TIMEX ELECTRO QUARTZ

L'orologio che vi presento è stata una piacevole scoperta anche per il sottoscritto... è il tipico anello di giunzione di una catena tecnologica che a tutti gli effetti non poteva mancare.
Mi ero più volte chiesto come poteva infatti essere scomparsa da un momento per l'altro tutta la tecnologia elettromeccanica  adottata dal 1957 al 1966, per lasciare spazio solo al quarzo, così innovativo e preciso ma decisamente poco affidabile nella durata d'esercizio.
E cosa ne avrebbero fatto le compagnie produttrici di migliaia e migliaia di calibri ormai "demodè"?!?...
Una risposta l'ho avuta nel mese di settembre 2002 visitando un mercato di anticaglie varie nel veronese, in una scatola da scarpe insieme a bamboline in pezza, spilloni e altro scorgo un orologio pressochè inusato; l'occhio ormai abituato già mi segnalava trattarsi di qualche elettrico di mia conoscenza (le casse anni 60-70 sono di un design inequivocabile)... un Timex... bene mi son detto, un bell'elettrico, lo compro...solita domanda..."funziona?!?"... Sa, non saprei era di mio padre...ecc. e già lì ho pensato che come pezzi di ricambio mi sarebbe servito ugualmente e l'ho comperato.
Ma sul quadrante la scritta Quartz non l'avevo notata... lì per lì mi son detto: ESA non è! Timex di solito ha un modulo quarzo che è un microbo e l'insolito bottone a vite sul fondello per il cambio batteria mi ha fatto pensare a qualcosa di diverso.
Ho provato così a ruotarlo e meraviglia... i secondi si muovono rumorosamente a scatti come un semplice elettrico e da lì ho arguito trattarsi del tipico bidone marchiato quarzo essendo poi in realtà un elettrico (non sarebbe una novità vista la mole di Bulova marchiati Accuquartz che invece del processore avevano il solito modulo a transistor).
Giunto a casa, apro il fondello e qui sono rimasto perplesso... mi trovavo di fronte ad un orologio elettrico timex... identico in ogni dettaglio e componente, ma sospeso a lato un circuito in vetronite con un piccolo processore e quarzo sottostante!
In pratica la Timex aveva migliorato il calibro a bilanciere elettromeccanico, la cui frequenza di oscillazione era puramente meccanica e dettata dalle caratteristiche del bilaciere stesso, inserendo un circuito di comando che regolamentasse gli impulsi forniti al contatto strisciante del bilanciere...
in parole semplici siamo di fronte ad un ibrido! volendo sarebbe possibile togliere il circuito e far funzionare l'orologio come un elettrico puro! Cosa che ho provato e funziona egregiamente.
La rimessa in marcia è stata lunga e penosa poichè il bilanciere era stato privato del solenoide e ho dovuto pertanto sostituire l'intero bilanciere con un altro dai pezzi di ricambio... tolto un po' d'ossido dai contatti e controllati i collegamenti l'orologio ha ripreso a funzionare correttamente con una marcia decisamente meno "disordinata" rispetto ad un elettrico di pari marca, rispettando comunque i consueti 180 contatti al minuto per un totale di 21.600 alternanze ora.


In realtà la Timex lo aveva denominato semplicemente quartz, ma per esigenze di chiarezza siamo costretti a denominarlo "Electro Quartz" per evitare possibili malintesi di moduli con motore passo-passo che sono frutto di una generazione più recente!
Infatti il primo motore passo-passo nasce con Girard Perregaux e risulta decisamente affidabile e duraturo.
Il TIMEX ELECTRO QUARTZ purtroppo risentiva del solito problema degli elettrici, il contatto strisciante soggetto ad inevitabile usura; inoltre il sistema a bilanciere elettro-meccanico era poco affidabile per urti e sollecitazioni forti (ricordiamo che misura quasi 8mm di diametro ed essendo decisamente grande risente maggiormente delle sollecitazioni data la sua massa).
Altro difetto riscontrato stava nella possibilità del blocco del bilanciere in seguito ad urto o movimento contrario al "momento di rotazione" del bilanciere... elettricamente quando il bilanciere non rispetta gli ordini impartiti dall'integrato e ritorna prima al contatto, sfasa il ritmo dell'orologio... qualora il bilanciere ritorni prima del dovuto al contatto, l'integrato si trova cortocircuitato per più tempo del solito ed interpreta questo contatto prolungato come una possibile avaria... inevitabilmente lo stato logico si trova sovraccaricato e la reazione è il blocco momentaneo dell'integrato.
Obbligo per farlo ripartire è la farraginosa operazione di reinserimento della batteria dopo averla rimossa qualche secondo, danni comunque non ne sovvengono!
la messa in marcia è ugualmente strana poichè dopo aver fatto oscillare forzatamente il bilanciere ruotando l'orologio si inserisce la batteria, la marcia istantanea è così assicurata.
Un amico e collezionista americano mi ha fornito indicazioni sui modelli esistenti... sembra essere più frequente il modello in oro con titolo 14k.
Il prezzo è tuttaltro che modesto aggirandosi per gli esemplari funzionanti sui 500 euro come cifra campione.



 
N.B. creando ponte elettrico tra le 2 viti dorate del circuito si trasforma il timex elettroquartz in un semplice orologio elettrico!