PROTOCOL #13 - Answers

- Parlate, dunque. Esponete le vostre questioni.- asserì Belial, togliendosi gli occhiali da sole, mostrando nuovamente loro un paio di iridi grigie.

Morpheus inspirò pensieroso.

- La domanda è una.- disse - Perché?-

A questo punto Lucyfer spostò il capo lievemente verso destra, la schiena appoggiata ad una colonna di marmo polverosa.

- Non pensiate che siamo i vostri angeli custodi.- fu la sua risposta - Il motivo per il quale vi abbiamo aiutato a trovare il vostro Eletto è perché anche noi vogliamo uscire di qui.-

- Quindi non siete dei programmi...- mormorò Trinity.

- No.- rispose Moloch, che parlò per la prima volta - Siamo unità autonome. Ma pochi si rendono conto di cosa significhi realmente.-

La donna bionda si avvicinò ai due, aprendo le braccia.

- Lasciate che vi mostri ciò che siamo.- sussurrò con un tono quasi infernale, come se di fronte a loro in quel momento si trovasse davvero il re degli inferi e stesse per mostrare loro una delle sue visioni perverse per far sì che gli vendessero l’anima.

La loro vista si oscurò e Tank perse il contatto.

La voce di Lucyfer cominciò a narrare, mentre inquietanti immagini si fecero largo nella loro mente.

“Anni prima del Nuovo Rinascimento gli uomini costruirono sei macchine umanoidi.

Macchine sì, ma con base umana e intelligenza artificiale. Qualcosa di assolutamente nuovo, un esperimento che mai aveva provato prima. Quattro uomini, una donna ed un bambino.”

Sei corpi nudi giacevano addormentati all’interno di sei immensi contenitori con un fluido simile alla placenta materna. Trinity e Morpheus riconobbero in questi i volti di Moloch, Belial, Lucyfer e i tre Agenti.

“Se le nuove unità avessero preso vita, l’uomo si sarebbe sostituito a Dio. Avrebbe completato il processo di creazione e ogni religione del mondo si sarebbe dovuta piegare dinnanzi alla grandezza della scienza.

Purtroppo l’avvento delle macchine distrusse ogni progetto. Ogni cosa venne cancellata salvo i corpi ancora inermi dei nuovi umanoidi.”

Una macchina simile alle sentinelle che tanto temevano guardava come interessata i loro corpi, connettendo le sue mille spine a prese sconosciute.

“Le macchine assunsero il controllo di tre di loro, ponendole come unità di monitoraggio per il nuovo mondo appena creato, il Matrix, con il nome di quelle che voi chiamate Twofold Unities.

A causa di un controllo non del tutto dipendente dall’intelligenza artificiale e quindi a causa del loro non corretto funzionamento, le TfU furono rimosse ma mai del tutto scollegate, poiché esse stesse occultarono le proprie tracce, sparendo nel nulla.

I nomi che a Zion vennero attribuiti loro furono quelli dei tre Arcangeli ottenebrati Lucyfer, Moloch e Belial, ponendo in parallelo la leggenda della ribellione a Dio con quella della ribellione alle macchine.”

Angeli dalle ali nere caddero travolti dalle fiamme, mentre le macchine, in superficie, lavoravano per costruire un nuovo mondo.

“In conseguenza del fallimento riportato, le macchine attuarono una modifica nelle cellule cerebrali dei restanti tre umanoidi maschi, collegando la loro mente, come avevano fatto in precedenza con le TfU, al Matrix.

Nacquero così i tanto temuti Agenti Smith, Jones e Brown.”

L’immagine dei tre minacciosi Agenti si materializzò nelle menti di Trinity e Morpheus, che aprirono di scatto gli occhi.

Le inumane iridi azzurre di Lucyfer li accolsero di nuovo nel Matrix, proprio quando Tank riacquisì il segnale.

La voce della donna assunse di nuovo un suono maligno.

- Noi vogliamo essere liberi di annientare Dio.-

Trinity fece d’istinto un passo indietro, rendendosi conto che invece di aver pronunciato la parola “Dio”, Lucyfer aveva detto “le macchine”.

 

>Protocol#14<