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RadiAzione è la trasmissione radiofonica condotta dai militanti clodiensi di "Forza Nuova", il movimento di destra radicale attivo nella nostra città dal 2003, per voce del segretario provinciale Luca Doria.

RadiAzione è il connubio tra le parole "Radio" e "Azione", le quali esprimono al meglio l'intento di questa trasmissione che pone le sue basi sull'attivismo politico per arrivare ai microfoni dell'emittente Radio Clodia.
RadiAzione è un'oscillazione, una vibrazione e noi non siamo abituati a subire passivamente lo scorrere degli eventi, vogliamo e dobbiamo far sentire la nostra voce, illustrare le nostre prese di posizione, far vedere la nostra presenza.
La RadiAzione è spesso un fenomeno indesiderato, temuto perchè invisibile ed incontrollabile (se non da chi le emette). E allo stesso modo noi siamo incontrollabili, come si suol dire in queste circostanze "non abbiamo santi in paradiso" e perciò non dobbiamo rendere conto a nessuno se non a noi stessi, perciò ci muoveremo da critici indipendenti.

RadiAzione vuole essere un "osservatorio critico" sia della politica amministrativa (cittadina, provinciale e regionale) sia della politica nazionale. Nonchè un megafono per quella cultura di destra che da sempre subisce un bavaglio mediatico, che non gode facilmente di spazi sui tradizionali media comunicativi, se non a mezzo di azioni ecclatanti.
RadiAzione non vuole essere introspettiva e chiudersi all'interno degli studi radiofonici, ma si prefigge l'obiettivo di essere "salotto politico", dando accoglienza ad esponenti locali di qualsiasi provenienza politica.

La sigla di RadiAzione è "la collina dei ciliegi" di Lucio Battisti, un cantante che per i militanti di destra ricopre il ruolo di "fascista immaginario".
Anche la scelta della canzone non è casuale essendo una di quelle opere tra la "canzone del sole", con il suo rindondante o "mare nero", passando per "il mio canto libero" con quel "in un mondo che non ci vuole più", dove il richiamo all'ambiente di destra radicale è più forte: per il ritornello "planando sopra boschi di braccia tese".
Dall'inizio degli anni '70 soltanto due ugole italiane furono delle vere e proprie scheggie impazzite di un sistema discografico efficacemente controllato dall'arruolamento ideologico della sinistra sessantottina, e queste due voci erano quelle di Lucio Battisti e di Claudio Baglioni.
Erano i due che vendevano di gran lunga più dischi, senza comparse televisive, senza recensioni favorevoli, ciò nonostante il mitico Elio Luttazzi ne decretava in Hit Parade (un famoso programma radiofonico dell'epoca) il trionfo settimanale ai vertici delle classifiche.
Loro non erano "compagni", non si avvolgevano di "bandiere rosse", in poche parole "se ne fregavano" dell'impegno politico e nelle loro canzoni parlavano in primo luogo di amore in versione melodico-romantica, di stati d'animo giovanili con approcci individuali e spirituali.
Questo bastò perchè venissero bollati come "fascisti" e la sinistra degli "anni di piombo" ne decretò la loro scomparsa dalla considerazione generale. Eppure continuavano a vendere imperterriti milioni di L.P.; ma bisognava ascoltarli in privato (come facevano di nascosto i compagni senza confessarlo in giro).
Mentre i ragazzi di destra trovarono in battisti  l'alfiere del proprio "posizionarsi contro".
Fu così che Lucio Battisti rientra a pieno titolo tra i più annoverati "fascisti immaginari".