi?!"

"Machiko! Si, l'ho conosciuta!" disse lei in un misto tra la felicità di vedere l'amica e l'antipatia verso la nuova arrivata.

"Devi sapere che Azumi è arrivata da poco ad Hokkaido, è in classe con noi!"

"Ah...non lo sapevo....ci sono altre novità? Sono mancata una sola mattina e sembra che siano successe un sacco di cose!"

"Si, ho chiesto ad Azumi di diventare anche lei manager della squadra, che ne pensi?!"

Yoshiko fece una faccia incomprensibile, era sempre stata d'accordo con le decisioni del capitano, ma questa volta... "Beh, sei tu il capitano no?" disse lei. "Ero passata solo a salutarvi, mia mamma mi aspetta a casa..." disse poi andandosene.

"Ma che le è preso?" chiese Hikaru, stupido del comportamento di quella che fino al giorno prima era sempre stata la ragazza più dolce e gentile che avesse mai conosciuto...

L'allenamento riprese e Machiko e Azumi lo seguivano sedute sulla panchina... "Sai Machiko, credo di non essere molto simpatica a Yoshiko..."

"Non saprei...magari era solo un po' nervosa, tutto qui..."

"No, piuttosto credo che le dia fastidio la mia presenza, magari voi siete diventate manager dopo un sacco di tempo, io sono appena arrivata e magari solo perché sapete che non ho amicizie qui avete deciso di farmi diventare manager...davvero, non credo che sia una buona idea!"

"Azumi...se il capitano ti ha chiesto di diventare manager è perché ha capito che potresti davvero esserci utile, e poi non sta bene che tu rifiuti solo perché oggi Yoshiko era nervosa! E poi credo che il motivo sia un altro!"

"Ovvero?!"

"Beh, ora ti dico una cosa, ma che rimanga tra noi...devi sapere che Yoshiko è innamorata del capitano, e probabilmente vedendoti parlare con lui ha pensato che a te potesse interessare...ma non è così vero?!"

"Eh? Certo che no! Devo parlarle subito!" Azumi si alzò di scatto ma poi l'amica la fermò.

"Aspetta! Non puoi andartene adesso! Aspetta domani a scuola!"

"Sei sicura?"

"Si, fidati di me!"

"Come vuoi....." Azumi non era convinta, avrebbe voluto chiarire subito quella storia, era appena arrivata e già creava casini....che tragedia!!!!

L'allenamento finì e dopo aver sbrigato delle faccende con Machiko tornò a casa. Come pensava non c'era nessuno...sua mamma probabilmente era andata a lavoro, dopo aver abbandonato il lavoro di interprete aveva fatto un concorso ed era stata assunta come insegnante di inglese in una scuola elementare, quel giorno avevano una riunione gli insegnanti e sarebbe tornata dopo, Saburo invece avrebbe lavorato fino all'ora di cena.

Azumi si mise in camera, wow! Saburo le aveva già portato tutti i libri di scuola, che erano appoggiati in una grossa busta sulla scrivania, lesse il biglietto che era appoggiato sulla borsa di plastica azzurra

Stamattina sono passato dalla tua scuola e ho preso la lista dei libri...so che ce l'hai anche tu, ma così abbiamo guadagnato tempo. Ora non hai scuse e puoi cominciare a seguire il programma.

Ci vediamo stasera a cena, di alla mamma che ritardo un pochino, ho provato a chiamarla ma ha il cellulare spento.

Mi raccomando studia!

Saburo

"Certo che come sostituto papà se la casa bene!" disse lei sorridendo e sbirciando dentro la grossa busta...cavolo c'erano già i quaderni!

"E bravo Saburo!"

Azumi si mise a studiare quello che avevano fatto quella stessa mattina...Yoshiko è innamorata del capitano, e probabilmente vedendoti parlare con lui ha pensato che a te potesse interessare...ma non è così vero?!

No, certamente a lei Matsuyama non interessava anche se...beh, non poteva negare che fosse un ragazzo molto affascinante e anche con uno splendido carattere, ma aveva già abbastanza problemi con Yoshiko che si era fatta strane idee sul suo conto....

"Ahhh io la matematica non la capisco!!!!!" disse per distrarsi un po' dai suoi pensieri.

La mattina successiva Azumi si recò a scuola nuovamente con Saburo, andare a piedi o prendere il treno non le andava proprio...arrivata vide Machiko e Yoshiko parlare vicino al cancello...Yoshiko sembrava diversa dal giorno prima, era sorridente e parlava a Machiko con molta dolcezza...

"Ehi, Machiko!"

"Ah, Azumi! Vieni pure!"

La ragazza si avvicinò alle due amiche e la reazione di Yoshiko non fu delle migliori..."Io comincio a salire Machiko!"

Mentre stava per avviarsi verso la scuola Azumi la fermò... "Aspetta un attimo!"

"Che cosa vuoi?!"

"Mi spieghi perché appena mi vedi ti comporti così???? Non mi sembra di averti fatto proprio niente!"

Yoshiko non rispose e continuò per la sua strada... "Io la faccio fuori....Machiko!!!!!"

"Che è successo Azumi?"

"Machiko....parlale tu, perché se mi capita di nuovo di averla sottomano la faccio fuori, io non sopporto le persone che non mi dicono le cose in faccia!"

"Azumi, cerca di capire, è innamorata di Mats...."

"Di chi parlate?!"

"Ahh...ca..capitano...." Machiko divenne tutta rossa...cosa stava per dire!!!

"Allora? che stavate dicendo?!"

"Dire? No, stavamo parlando di un film, l'ho guardato ieri sera, era una storia triste...niente di particolare..." disse Azumi vedendo l'amica in difficoltà...

"Ah, un film...certo...."

I ragazzi si diressero verso l'entrata della scuola, dopo diverse ore di lezione arrivò anche quella di educazione fisica. Le ragazze entrarono nello spogliatoio e si cambiarono.

"Kimura, pratichi ginnastica artistica vero?!" a parlare era stata una compagna di classe di Azumi.

"Si, come fai a saperlo?!"

"I lividi....hai diversi lividi sugli stinchi e sulle ossa del bacino...e poi hai i calli sulle mani!"

"Ah...hai ragione! Hai un ottimo spirito di osservazione Nabiki!"

"Lo so, anche mia sorella pratica ginnastica artistica, per quello lo so! Allora oggi sarai contenta!"

"Perché?!"

"Ah, già, non lo sai, dobbiamo fare le parallele asimmetriche!"

"Bene! Forse sarà l'unica lezione della giornata a piacermi veramente!"

Le ragazze dopo essersi cambiate si recarono in cortile e fecero alcuni giri di corsa come riscaldamento. Nel frattempo i ragazzi si allenavano nel campo da calcio.

"Ehi capitano, le ragazze fanno le parallele, che ne dici di dare un'occhiata?!"

"Non ci pensare Yamamuro, tra poco comincia il campionato non possiamo perdere tempo dietro a...." Matsuyama si fermò, la sua attenzione fu richiamata da una ragazza dal fisico esile e tonico che si preparava a fare le evoluzioni sulle parallele...Azumi....

"Capitano ma che..." anche il ragazzo però fu attirato dalla stessa cosa...quella era la Kimura!

Azumi prese la rincorsa ed eseguì alla perfezione le parallele, non per niente praticava ginnastica artistica ancor prima di imparate e leggere!

"Complimenti Kimura" disse l'insegnante "ma pratichi già la ginnastica artistica come sport?"

"Si, in Inghilterra ho partecipato anche ad alcune gare nazionali!"

"Bene, avanti il prossimo...Fujisawa!"

Yoshiko si preparò, non poteva permettersi di sbagliare, si era accorta che Matsuyama aveva seguito le evoluzioni di Azumi e non voleva certo essere da meno! Anche lei fece un buon esercizio, ma non certo all'altezza della compagna...

"Però capitano, anche la Fujisawa se la cava bene no?!"

"Eh??" Hikaru non aveva ascoltato nemmeno mezza parola.... "Forza, continuiamo l'allenamento, non dobbiamo perdere tempo!"

Passarono le ore, finalmente era ora di pranzo! Azumi si diresse verso la mensa accompagnata da alcune compagne, mentre Machiko le aveva promesso che avrebbe parlato a Yoshiko.

"Yoshiko!" disse la ragazza dai capelli ricci avvicinandosi all'amica "Posso parlarti?!"

"Si certo!" rispose dolcemente l'altra...

"Volevo parlarti di Azumi, se non ti da fastidio..."

"Che cosa devi dirmi?!" il tono della ragazza era cambiato...

"Senti, io non so come mai a te non stia molto simpatica, ma ti assicuro che è una persona davvero stupenda!"

"Si, infatti! Tanto stupenda che ci sta provando spudoratamente con il capitano!"

"Perché dici questo?! A lei Matsuyama non interessa proprio!"

"Si, come no! infatti ieri pomeriggio quando ero arrivata non gli stava appiccicata come una sardina vero?!"

"Guarda che se ti riferisci a quando li hai visti parlare era solo perché lui le aveva chiesto di diventare manager, tutto qui!"

"Si, certo, e stamattina durante l'intervallo non era seduta sul suo banco a fargli gli occhi dolci?! No, devo essermelo sognato!"

"Ma dai! Se forse tu provassi a parlarci capiresti che non è il tipo! Fidati di quello che ti dico!"

"Non mi piace....non mi piace affatto come fa la cascamorta con Matsuyama!"

"Che cosa centro io???!" il capitano della Furano era comparso all'improvviso dietro di loro.

"Ah...."le due ragazze cercarono di fare finta di niente, ma assunsero entrambe un colore piuttosto ambiguo....

"N..non preoccuparti capitano, stavamo parlando del campionato, sai mancano solo due mesi!!"

"Ah...sapete dov'è Kimura? Volevo parlarle di una cosa!"

"Che devi dirle?!" chiese Machiko vedendo lo sguardo dell'amica.

"Niente di importante, avevo solo bisogno di parlarle di una cosa, dov'é?"

"Dev'essere in mensa, stavamo andando anche noi..."

"Ok, grazie Machida, Fujisawa qualcosa non va?!"

"N..no...niente..."

"Ok, allora ci vediamo in mensa...."

Il ragazzo si allontanò e Yoshiko si girò verso l'amica che la bloccò

"Yoshiko non dire niente...tra quei due non c'è e non ci sarà mai niente, quindi calmati"

"Sta tranquilla...non avrei nemmeno la forza di arrabbiarmi...."

"Piuttosto, andiamo in mensa che magari riusciamo a sentire quello che dicono ok?!"

"Tanto ormai non credo che cambierebbe molto....andiamo..."

Le due ragazze si diressero verso la mensa, e dopo aver preso da mangiare si sedettero con il loro vassoio su un tavolo vuoto in posizione centrale. Si guardarono un po' intorno..."Ah, eccoli!"

Azumi era seduta con Hikaru in un tavolo poco lontano anche se con tutto il caos che 'era non avrebbero sentito una parola. Poi Yoshiko si sentì chiamare.... "Possiamo sederci qui?!"

Erano delle sue compagne di classe..."Certamente!"

Durante il pranzo Yoshiko lanciò diverse occhiate nervose a Matsuyama e Azumi e le sue compagne che avevo la delicatezza di uno scaricatore di porto dissero:

"Avete visto la Kimura?! Sembra che abbia fatto colpo su Matsuyama!"

"Già, lui anche ieri non ha fatto altro che riempirla di attenzioni, e poi avete visto come la guardava oggi nell'ora di ginnastica?!"

"Infatti, credo che tra quei due ci sia qualcosa!"

Yoshiko si alzò in piedi di scatto, e battè con forza i pugni sul tavolo...

"Adesso basta!" disse forte, prima di correre via in lacrime.

Quella scena non passò certo inosservata, tanto che Azumi smise di ascoltare Matsuyama e corse ad inseguirla. Anche Machiko fece la stessa cosa ma Azumi la fermò..."Non so che cosa sia successo, ma ho l'impressione di essere il motivo...o sbaglio?!"

Machiko non ebbe nemmeno il tempo di rispondere che Azumi già era corsa via. Il suo istinto le diceva che sarebbe dovuta andare in classe, e fu proprio li che la trovò....

Yoshiko sentì la porta della classe aprirsi, e senza voltarsi, con lo sguardo fisso fuori dalla finestra, disse semplicemente

"Lasciami stare Machiko per piacere, tanto ho capito com'è la storia, è inutile che cerchi di consolarmi..."

"Yoshiko, non so di che storia parli, e non ho nemmeno intenzione di consolarti..."

La ragazza si girò, era l'ultima persona che avrebbe voluto vedere....

"Che cosa vuoi tu?!"

"Sai una cosa? Matsuyama mi ha chiesto se ero fidanzata..."

"Brava, sei contenta adesso?!" Yoshiko si sentiva una perdente, stava piangendo con tutta la rabbia che aveva in corpo...

"Gli ho detto che prima di venire qui in Giappone avevo un ragazzo in Italia...."

Yoshiko ascoltava senza volerlo quelle parole, ma perché le diceva quelle cose? Perché?

"Lui mi ha chiesto se il mio ragazzo mi aveva regalato qualcosa, prima di partire per il Giappone...gli ho detto di si... Sai, il capitano voleva sapere cosa poteva regalarti, visto che tra poco ti trasferirai negli USA, e visto che io ho cambiato città per un sacco di volte, voleva sapere che cosa mi sarebbe piaciuto avere per regalo....sarebbe dovuta essere una sorpresa..."

"Starai pensando che io sia una stupida vero?!"

"Devo essere sincera?" Azumi sorrise "Machiko mi ha detto che a te Matsuyama piace molto...mi ha anche detto che tu pensavi che a me lui potesse interessare...ma non è così..."

"Mi dispiace averti trattata in quel modo..."

"No problem, quando si tratta di faccende amorose a volte il cervello prende il volo vero?! Non preoccuparti, piuttosto, non dire a Matsuyama che ti ho raccontato del regalo, vorrebbe che fosse una sorpresa!"

"Ok, scusa ancora..."

"Beh...per farti perdonare potresti dire al tuo bel capitano che sono felicemente single e che se mi facesse conoscere qualche bel giocatore non mi dispiacerebbe affatto!"

"Ok, va bene...."

Le due ragazze sorrisero e tornarono in mensa, da quel giorno cominciarono a frequentarsi spesso, diventando ottime amiche. I due mesi passarono molto velocemente e il campionato nazionale era alle porte, e con il campionato si avvicinava anche la partenza di Yoshiko. Sfortunatamente Azumi non sarebbe potuta essere presente durante tutta la semifinale ma probabilmente sarebbe riuscita ad arrivare  per la fine del secondo tempo a causa di una gara di ginnastica.

La Furano stava giocando la semifinale con la Nankatsu, se non avessero vinto Yoshiko se ne sarebbe andata...la situazione era in perfetta parità....ma si sà...con Tsubasa non c'è da scherzare....

Azumi ascoltava la partita dal walkman...aveva vinto la gara, ma non c'era tempo per perdersi in eccessivi festeggiamenti! La ragazza si mise le cuffie nelle orecchie e in sella al suo motorino si diresse velocemente verso lo stadio...mancava poco, anzi...pochissimo, non poteva assolutamente perdere tempo...

"Ci mancava solo il traffico adesso!!!! Non arriverò mai in tempo!" borbottò la ragazza ascoltando il telecronista che continuava a descrivere tutti i passaggi della partita "...ahhhh......che cavolo di traffico!!!! Devo muovermi!!!!"

Fortunatamente il traffico cominciò a diradarsi nei pressi dello stadio, ma era già tardi...la partita era finita. Azumi cominciò a diirne di tutti i colori e poi giunse correndo davanti all'entrata..."Ehi!" urlò ad un taxi che si stava allontanando velocemente che per poco non la investiva, quando vide una faccia familiare all'interno...."Yoshiko!" urlò nuovamente, ma non ricevette risposta... Corse nuovamente verso il parcheggio dove aveva lasciato il motorino, aveva intenzione di raggiungerla per salutarla. Mentre si metteva il casco sentì una voce familiare alle sua spalle chiamare il nome della manager..."Fujisawa!!!"

Azumi si girò, e vide Matsuyama correre come un dannato dietro al taxi, ormai lontano. "Capitano!!!" lo chiamò. Il ragazzo si girò, Azumi si accorse subito che Hikaru aveva un bisogno incredibile di parlare con Yoshiko...si avvicinò a lui..."Se vuoi...posso accompagnarti io all'aeroporto..." gli disse. Si sentiva triste, non capiva bene il motivo, aveva una gran tristezza...ma cercò di mascherarla...

"Puoi farlo davvero?" le chiese lui, sorpreso e felice allo stesso tempo.

"Certo!" rispose la ragazza indicando il suo scooter "Non è velocissimo ma se non c'è traffico dovremo fare in tempo, muoviamoci!"

I due salirono sul motorino e partirono velocemente verso l'aeroporto. "Sai, per prendere un aereo bisogna arrivare in aeroporto un po' di tempo prima, riuscirai a vederla, fidati!"

"Grazie, non so davvero com'avrei fatto!"

"Non preoccuparti capitano...è un piacere..." disse infine lei.... durante il tragitto non poté fare a meno di sentile le forti braccia di Hikaru cingerle la vita, un brivido le percorse la schiena. Il suo pensiero corse immediatamente a Yoshiko...ci aveva messo tanto per convircerla del fatto che a lei non interessava affatto il suo capitano, l'aveva convinta con Machiko a fare quelle fascette portafortuna e proprio ora che se ne stava andando, metteva in dubbio le sue convinzioni...No, Matsuyama non era nient'altro che un'amico per lei, tutto qui....

Arrivarono all'aeroporto abbastanza in fretta, Azumi si fermò davanti all'entrata..."Capitano tu vai, io intanto lego il motorino, poi ti raggiungo..." gli disse, lui le sorrise e corse dentro...

Mise la catena e il lucchetto al motorino, ma decise di non entrare subito, o meglio, entrò, ma poi si tenne a distanza dai due... cominciò a chiedersi il motivo per cui Yoshiko non si fosse dichiarata prima, vedendoli lì adesso, era chiaro che anche lui provava qualcosa...si appoggiò ad una delle grandi colonne quadrate dell'aeroporto, a distanza di sicurezza dalla coppia...

"A proposito Capitano come hai fatto ad arrivare così in fretta?" chiese Yoshiko al ragazzo appena prima di andarsene.

Lui sorrise..."Mi ha accompagnato Kimura in motorino, piuttosto, dov'è, aveva detto che sarebbe venuta a salutarti...." disse Matsuyama guardandosi intorno.

Yoshiko cominciò ad ispezionare lo spazio attorno a se. La sua attenzione venne attirata da una figura minuta che indossava un paio di pantaloncini corti e una canotta rossa...."Non è lei?!" disse indicandola.

"Hai ragione..."

Azumi si sentì osservata, poi si girò e si accorse che sia Matsuyama che Yoshiko la stavano indicando e le facevano segno di raggiungerli. Lei si avvicinò a Yoshiko e la abbracciò...."Mi mancherai" le disse

"Anche tu"rispose Yoshiko poi si avvicinò all'orecchio dell'amica "mi raccomando controlla che Hikaru non ci provi con altre ragazze!" le disse scherzando.

Azumi sorrise "certo manager Fujisawa".

Dopo aver salutato un'ultima volta Matsuyama e Azumi, Yoshiko si diresse con la madre verso l'imbarco...

Erano passati diversi mesi dalla fine del campionato. Per un periodo Yoshiko e Hikaru si spedirono molte lettere, ma poi a causa degli impegni dell'uno e dell'altro, i loro contatti diventarono sempre più rari, quasi inesistenti. Nel frattempo Azumi aveva continuato a frequentare Matsuyama, non era raro che i due si vedessero durante il pomeriggio, fuori dall'orario scolastico. Le scuole medie erano pressoché finite e gli esami per l'ammissione al liceo erano imminenti...

"Matsuyma, che liceo hai scelto?" gli chiese mentre erano sulla strada per tornare a casa.

"Beh...se devo essere sincero non ho le idee molto chiare...prima di tutto vorrei scegliere una scuola che mi dia la possibilità di giocare a calcio..."

"Capisco...senti...se per caso...insomma se ce ne fosse l'occasione tu abbandoneresti la scuola?"

"Cosa? Beh Azumi...non ci avevo mai pensato...forse...."

"Ho capito...beh, bisogna fare tre scelte no? Quali sono le altre?"

Mentre attendeva la risposta continuava a giocherellare con un foglietto che stringeva in mano, sul quale c'era scritto "Liceo linguistico Minami"

"Non saprei...io a queste cose penso sempre all'ultimo momento!" disse il capitano della Furano ridendo "comunque credo che sceglierei una scuola che mi dia la possibilità di studiare le lingue straniere...un liceo linguistico non sarebbe male! Ho intenzione di diventare un calciatore professionista, e questo potrebbe voler dire abbandonare il Giappone...si, credo che sceglierò un istituto linguistico, che mi dia la possibilità di continuare a giocare a calcio! A proposito...e tu che scuola hai scelto?!" chiese infine alla ragazza.

"Beh...ecco" disse lei imbarazzata "io come prima scelta ho deciso per questo" e le porte il foglietto azzurro.

"Liceo linguistico Minami...hai davvero intenzione di frequentare un liceo linguistico?" le chiese lui un po' stupito.

"Credo che le lingue straniere siano una delle poche cose che conosco bene...in fondo non ho fatto altro che viaggiare!"

"Hai ragione...senti" continuò lui arrossendo e portandosi una mano dietro la testa "sai se il Minami ha un club di calcio"

"Eh?" Anche lei arrossì imbarazzata...."Non saprei...credo...ma...beh" disse prendendo un respiro "se vuoi possiamo andare a chiedere, non è molto lontano"

"Ok, va bene, da che parte eh?" 

"Di qui, andiamo" disse lei, e si avviarono.

Durante il breve tragitto non poté fare a meno di pensare allo strano rapporto che si era creato tra lei e Hikaru...con la fine del campionato nazionale anche il suo ruolo di manager era terminato, e con la scusa che gli  allenamento erano terminati si vedevano praticamente tutti i giorni, una volta per un motivo, una volta per l'altro...avevano anche cominciato a diffondersi voci maligne su di lei, sul fatto che appena Yoshiko era partita, lei si era subito avvicinata a Matsuyama, non era raro che le chiedessero se stavano insieme...Cominciò a chiedersi se non fosse meglio parlarne per chiarire al più presto la loro situazione...alzò lo sguardo verso di lui...no...lui non aveva nessun dubbio sul loro rapporto, era la sua migliore amica e questo bastava...riabbassò lo sguardo tristemente...

Non sapeva quanto si sbagliava....

"Eccolo...questo è il Minami" disse indicando l'alto edificio di fronte a loro.

Entrarono nell'istituto e si diressero verso la segreteria.

"Buonasera, avrei bisogno di un'informazione" chiese gentilmente lui ad una donna dall'altra parte del pannello di vetro.

Parlarono per un poco mentre Azumi assisteva alla scena da qualche metro di distanza. Poi lui salutò e si avvicinò a lei...

"Perfetto, hanno una buona squadra di calcio,credo che questa sarà la mia prima scelta!"

"Sono contenta!" disse lei sorridendo..."Ah...piuttosto, che conoscenza hai tu delle lingue straniere?"

"Ehm...il 6 non di più...."

"Si, certo, sarai proprio ammesso, complimenti!" lo rimproverò lei con ironia.

"Beh...potresti darmi qualche ripetizione no?"

A quelle parole il volto di Azumi diventò rosso scarlatto..."ripetizioni?"

"Si, certo, potresti venire da me se....ah...ehm...." solo dopo anche lui si rese conto di quanto imbarazzante potesse essere quella proposta..."c..certo se non hai altro da fare...nel senso..."

Lei riprese il suo colorito naturale e facendo appello a tutto il suo autocontrollo disse "Certo, per me non c'è nessun problema, mi fa piacere..."

"Bene, allora è deciso....che fai domani pomeriggio?"

"Niente...perché?"

"Se non hai da fare puoi venire da me..."

"D'accordo!" disse infine lei sorridendo.

La sera a casa cominciò a ripensare a quello che era successo il pomeriggio appena trascorso...Che imbarazzo! Il giorno successivo sarebbe dovuta andare a casa sua...In effetti passava praticamente tutti i pomeriggi liberi sola con lui, ma aveva l'impressione che andare a casa sua sarebbe stato diverso..."Uffa, quanti complessi inutili..." disse infine mettendosi finalmente a letto. Il giorno successivo a scuola ne riparlarono...

"Allora oggi puoi venire?!"

"Certo...se mi ricordo dove abiti!"

"Se vuoi possiamo tornare direttamente dopo scuola no?"

"Ok, facciamo così che altrimenti mi perdo...ah, hai sentito Yoshiko per caso?"

Nello stesso istante in cui pronunciò quella frase se ne pentì, e portandosi una mano davanti alle labbra disse "Scusa...non dovevo..."

"Non preoccuparti Azumi...probabilmente non ha tempo per pensare a me..."

"Mi dispiace..." rispose lei tristemente guardando verso il basso...

"Ehi..." disse lui portandole una mano sotto il mento e alzandole delicatamente il viso "non devi preoccuparti per ciò che hai detto...sul serio, va tutto bene..."

"Meglio così...."

Durante le ultime ore di lezione prima del pranzo prese consapevolezza della sua posizione, stava per la prima volta mettendo in dubbio il loro rapporto. Quelle precedenti erano solo domande senza senso, per la prima volta si chiedeva quali fossero i suoi veri sentimenti...probabilmente questi pensieri non erano mai venuti a lui, lo guardava, aveva il volto sereno mentre cercava di risolvere quel problema di geometria che per lui era così facile...non aveva mai letto la confusione nel suo volto...

Riabbassò gli occhi sul suo quaderno, fosse stato un altro giorno si sarebbe messa a scribacchiare sul quaderno tutte le formule che conosceva per risolvere quello stupidissimo problema, era una ragazza che odiava perdere, ma questo suo istinto doveva essersi assopito il giorno stesso in cui era arrivata ad Hokkaido, nello stesso momento in cui Machiko le aveva detto che a Yoshiko piaceva molto "il capitano", per correttezza, per rispetto, eliminò qualunque tipo di attrazione che avrebbe potuto provare verso quel bellissimo ragazzo, per i quali correttezza e rispetto sembravano essere valori fondamentali.

Fortunatamente la campanella squillò e i suoi compagni cominciarono a uscire in maniera disordinata dalla classe, mentre lei appoggiò la faccia sul quaderno, per nascondere la sua confusione.

"Azumi stai bene?" era la voce di Machiko.

Azumi alzò il volto e guardò quello sorridente dell'amica. "Si, tutto a posto..."

"Menomale...senti, durante il pranzo vorrei parlarti di una cosa, è piuttosto importante..."

"Ok, va bene, andiamo..."

Le due ragazze scesero in mensa e si sedettero ad un tavolo abbastanza isolato, il più lontano possibile da altre persone. Mentre cominciava a rigirare svogliatamente la forchetta nel piatto reggendosi la testa con la mano, chiese all'amica "Machiko, di cosa devi parlarmi, mi sembra molto importante..."

"Hai ragione...vedi..." disse la ragazza con gli occhiali abbassando un pochino il tono di voce e avvicinando il volto a quello dell'amica "in classe e in generale a scuola, circolano voci poco carine su te e Matsuyama..."

Azumi sospirò facendo un mezzo sorriso "Lo so..."

"Ecco, io ti conosco bene, so che tra te e il capitano non ci sarà mai nulla, ma la gente è cattiva e parla troppo....Azumi ma mi stai ascoltando?"

In effetti la ragazza aveva smesso di guardarla da metà frase...so che tra te e il capitano non ci sarà mai nulla...infatti...

"Azumi???"

"Ah, scusa Machiko...hai ragione..."

"Ma sei sicura di stare bene? Non mi sembri molto in forma..."

"No, non preoccuparti, è che tra poco avrò una gara e sono un po' tesa....continua..."

"Ok, quello che mi ha fatto preoccupare è stato che alcuni della classe hanno sentito la vostra conversazione di oggi, io non voglio sapere gli affari vostri ne il motivo per cui tu devi andare a casa sua, ma ho sentito le ragazze parlare e non mi sembravano affatto della mia opinione, la gente non ragiona, sputa sentenze senza preoccuparsi di ferire i sentimenti degli altri...hai pensato a come uscire da questa situazione?"

Azumi ci pensò un attimo...no, non si era mai chiesta una cosa simile, le chiacchiere degli altri non le erano mai interessate, ma forse questa volta era diverso, questa volta le chiacchiere non erano solo su di lei, ma questa situazione coinvolgeva anche un'altra persona..."credo che oggi ne parlerò a Matsuyama..." concluse.

"Ok, mi raccomando, ma..." Machiko si bloccò a metà frase.

"Machiko  c'è??"

"No...niente..."

Azumi sorrise. Molte volte la gente non parlava per paura di ferirla e lei aveva imparato col passare del tempo a capire cosa volesse dirle la gente guardandola in faccia.

"Ho capito...vorresti sapere che vado a fare a casa del capitano vero?"

Machiko arrossì imbarazzata puntando gli occhi verso il piatto. Azumi sorrise nuovamente.

"Il capitano ha intenzione di iscriversi ad un liceo linguistico, ma siccome non va bene nelle lingue straniere mi ha chiesto di dargli una mano, tutto qui"

"Scusami...in fondo non sono affari miei...e poi a dire il vero Yoshiko non si è fatta più sentire con nessuno...."

"Scusa ma cosa c'entra Yoshiko adesso?" chiese Azumi incuriosita 

"Beh, il fatto è che le persone dicono in giro che appena Yoshiko è partita tu ti sei subito attaccata a Matsuyama, ma in fondo sono già passati diversi mesi dalla partenza di Yoshiko, lei non si è fatta più sentire e se proprio dobbiamo essere sinceri tra quei due non c'è mai stato un vero rapporto che non fosse amcizia..."

"Ma perché mi dici tutto ciò?"

Continua...